Salerno: Wwf, Campo 2012, sequestrati richiami vietati denunciate

Le Guardie del WWF erano li ad aspettarli,  due bracconieri dediti alla “caccia illegale”. Esse sono  giunte sul posto  dalla sera precedente, ferme e pazienti, vigili per tutta la notte in piena Area del Parco dei Monti Lattari. Loc. Maiori (SA), poco distanti da un richiamo acustico in funzione e riproducente  il  verso della “Quaglia”. La Quaglia, come altre specie di avifauna, migra abbondante  in  periodo primaverile, attraversando il Ns litorale costiero  e  stanca del viaggio e denutrita viene invogliata a riposare e fermarsi da un richiamo “ingannevole” riproducente elettronicamente il suo verso in amore, si ferma fiduciosa nei pressi ma viene catturata o uccisa. Per tale attività i bracconieri, utilizzano  anche i cani da caccia, se non reti e trappole di ogni genere, mezzi che anche senza armi, sono sufficienti a stanare nel caso di utilizzo di cani,  che abilmente catturano con la bocca, un discreto numero di esemplari. Purtroppo la stanchezza dei poveri uccelli dovuta anche alla necessità di recuperare energie, non consente loro di involarsi velocemente per sfuggire alla cattura o alla morte.  I due bracconieri, P.S. di anni 51 e T.D. di anni 42 residenti a Maiori(SA),  con l’ausilio appunto di tre cani da caccia, giunti sul richiamo avviavano l’attività di ricerca della selvaggina e con le chiavi in proprio possesso aprivano la cassetta blindata contenente il richiamo, per sostituirne la batteria e garantirne ancora il durevole funzionamento. Intervenute a questo punto le Guardie del WWF hanno sorpreso  in flagrante “i bracconieri”  che vistosi scoperti, non  hanno potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità. Le operazioni si sono svolte congiuntamente ai Carabinieri di Maiori (SA), presso cui  sono stati accompagnati i soggetti e redatti gli atti dovuti per l’A.G. nonché il sequestro del richiamo illegale e di tutta l’attrezzatura che ne garantiva il funzionamento. Entrambi dovranno rispondere di esercizio di caccia in periodo di divieto generale, utilizzo di richiami vietati e  caccia in parchi naturali, se le coordinate ricadono nell’area del Parco Regionale dei Monti Lattari, come sembra apparire ad un primo riscontro.