I mali d’Italia

Giuseppe Lembo

L’Italia è, purtroppo, gravemente ammalata. L’aspetto più grave della sua malattia profonda è quello di essere un Paese ammalato di uomo. Ovunque, nel nostro Paese, ma soprattutto al Sud, c’è una grave sofferenza antropica. L’uomo è sempre più indifferente ai comportamenti umani di quell’insieme italiano che, così com’è produce una grave ed irremovibile patologia sistemica da cui è assolutamente impossibile guarire. Di chi la colpa? Chi ci ha portato a tanto? Soprattutto e prima di tutto, sono stati i falsi miti; tra questi, in particolare la sfrenata corsa al benessere ed ai consumi, sempre più al centro del quotidiano umano anche se non necessari a vivere, ma necessari al solo apparire, a far capire a chi ti siede a fianco, ed è questo l’unico modo per farlo, che con i tuoi consumi ed i tuoi desideri senza limiti di consumare sempre di più, esisti anche tu, come uomo della Terra, come consumatore di beni che è invece saggio non sprecare, in quanto necessariamente utili anche agli altri, anche ai tanti altri più sfortunati di te che non solo non hanno niente da sprecare, ma neppure l’indispensabile per vivere. È tutta qui la crisi dell’uomo nel nostro sistema Paese? È tutta qui in confini molto stretti ed assolutamente non da poco conto. Si tratta di una crisi profonda che si chiama, prima di tutto, familismo amorale, una miscela umanamente esplosiva di egoismi e solitudine, di incapacità diffusa a ben rapportarsi agli altri, con gli altri, di cooperare e vivere in armonia ed equilibrio, la propria vita d’insieme umano e sociale. Perché siamo in queste condizioni? Di chi la colpa? Perché, in quanto uomini in cammino verso l’universalità dell’umanità globale, non abbiamo saputo allargare le nostre attese, le nostre aspettative, ai nuovi valori umani per una dimensione assolutamente nuova della propria vita insieme agli altri? Purtroppo questo è stato un fatto molto grave; non abbiamo saputo capire di dover necessariamente avere comportamenti virtuosi e di rispetto per gli altri e per così potersi garantire il rispetto degli altri, di tutti gli altri uomini della Terra che, pur essendo parte di una globalità indefinita, sono anche parte di ciascuno di noi ed in quanto tali, umanità da condividere e da vivere, nel rispetto di quei privilegi universali di un’umanità senza confini, nella quale deve sempre e comunque prevalere l’essere sull’apparire, l’etica ed i valori, quelli veri, sui falsi miti e sugli altrettanti falsi comportamenti di un  crescente egoismo spesso disumano e violento del tutto per me. L’Italia è gravemente ammalata; è in una condizione comatosa da cui è difficile uscirne. Ma quali le medicine giuste per cercare di salvarla? I mali d’Italia, prima di essere altro, sono mali antropici; se l’Italia è come lo è, ammalata di uomo, allora bisogna trovare le medicine giuste per una guarigione antropica diffusa ed efficiente, tale da rimettere in salute il corpo sociale gravemente ammalato, in quanto è fortemente squilibrato il rapporto essere-apparire, moralità-immoralità, male-bene, egoismo-solidarietà, e tanto altro ancora, come la natura, i saperi, l’impegno sociale, tutte cose importanti, con al centro l’uomo, i valori dell’essere e non solo, come lo è oggi, la sola materialità delle cose. Se sappiamo riappropriarci della giusta dimensione umana, allora forti di una saggezza antica, sapremo guarire anche dagli attuali mali d’Italia, mali da curare prima di tutto, con medicine antropiche e di saperi che sono utili non tanto al corpo quanto al comportamento umano che appartiene alla sfera dell’intimo di ciascuno di noi, senza la quale nessun uomo anche se fisicamente sano, può considerarsi veramente sano, essendo in conflitto interiore con se stesso, per cui ammalato dentro. Tanto considerato bisogna spendersi prima di tutto per mettere a posto l’essere ed i valori dell’essere, purtroppo gravemente ammalati di apparire; per fare questo è necessario, prima di tutto la conoscenza, i saperi, la comunicazione autentica; sono risorse importanti  che attengono e si occupano del pensiero umano e delle idee utili per liberare il nostro Paese dal grave male, riconducibile all’uomo in quanto essere fortemente ammalato. Se si saprà fare questo, sapendo che per questo occorrono soprattutto i saperi filosofici, sociali e di pensiero che mettono in primo piano l’uomo e non altre cose assolutamente fuorvianti e deviate, allora si potrà veramente uscire dai mali d’Italia. L’azione di risanamento del nostro Paese ammalato affidata ai poteri forti dell’economia e della finanza è un’azione assolutamente folle; un’azione deviante e perdente, in quanto è basata su cure assolutamente inadeguate ed estranee all’umanità italiana, i cui mali, si aggraveranno ulteriormente per le ormai incancrenite situazioni di disagio economico, di sfiducia per la politica e per quanti, da troppo lungo tempo, da politici a vita, la governano, mal governando il Paese, con mali gravi nella società, purtroppo ridotta in mala società. Anche se occorre del tempo, con atteggiamenti necessariamente virtuosi, possiamo farcela; possiamo risalire la china. Tanto sarà possibile sempre che gli economisti senz’anima, tutti protesi a risanare i conti in disordine, per il loro disumano ed estremo rigore, non ci tolgano quell’ossigeno necessario a poter vivere. Non ci devono togliere, da ladri di futuro, la fiducia nel futuro; non devono togliere ai nostri figli la speranza di una vita dignitosa allineata ad altre realtà umane del vecchio mondo e soprattutto del nuovo mondo in cammino che, con forza impetuosa, si affaccia sugli scenari globali e chiuso com’è in se stesso, rischia di sconvolgere, stravolgendo e distruggendo tutto di tutti, con negatività assolute per vincitori e vinti, spinti come sono nella guerra di un egoistico capitalismo finanziario che, attraverso i cervelli e le mani lunghe di tecnici e guardiani, pensano ad un tutto per sé, restringendo così disumanamente l’uso delle risorse che devono invece essere saggiamente messe a disposizione di tutti del mondo e non solo, come sta accadendo, essere usate abusandone con il privilegio per soli pochi privilegiati. La società italiana appesantita com’è da stangate a ripetizioni per i soliti tartassati, non è assolutamente in buona salute antropica; non è in condizioni di guarigione possibile per i tanti mali d’Italia; quel che è più grave, è che si tratta di ricette che a mali già terminali, aggiungono mali da morte certa. Ad essere coinvolti non sono solo i pensionati longevi e/o gli esodati senza risorse per vivere, ma soprattutto i giovani gravati da un pesante fardello fallimentare che li rendono precari falliti fin dalla nascita. Tutto questo non solo non è giusto, ma è anche assolutamente disumano; è da ladri di futuro, che senza moralità alcuna, affossano anche la speranza di una vita diversa, raggiungendo in pochi decenni, l’obiettivo di un’estinzione italiana, per il rifiuto di massa a mettere al mondo figli falliti, semi innaturali, vittime predestinate di una società fallita con la benedizione nobile di nuovi padri della patria che, per raggiungere l’obiettivo dei conti economici in ordine, sono assolutamente indifferenti a vedere come far guarire l’Italia dai suoi mali che, sconfessando gli economisti senz’anima, sono prima di tutto e soprattutto mali antropici da cui poter guarire facendo guarire l’uomo di dentro, con i suoi valori, la sua etica e la sua egoistica indifferenza per l’insieme umano della società a cui appartiene.

 

2 pensieri su “I mali d’Italia

  1. il vero male dell’Italia sono gl’italiani. Poi a ruota la chiesa cattolica, i partiti ad personam, l’ignoranza globale, l’egoismo senza limiti. Complimenti dottor Lembo, un articolo chiaro e comprensibile.

  2. Condivido appieno il pensiero di Raffaella. Il primo male sono proprio gli Italiani. Poi la chiesa e i partiti. Tutti, senza eccezioni. Forse una “cura Pinochet” limitata a cambiare la testa degli Italiani in un paio di generazioni sarebbe una cura efficace per questa grave malattia.
    Joseph

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