Salerno: Paky Memoli querela Ciccone

Quest’oggi il consigliere comunale Pakj Memoli, così come preannunciato nella rettifica pubblicata da ‘Roma-Cronache’ in data 3 aprile, ha fatto presentare querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell’assessore Ciccone per la grave offesa rivoltale in data 22.03.2012, con la frase “una miseria umana che ha tradito i cittadini” pronunciata in presenza di vari cronisti, tra cui quelli de ‘Il Mattino’, ‘Roma Cronache’, ‘La Città’, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di via Guercio di ‘Alleanza per Salerno’.La querela è stata presentata perché l’assessore Ciccone, pur reiteratamente invitato dal legale del consigliere Memoli, avv. Ennio Bonadies, alle pubbliche scuse ovvero a formale richiesta di rettifica ai quotidiani che hanno pubblicato le sue ingiurie (Ciccone privatamente afferma che la frase non era rivolta al consigliere Pakj Memoli) non ha inteso effettuare alcuna rettifica. L’offesa è gravissima  e doppiamente diffamatoria perché pronunciata da persona che ben conosce sia i motivi della fuoruscita del consigliere Memoli dalla Lista Civica ‘Alleanza per Salerno’ – consistiti proprio nel voler tenere fede agli impegni preelettorali nei confronti dei cittadini elettori – sia la sua serietà e spiccata professionalità, avendole affidato la suocera, altrove non ben curata, alle sue cure mediche. Il consigliere Memoli continua a ribadire che sta con Salerno, sta con la gente, non vive di politica ma di lavoro; non ha poltrone da mantenere tranne la sedia ove siede quotidianamente per ascoltare e prescrivere terapie dopo aver fatto diagnosi. Se  si vuole dare un segnale chiaro al cittadino, un segnale di svolta nella gestione delle politiche territoriali, bisogna fare in modo che questi torni ad amare il territorio, bisogna che il cittadino veda la sua città come opportunità, non come luogo di sofferenza economica, professionale, sociale da abbandonare il prima possibile.  Allora bisogna avere il coraggio di osare e cambiare rotta. Queste sono le considerazioni di chi, non stando a guardare dalla finestra, è fiera di lavorare ogni giorno con chi si adopera per il cambiamento. Il rispettoso silenzio con il quale il consigliere Pakj Memoli affronta i problemi non deve essere scambiato per reverenziale attendismo politico; ben lungi dal rappresentare una posizione di aspettativa, la sua battaglia dovrà essere combattuta senza quartiere per portare alla ribalta un territorio che deve rinascere per i giovani rendendoli volano produttivo della nostra città. Il linguaggio oggi usato in politica è veramente povero e denota la volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli del territorio. I limiti del linguaggio sono anche i limiti della propria concezione del mondo, della capacità di riflettere, ponderare ed affrontare le situazioni più svariate. La lingua italiana ha l’enorme pregio di mettere a disposizione di coloro che ne fanno uso una enorme varietà di termini oltre ad una invidiabile duttilità sintattica, ma deve essere conosciuta. Il linguaggio attualmente usato in politica è incolore, grezzo, il vocabolo semanticamente più povero viene sempre preferito a quello più pregnante. Toni da osteria, stagione del turpiloquio: dimmi come insulti e ti dirò chi sei. La volgarità ferisce. L’Espressione Human Misery: non la miseria materiale, ma l’abiezione, la bassezza degli intenti, la povertà morale. Blaise Pascale diceva “Tutta la nostra dignità consiste nel pensiero. E’ con questo che dobbiamo nobilitarci e non già con lo spazio e con il tempo che non potremmo riempire”. Studiamo dunque di pensare bene: questo è il principio della morale.

Un pensiero su “Salerno: Paky Memoli querela Ciccone

  1. FACCIA UNA COSA QUERELI ANCHE ME..LEI HA TRADITO IL POPOLO SALERNITANO

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