Bracigliano: Iuliano “Enti all’asciutto, soluzioni autonome contro crisi”

Rita Occidente Lupo

Tanto tuonò, che spiovve! E finalmente le piogge sorrisero al piccolo Comune di Bracigliano, anch’esso alle urne amministrative. Dopo il tempo inclemente dei giorni scorsi,  tregua metereologica per il primo candidato alle imminenti amministrative, Gianni Iuliano, che con la sua civica per Bracigliano, ha tagliato ieri sera, ufficialmente il nastro di partenza d’una campagna elettorale, che lo vedrà calendarizzare 8 incontri nelle diverse frazioni del paese. Un volto non prestato alla politica, un amico per tutti in paese, Iuliano è salito sul palco di Piazza Tuoro, ben sapendo che il suo rivale, Antonio Rescigno, metterà in campo ogni energia, per strappare più che mai la prima poltrona comunale. Ma Iuliano non è sembrato affatto preoccupato di ciò, mostrando, con un forbito e nello stesso tempo duttile discorso politico, come amministrare sia un servizio, senza pruriti protagonistici. Calmo, ma efficace, deciso, ma democratico,  ha sapientemente caricato il discorso, dosando il perchè della sua ridiscesa in campo. Preceduto dal sindaco uscente Ferdinando Albano, che ha rimarcato l’impegno dei suoi due mandati, a capo di una situazione amministrativa inflazionata da problemi economici dell’ente, ben consapevole che la politica fatta da persone perbene, impegno civico: di qui in squadra con Iuliano. Per Rescigno sarebbe la prima volta, l’agognata fascia da Sindaco, in caso di vittoria, mentre per l’ex senatore, il terzo madato comunale, dopo la sosta decennale. Il testimone, infatti, ancora una volta palleggiato dal duo Iuliano-Albano. Se un tempo, la tenzone tra l’ex Ulivista parlamentare ed il consigliere provinciale, di analogo schieramento,  destinata a stemperarsi solo col tempo, produsse l’appoggio del primo, uscente, ad Albano, ora di nuovo, nel cambio della guardia, invertiti i ruoli, sembrerebbero i due medici alternarsi. Pace fatta tra loro, ma non con Rescigno, più che mai deciso a non darla per vinta al suo antagonista. “Ma sarà il popolo a decidere, voi cittadini, chi votare, giacchè la realtà del paese, sotto gli occhi di tutti. Non siate creduloni nei confronti di chi promette posti di lavoro! La nostra non sarà una campagna provocatoria: dovrebbero strattonarci gli avversari per indurci in tale tranello.” Iuliano deciso, ha tuonato alla gremita folla attenta, da tempo memore della sua caratura politica, avendolo visto all’opera in un momento indimenticabile: l’alluvione del 5 maggio ’98. “Il nostro Comune ha vissuto un momento critico con la frana pregressa ed ora più che mai, nella crisi nazionale imperante, si trova a dover quadrare non solo il bilancio comunale, ma tante altre istanze, che rischiano di tranciarlo dai circuiti urbani. Occorre ridurre all’osso le spese, essere al passo coi tempi, puntare alla digitalizzazione ed all’informatica, per accelerare i servizi amministrativi e rendere il Comune, la casa del cittadino contemporaneo. Per questo abbiamo deciso di rinnegare l’indennità amministrativa e di rimpiegare tali fondi, per politiche sociali ad ampio respiro. Le tasse che ci assediano, a Bracigliano sono ridotte, come la Tarsu. Finora s’è tentato sempre di venir incontro alla cittadinanza, ma per introitare denaro, che l’ente poi metterà in circuito per varie opere, necessario esperire altre piste. Palazzo De Simone potrebbe ospitare una caffetteria ed un altro punto di ristorazione, atti ad esser volano turistico. Il paese ha tante risorse, come la produzione di ciliegie, da ben canalizzare in un consorzio ad hoc. In tema di tutela ambientale, anche la lotta al cinipide del castagno. Ed ancora, i Pip, che quando feci menzione, sembravano fantasmi. Oggi, unica risorsa, in determinati appezzamenti terrieri, per lanciare l’imprenditoria. Occorre dar fiducia ai giovani, nel proiettarli verso un futuro non apparentato di clientelismo, bensì di meritocrazia. Pertanto, nostro obiettivo, perfezionare la messa in sicurezza degli edifici scolastici e nell’ottica della famiglia, asili nido diffusi, come già in Piemonte. E le opere pubbliche, che in ogni caso costituiscono il nerbo d’una vita civica pulsante. Ho sempre amato questo paese, il mio paese, per il quale ho sempre dato il mio impegno, che non intendo rinnegare. Con me una squadra armata di zelante volitività. Il motivo per votarci? Quello di tenere alta la guardia di chi intende snidare ogni tentativo di sopruso illegale, nei confronti d’una collettività operosa, che dev’esser tutelata in ogni tempo e che guarda di sottecchi l’Agro-Nocerino-Sarnese, pur vivendone a ridosso. Se finora anche il problema rifiuti, per noi solo un’eco lontana, grazie al non ingresso nel Consorzio, che ci sarebbe costato ulteriore denaro, in parte tamponato alla grande, ci preme preservare ancora vergine nelle sue bellezze e soprattutto nella sua contemporanea apertura alle istanze del tempo, il paese che per chi vi è nato come me, da tenere sempre nel cuore.” Tra gli scroscianti applausi, l’intramontabile “Vincerò” di Pavarotti, al termine del comizio: la folla accalcante Iuliano, tra cui più di qualcuno che, con le lacrime agli occhi, gli faceva ala, stringendogli poderosamente la mano con orgoglio, polso d’un  corale assenso!