Vietri Sul Mare: terapie anticoagulanti orali, l’impatto economico ed organizzativo, esperti a confronto

La terapia anticoagulante orale (Tao) costituisce un trattamento di grande e crescente importanza per la cura e la prevenzione delle malattie trombo-emboliche e delle patologie vascolari in genere. La sorveglianza dei pazienti in Tao è costituita da un insieme di varie attività (esami di laboratorio, descrizione della posologia, informazione ed educazione dei pazienti, aggiornamento scientifico, controlla e trattamento delle complicanze, ecc.), frutto di un approccio interdisciplinare e multiprofessionale. Un approccio che ha un notevole impatto economico ed organizzativo. Di tutto ciò, e di altro, si parlerà nella giornata di studi che si terrà domani a Vietri sul Mare, presso il Lloyd’s Baia Hotel, dove esperti di fama ed operatori del settore si confronteranno sulla complessa tematica. L’iniziativa è stata organizzata dal dr. Vincenzo Del Pizzo, direttore del Servizio Farmaceutico Asl Salerno e direttore del corso, e dal dr. Bruno Ravera, presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno e coordinatore della segreteria Scientifica. Interverranno, fra gli altri, l’on. Anna Petrone, vice presidente della V Commissione Regione Campania, il Commissario Straordinario dell’Asl Salerno, col. Maurizio Bortoletti, la d.ssa Sara Caropreso, sub commissario sanitario Asl Salerno, la d.ssa Assunta Racca, segretaria regionale Sifo, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, la d.ssa Virginia Scarfato, direttore sanitario azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno. “Condizione indispensabile per chiunque segua i malati in Tao –ha spiegato il dr. Voincenzo Del Pizzo- è una adeguata, costante formazione, finalizzata alla costruzione di Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) e alla capacità di controllare la qualità del proprio operato”.La Tao, terapia anticoagulante orale, è un trattamento medico per il rallentamento della coagulazione del sangue, praticata soprattutto nei portatori di trombi, coaguli di sangue che possono causare l’ostruzione di vasi sanguigni causando ed ictus ed embolie, due malattie potenzialmente mortali e spesso invalidanti. Per ridurre questo rischio le linee guida internazionali prevedono di mantenere nei pazienti una riduzione della capacità di coagulazione del sangue. Ciò si ottiene attraverso l’inibizione della protrombina, uno dei fattori responsabili della coagulazione del sangue, e la frequente misurazione dei relativi parametri. Una procedura che va mantenuta in modo prolungato (a volte molti anni) e che bisogna tenere costantemente sotto controllo a causa della variabilità individuale nell’assorbimento e nel metabolismo dei farmaci, e per le interazioni con il cibo.

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