Nocera Inferiore: amministrative con ballottaggi?

Rita Occidente Lupo

Oltre 150.000 elettori del Salernitano alle urne nei 28 Comuni che rinnoveranno l’assise amministrativa il 6 ed il 7 maggio, tra cui 5 attualmente commissariati : Capaccio, Nocera Inferiore, Prignano Cilento, Roscigno e Sapri. Quelli più seguiti politicamente, in cui la densità demografica, bypassa le 15.000 unità, per cui si profilano ballottaggi in caso di mancato conseguimento della maggioranza dei consensi, di nuovo al voto il 21 e 22 maggio: Agropoli, Capaccio e Nocera Inferiore. Civiche soprattutto nei piccoli Centri: Acerno, Alfano, Bracigliano, Buccino, Camerota, Centola, Colliano, Giffoni Sei Casali, Laurito, Montecorice, Palomonte, Petina, Piaggine, Pisciotta, Prignano Cilento, Roccagloriosa, Roccapiemonte, Roscigno, Sacco, Santomenna, Sanza, Sapri, Serre, Stella Cilento, Stio, con eccezioni a Capaccio e Nocera Inferiore. Qui, 8 liste per Manlio Torquato, compendiante l’ala moderata, da vecchia camicia nera, accanto all’ex sindaco aennino Aldo Di Vito, mentre il centrosinistra, con tanto di simbolo Pd, con Antonio Ianniello, sostenuto da 5 liste. 6 civiche per Luigi Cremone e la pia comparsa dell’unica lista del Movimento a Cinque stelle con Pasquale Milite. Ad Agropoli, centrosinistra e 6 civiche per l’uscente Franco Alfieri, Pdl con Pasquale Di Luccio e 2 liste di sinistra alternativa per Antonio De Conciliis. A Nocera, sotto i riflettori una partita da combattere fino all’ultimo fendente. Per tanti motivi, che ancora creano perplessità sull’ assenza del simbolo del centro-destra. Non sempre, quando si tratta di civiche, è un colore da mistificare! Infatti, se si volesse comprendere la posizione di Torquato, ondivaga ad un primo acchitto. L’ala centro-moderata, in uno strenue assertore del Fascio d’un tempo, anche per tradizione familiare, non sembrerebbe suggerita dalla coerenza. Ma sono i programmi, quelli a dover dettar legge in campagna elettorale. Non i pii propositi, che finiscono per lastricare perfino l’inferno, dove non le opere buone la fanno da padrona! Facile proclamare verità, cambiamenti di rotta, inversioni di tendenza. Sentirsi demandati, anche se non si sa bene da chi, giacchè le segreterie partitiche vivono l’affanno d’esser quasi sagrestie d’una partitocrazia, che di fatto non s’identifica più dietro alcuna bandiera, giacchè il vessillo, riesce ad orientarsi a seconda del vento di fortuna. I programmi, comunque, dettano legge: almeno dovrebbero, nel momento in cui si transita per le urne, chiedendo al voto democratico fiducia. Mettendo in discussione idee ed immagine, volitività ed ambizioni. Perciò a Nocera, il ruolo di Torquato, risulta davvero difficile da inquadrare. Per molti, ad una superficiale lettura, potrebbe sembrare vincente, perché già cinto di fascia tricolore lo scorso anno. Colui che i cittadini vorrebbero veder incardinato sulla prima poltrona comunale, sottrattagli da un infausto ballottaggio! Da un’incauta governance dell’opposizione, che Bellacosa non avrebbe saputo gestire, per far funzionare la macchina comunale, non sotto l’egida pidiellina. Una Nocera ancora in ginocchio, che deve assolutamente risanare il suo bilancio comunale comatoso, tendere all’unità e guardare alle politiche sociali con lungimiranza. Stavolta anche il terzo incomodo, si chiederebbe qualcuno, giacchè pare che la verve di Iannello, decisamente più trascinante di quella pregressa di Ianniello, vanti qualche numero in più rispetto al predecessore. Il ginecologo pieddino parla di una riqualificazione urbanistica sotto l’aspetto della legalità, sorridendo dai suoi mega poster in mille posture, ravvivanti dai caselli autostradali, l’uggiosità provinciale. Al contrario, decisamente nella discrezione che lo connota, Luigi Cremone: il suo volto, non sbandierato a destra ed a manca né opere faraoniche nel suo programma. Essenziale, l’apostolo del bisturi oncologico, riesce a condensare in pochi punti, incisivamente le priorità alle quali porre mano, ascendendo a Palazzo di Città. Nell’immediatezza, la rinuncia all’indennità amministrativa, a favore delle fasce sociali! Fatti, non chiacchiere è quanto il senologo intende realizzare, senza demonizzare i percorsi dei suoi antagonisti. Ognuno sceglie la pista e lo stile che gli è consono, proprio nelle occasioni in cui emerge la personalità. In quanto al programma di Milite, del tutto riduttivo. Chi sarà il sindaco di Nocera? Al momento, azzardar pronostici, acrobatico: qualora ancora le urne ballottate si profilassero, arduo decodificare la sorte. Se qualcuno ipotizza vittoria per Torquato, qualche altro palesa come certe occasioni, si presentino una sola volta e che la fortuna, machiavellicamente capricciosa, gli volterà le spalle decisamente stavolta, arridendo a Cremone, che ha tutti i requisiti, per poter reggere civicamente la cosa pubblica! Per Iannello, soltanto un ruolo nell’assise, non certamente da primo cittadino, giacchè Torquato e Cremone decisamente in netto vantaggio!

 

Un pensiero su “Nocera Inferiore: amministrative con ballottaggi?

  1. “….. da vecchia camicia nera, ..”
    Non mi meraviglio che da ex democristiana, lei possa adoperare questo ” frasario” da becero arco costituzionale.
    Il fatto da notare è che l’avv. Torquato, certamente non vecchio, è l’unica persona che ha le carte in regola per far risollevare la città di Nocera Inferiore dal torpore imposto dalla camorra del malaffare e dal lassismo amministrativo.
    La gente, il POPOLO lo ha capito e per questo non mancherà di ridargli la massima fiducia riaffidandogli un mandato che solo “mascalzoni matricolati” gli avevano sottratto.
    in bocca al lupo

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