Mercato San Severino: ultimo saluto a Carmine Manzi

Rita Occidente Lupo

Una chiesa gremita, quella di San Giovanni a Mercato San Severino, ha inteso porgere l’ultimo saluto a Carmine Manzi poeta, saggista, scrittore. In tanti, espressione del mondo culturale e della società civile, commista a quella politica, a volerlo ricordare nel corso dell’Eucarestia, sollenemente presieduta da Mons. Gerardo Pierro, che ha tratteggiato la figura dell’uomo semplice, padre e sposo, cultore delle lettere ed ideatore di fucina di talenti, faro di generazioni. Una perdita non solo per la realtà locale: una tempra, quella del poeta dal cuore di fanciullo, che attraverso l’Accademia di Paestum e l’omonimo Premio, ha  registrato sempre unanime plauso ad iniziative volte anche alla scoperta di nuovi artisti e poeti. Commosso anche il saluto del sindaco sanseverinese ed assessore regionale Giovanni Romano, legato all’intera famiglia Manzi da profonda stima. Come quello del senatore Michele Pinto che, accanto anche ad altri presidenti di circoli culturali, ha avuto modo di stigmatizzare lo spiccato mecenatismo che infervorò Manzi dal dopoguerra. La sua copiosa produzione letteraria, un tesoro per il nostro tempo, spesso ammantato di meccanicismo e poco avvezzo al ripiegamento su se stessi ed alla meditazione. Quella che Manzi privilegiò nel suo eremo, che gli serviva a ritemprare spirito e membra: non un otium, bensì una quiete dell’anima, per poter ricreare linfa per le sue opere, così stimate anche da alte cariche istituzionali, che lo resero degno di fulgidi riconoscimenti. Anche la nostra Redazione ha partecipato con dolore al rito funebre, stringendosi ai familiari che, con quella dignità che sempre rese Carmine Manzi, testimonial di fede e di valori cristiani, hanno pregato per il proprio caro, stringendosi a quel mistero di morte e resurrezione, che proprio in questi giorni ricorda lil fine autentico dell’esistenza.