Magre non da passerella

di Rita Occidente Lupo

Anoressia out dalle passerelle: almeno questo pare il trampolino per una nuova campagna, anche ad Israele, tra gli atelier delle case di moda sempre più a caccia di linee e stili. Ma anche di modelle, che non siano un invito all’anoressia delle forme, quanto piuttosto al benessere corporeo. Pertanto, le troppo magre, non potranno sfilare nuovi capi, se non dopo aver esibito un regolare certificato medico, con tanto di peso corporeo annotato in evidenza. Anche per le immagini, i trucchi non reggono: via il photoshop, per un maquillage illusorio. Misure e forme regolati da parametri: indice di massa corporea non inferiore a 18,5. Sì da tutelare specialmente le adolescenti, irretite dall’agilità del portamento, capaci di sottoporsi a qualsiasi fatica, pur di emulare le Twiggy della passerella, icona degli anni ’60, in taglia 40. Infatti, anche se il nostro Paese, da qualche anno ha abolito la magrezza dalle sfilate, una vera e propria crociata per la taglia 42,  ancora in tante a lottare contro l’adipe ed a voler competere con le esili londinesi, pronte perfino all’inedia, per una proteica causa. Sotto l’ago della bilancia domestica, specialmente con l’avvicinarsi dell’estate, le diete fai da te prendono il sopravvento sul fabbisogno calorico giornaliero, rischiando di mandare in tilt i fisici anche più atletici!