Fisciano: Penta, Geppino Lauriello al circolo “L’incontro”

 Anna Maria Noia

Venerdì prossimo 23 marzo (alle 19) il medico (pneumologo) Geppino Lauriello, altresì valente scrittore, storico, poeta e “curioso”, esperto di argomenti disparati, sarà ospitato a Penta di Fisciano per una “lezione” di musica presso il circolo “L’incontro”; il suo intervento al sodalizio guidato dall’avvocato Enrico Celentano prevede non tanto un discorso “accademico” sul tema: “Gli anni ’30 raccontati dalle canzoni”, quanto bensì una proiezione di un video da lui stesso realizzato (tra i tanti su altre diverse questioni, tuttavia questo corrispondente alla tematica sopra riportata) ed incentrato – appunto – su quel periodo evocato nostalgicamente ma non dimenticando le “magagne” del Fascismo, del quale pure si parlerà. Un medico “prestato” alla letteratura, alla poesia e alla musica – oltre che avvicinatosi a svariate forme dello scibile umano – o personaggio eclettico con la passione per la medicina? Questo è ciò che ognuno si chiede frequentando il simpatico “soggetto”, il pneumologo Lauriello. A tale domanda non sappiamo né d’altronde vogliamo rispondere, ciascuno “giudichi” Lauriello per ciò che egli comunica allo spirito di tutti. Il documentario di cui sopra, in programmazione a “L’incontro” di Penta, è solo l’ultima “creazione” del poliedrico dottore-artista, impegnato in campi diversi ma con lo stesso entusiasmo per ogni cosa che lo affascini: Geppino Lauriello, infatti, vive un’esistenza piena e ricca di aneddoti e di peculiari attitudini, applicandosi a materie, soggetti e argomenti diversificati tra loro ma tutti riconducibili ad un unico denominatore: la sapienza e lo studio sia delle scienze “esatte” (che poi spesso non si rivelano tali) che di quelle “umane”, che invece fanno parte della quotidianità molto più di quelle fisiche, naturali e matematiche. Il Nostro, per venire al dunque, disserterà in particolare sulle musiche dei primi del ‘900, sia perché l’argomento gli interessa molto, sia anche per ricordare l’orecchiabilità di quelle dolci e melodiche nenie che narrano in modo simpatico il Fascismo e le mode dell’epoca. Il mondo di allora, il come si viveva, in una interessante e amena visione del docu-film, che durerà un’oretta. Si inizierà – per la cronaca – con “Tango della gelosia” e il tutto si concluderà con “Lilì Marlene”, per un totale di ben quindici canzoni. Tra i tanti interpreti, autori, cantanti, soubrette nonché chansonnier ricordiamo – in questo periodo di tempo – Vittorio Mascheroni e Connie Francis. Lauriello ha già portato la sua lunga e personale esperienza di acculturato con molti interessi; in particolare i membri dell’associazione e i cittadini di Fisciano non potranno certamente dimenticare un suo intervento sulla famosa Scuola Medica Salernitana, di cu è un appassionato conoscitore. In un’occasione, difatti, egli ha discusso sul vino come “terapia” della Scuola Medica. “Bibit ille, bibit illa”, è la denominazione di questo dibattito, tenutosi qualche anno fa proprio a Penta.“Le musiche degli anni ’30 – dichiara Lauriello – sono orecchiabili e soft, non sono urlate, come io penso siano tante canzoni a partire dagli anni ’50-’60.” “In particolare apprezzo il noto Trio Lescano – ci dice Lauriello – per le sonorità dolci e facilmente riconoscibili.” Il medico ha una storia tutta sua alle spalle, un modo di vedere il mondo acuto e ironico. Tutto ciò si esplica ed evince, anche ma non soltanto, dalle opere da lui scritte. Infatti, parlando con lui, abbiamo avuto la sensazione di trovarci di fronte a un uomo di grande cultura ma modesto, semplice nei modi. Tra i molteplici campi di applicazione, appunto la Scuola Medica Salernitana, di cui molto ha trattato nei suoi elaborati. Ma andiamo con ordine, poiché prima di questa “passione” il Nostro aveva anche interessi per la storia antica, nella fattispecie romana: “La viabilità nell’antica Roma” è un suo lavoro del 2002-2003, per i tipi della Palladio editore; un altro testo di Lauriello è intitolato invece “Insulae”, ed è basato sull’inquinamento acustico nell’impero romano: è un libro originale, parla solo di queste costruzioni popolari, ma viste sotto vari profili, tecnico, sanitario e giuridico. Ma anche il Medioevo è stato “passato al setaccio” dallo scrittore, che infatti ha parlato di tale era affascinante in molti articoli giornalistici, anche recenti. Come recente è la traduzione di scritti di Ruggiero di Frugardo, un antico chirurgo della Schola Medica Salernitana, vissuto tra il XII e il XIII secolo: il titolo dell’opera è “Post mundi fabrica”, ossia “Dopo la creazione del mondo”. Questa traduzione, edita da Gaia, è particolare in quanto vi è il testo latino (medievale, non classico) a fronte, un ricco apparato di note, un glossario aggiornato e soprattutto un indice delle cose notevoli. Poi Geppino Lauriello ha curato un volume su “I colori della medicina”, per una piccola ma attiva casa editrice di Battipaglia: la Noitrè, di Gabriella Pastorino. La differenza di questo libro rispetto ad altri sulle stesse tematiche, consiste nell’aver analizzato ben ventitrè quadri famosi in cui ci sia stato un “contenuto medico”: l’abilità di Lauriello sta proprio in questo e cioè nell’aver avuto attenzione per una vera e propria “storia medica” del dipinto, e non solo studiandone colore, chiaroscuro, tonalità e profondità. Attualmente, inoltre, è in fase di pubblicazione, sempre presso la Noitrè, un altro saggio contenente articoli di sua fattura. Tra gli argomenti prescelti da Lauriello: “Leopardi e le mummie di Ruisch” è quello più simpatico e sfizioso. Ruisch è un anatomico olandese del ‘600, mummificatore di cadaveri. Ma cosa c’entra Giacomo Leopardi con questo medico del XVII secolo? Tutto nasce da un’Operetta Morale da parte del vate di Recanati, in cui l’autore fa parlare appunto Ruisch; ciò costituisce un’occasione importante, per Geppino Lauriello, per dare il titolo della sua “fatica” letteraria a un volume di una ventina di saggi, anche su altri autori. Appuntamento quindi a Penta, dove questo saggista e appassionato dei saperi umani delizierà, venerdì 23 marzo p.v. l’uditorio che vorrà partecipare a questa ennesima occasione per far cultura patrocinata da “L’incontro”, da Enrico Celentano e portata avanti, naturalmente, da Lauriello.