Globalizzazione e limiti

Gennaro Tedesco

Ci potrebbero essere “dietro” le Indicazioni ministeriali  delle  sollecitazioni politiche  in conseguenza  del Confronto internazionale e mondiale  sempre più serrato e strategico tra Nuove Potenze  Economiche  Emergenti  come la Cina e l’India  , per citarne solo alcune e gli USA e l’UE. Allo scrivente sembra che questa competizione globale mondiale ormai emersa e dilagante  sia tale per cui proprio essa , malgrado  spinte contrapposte di corto respiro , stia incidendo soprattutto sulla nascente e ormai inderogabile Unione politica europea . Se però l’Unione Europea e quindi l’Italia non recepiscono nei curricoli tale contesa mondiale , attraverso non un  confronto interculturale solo dichiarato e non praticato attraverso la curricolarizzazione operativa nelle Scuole delle diverse civiltà ormai anche maggioritarie dal punto di vista demografico  , si tenderà inevitabilmente alla costituzione di una “Cittadella assediata” dai Nuovi Barbari .  Il “Momento” Ellenistico della nostra civiltà verrà dimenticato e sepolto  , l’unico Momento che potrebbe fornirci anche delle eventuali “risposte” metodologiche e culturali  adeguate ai nostri tempi. Sarebbe necessario altresì che l’enfasi  nelle Indicazioni posta  sulla Comunicazione e sulla Tecnologia informatica sia veramente conseguente .  Infatti l’approccio comunicativo alle discipline ne trasforma radicalmente  gli assetti non solo epistemologici, ma anche metodologici e contenutistici ( se l’approccio comunicativo viene contestualizzato  nel suo magma storico-politico ). Le Tecnologie informatiche ed elettroniche a loro volta  , come e forse più della Comunicazione ,  agiscono sul versante dell’apprendimento , scardinando la linearità e la trasmissività  della didattica e  della pedagogia tradizionale ancora dominante e imperante nelle nostre Scuole . E qui veniamo subito  all’ultimo punto emerso nella discussione  che si collega ai precedenti  e che potrebbe fornire una chiave metodologica , epistemologica e interdisciplinare e interculturale veramente seria  anche se non ancora pienamente e profondamente esplorata e portata alla luce  per “dominare” ( brutta espressione che non dà ragione della complessità del problema , ma che ci può essere utile pragmaticamente per capirci meglio) , dipanare e sbrogliare  l’apparente  insolubilità e impossibilità  di una didattica e di una pedagogia veramente innovativa  e metamorfica : mi riferisco ai nuovi codici e ai nuovi linguaggi ibridi , contaminati e autopoietici  riscontrabili nel nuovissimo e non incomprensibile vocabolario e immaginario collettivo dei nostri adolescenti e giovani che , lentamente , ma inesorabilmente , sta scardinando non solo la nostra scuola , ma anche la nostra Università , rifondando alle radici la loro antropologia e la loro psicologia.

 

Un pensiero su “Globalizzazione e limiti

  1. Ho letto ma non ho capito se è un articolo di opinione o un articolo basato su riscontri reali. L’unità politica dell’Europa è un dato di fatto? Ognuno ha le sue risposte se europeista o non convinto.Una lingua non comune è un serio handicap. Cina e India sono gli assi portanti dell’Economia? Di fronte a qualcosa che funziona occorrerebbe analizzare e studiarne le cause di tale successo, non crede? Globalizzazione è un termine tanto usato e abusato che ormai nell’immaginario collettivo è associato al McDonalds presente in tutte le città italiane. Viviamo una crisi di civiltà? La nostra civiltà sarà argomento archeologico? E’ questo che voleva dire? Se sì scriva con più chiarezza.

I commenti sono chiusi.