A te che leggi dopo mezzanotte… “Sì sognare…”

Giuliana Rocci

Non l’aveva mai fatto. Aveva sempre tenuto i piedi a terra, cercando di non volare oltre la sua finestra. Che tutto sommato le rimandava il sapore delle cose antiche, ma anche quel perenne scatto della modernità che l’acciuffava dentro, quando iniziava qualche ruga a sorriderle tra gli zigomi, ricordandole che anche quelle sue prolungate ore al sole d’estate, amando crogiolarsi dietro gli occhiali scuri, lasciavano il segno.  Sognare, le sarebbe costato davvero poco! Se non altro per sopravvivere a quelle giornate dense d’incertezze, che le lasciavano un vuoto indicibile d’attese. Accentuando quelle zampe di gallina, che non riuscivano a distenderle la pelle orbitale: un po’ come i suoi muscoli, perennemente contratti dalla voglia di correre e dall’impossibilità di farlo se non sotto l’acqua. Sì, questo vizio di guadagnare il marciapiedi senza ombrello, malagrado la pioggia picchiettasse il suo giubbino, davvero non lo perdeva. E felice, continuava puntualmente a dirsi “Il giorno che non correrò più sotto l’acqua dal garage, sarò invecchiata!” Malgrado tutto, infatti, cozzava l’età anagrafica con quell’aspetto ancora giovanile. In tanti ad invidiarle il sorriso, la linea, la classe…ed ancora tanto, ignorando quello che lei si portava a spasso con disinvoltura talvolta, altre malcelato da una perenne stanchezza. Ora, si ritrovava dietro le lancette, ancora incollata al pc, guardando il ruffiano cell, che non dava segni di vita. Lui non l’aveva minimamente pensata…dopo l’ultimo screzio nei giorni precedenti, lui incasinato più che mai non si sarebbe degnato minimamente di passare per il suo telefono. In tempi di bonaccia, figurarsi ora che navigava su una scialuppa di problemi! Lei pensava alle migliaia di ore tarscorse con lui, a quella loro complicità inossidabile, a quei sentimenti che li tenevano uniti malgrado il tempo: ma lui, davvero senza senso nel buttare alle ortiche tutto ciò! Ma, in fondo, un’aquila intellettiva non l’era mai stato a pensarci bene, giacchè andava ancora a zonzo d’insicurezze. Il coraggio, non l’avrebbe mai acquistato se non per delle scelte che non lo riguardassero personalmente: succube prima di se stesso, poi del giudizio altrui. Dei suoi sensi di responsabilità, che gli urlavano dentro, pressandolo sempre più dei suoi bisogni. A questi, aveva imparato a rinunziare da un bel pezzo: era stato capace di costruirsi una cortina d’apparente appagamento, rintanandosi in Un piccolo mondo antico, senza scampo. In un’apparente tranquillità domestica, smarrita la voglia di vivere: ormai, il tempo gli rintoccava gli anni, che non si sforzava neanche più di recuperare!  Lei, poteva solo restare a guardare… pensando a tutte le volte che al solo guardarlo, sognare, del tutto naturale!