Mercato San Severino: “Marò, riportiamoli a casa”

L’Amministrazione Comunale si mobilità per i due marò italiani trattenuti dalle autorità dello stato indiano del Kerala ed espone sulla facciata del Palazzo Vanvitelliano le due foto dei soldati con la scritta “Riportiamoli a casa”. Anche la Città di Mercato S. Severino non si è sottratta ad un piccolo gesto denso di significato. “Per quanto non possiamo attenderci un risultato immediato, non si deve credere che questo sia un gesto di maniera” – spiega l’assessore Eduardo Caliano Caliano, fra i primi a mobilitarsi per l’affissione dello striscione con la foto che ritrae Massimiliano Latorre e Salvatore Girono prigionieri in India. “Si tratta di un atto simbolico – continua Caliano – importante per fare chiarezza e mettere un punto fermo. Come al solito, purtroppo, qui e là per la Penisola, sono già apparse scritte vergognose, come quella di chi si è augurato che i due marò tornassero presso in Italia avvolti nel Tricolore. Ritengo sia essenziale che la nostra comunità riconosca e dica a chiare lettere che i marò del Battaglione San Marco sono due militari italiani arrestati mentre compivano il loro dovere sulla base di una legge nell’ambito di un’intesa internazionale”. “La cosa più raccapricciante di tutta la storia è che i due militari sono stati tratti in arresto in barba alle più elementari norme del diritto internazionale. Non dobbiamo dimenticare infatti, che la missione in cui i nostri due militari erano impegnati è da rubricare in quelle sulla sicurezza internazionale. In altri termini i due marò erano sulla nave cargo Enrica Lexie nell’ambito di una missione internazionale per la lotta alla pirateria. Pirateria che non solo crea un forte problema per gli scambi economici, ma soprattutto di sicurezza internazionale. L’atteggiamento dell’India potrebbe creare un serio pericolo per il futuro delle missioni di pace nell’oceano indiano. Per queste ragioni – conclude Caliano – ci sembra indispensabile far sentire la vicinanza dei sanseverinesi ai due militari attualmente prigionieri ed indirizzare al Ministro degli Esteri Terzi il nostro appello per una azione del Governo Italiano più energica, nella convinzione che questa storia sia stata strumentalizzata dall’India per fini di politica interna”. Sull’iniziativa interviene anche il ViceSindaco Rocco D’Auria: “Si tratta di un atto importante – afferma – In questi giorni fra gli italiani detenuti fuori dal Paese non ci sono solo i due marò, ma anche la cooperante Rossella Urru, ancora nelle mani dei suoi rapitori nel sud dell’Algeria, paese dove è trattenuta pure dal febbraio 2011 la turista fiorentina Maria Sandra Mariani. Ci sono poi il cooperante siciliano Giovanni Lo Porto, nelle mani dei talebani in Pakistan, e i sei italiani della nave “Enrico Ievoli”, sequestrata al largo delle coste dell’Oman e ora alla fonda sulle coste somale. Il Governo italiano deve fare di più per i nostri connazionali, soprattutto dopo quanto accaduto a Franco Lamolinara, morto in Nigeria durante un blitz britannico del quale il nostro Paese non è stato informato se non a cose fatte. E sappiamo bene con quale esito”.

Un pensiero su “Mercato San Severino: “Marò, riportiamoli a casa”

  1. se si fosse trattato di marines americani il gov. degli stati uniti dopo massimo 24 ore avrebbe portate un paio di porteaerei al limite delle acque territorale indiane ed avrebbe inscenato una manovra militare in quelle acque e contemporaneamente avrebbe mandato qualcuno a trattare , facendo setire sul collo degli indiani la lor forza, e non credo che gli indiani avrebbero tratteuto con mille scuse i marines americani e se cio fosse avvenuto credo che gli americani sicramento con un blitz militare avrebber riportato i loro figl a casa. vedi i caso dell,aerea dirottato su un paese mussulmano ed altri casi degli ultimi cinquant’anni dove venivano coinvolti cittadini o miitari americani non ultimo il caso dei 2 piloti americani che facendo i pagliacci bettarono giu la teleferica nel trentino pretesero ed ottennero di processare il loro militari in america anche se il fatto era accaduto in italia, mentre noi stiamo ancora subbento le stronzate indiane mandiamo soldati in giro per il mondo a difendere popoli e far morire i ns. soldati per fatti che se anche umanamente bello non ci interessa piu di tanto.e non mandiamo la ns. flotta al largo dell,india per liberare con le buone o con le cattive i nostri marò ho devo pensare che anche le pulci ( indiani) ci fanno paura.

I commenti sono chiusi.