Battipaglia: Cisl sul dimensionamento presidio ospedaliero

“Dequalificazione professionale. Finalmente i lavoratori dell’ASL Salerno a partire dagli infermieri del Presidio Ospedaliero di Battipaglia, cominciano sul serio a far valere la propria dignità professionale e lavorativa, intimando con una petizione firmata da oltre 110 operatori, l’obbligo di adeguamento delle dotazioni organiche al fabbisogno assistenziale con personale le cui funzioni sono specificatamente relative all’assistenza socio sanitaria. Purtroppo in un’azienda sanitaria in cui ormai si sono ridotti i momenti di confronto negoziale e si assiste ad una sconsiderata politica di non adeguamento delle dotazioni organiche al fabbisogno assistenziale che sta turbando oltre ogni limite la qualità di vita lavorativa della maggior parte degli operatori, i lavoratori ormai esausti e delusi dall’attuale gestione invitano a prendere in seria considerazione la possibilità di adire le vie legali a propria tutela per dequalificazione professionale e demansionamento. Infatti, continuativamente ormai si assiste nell’ASL Salerno alla violazione dell’art. 2103 cc, attraverso dequalificazione che costituisce un atto illecito, anche quando si corrisponde ai lavoratori la corretta retribuzione – perché il lavoro costituisce non soltanto un mezzo di sostentamento e di guadagno, ma anche un mezzo di estrinsecazione della personalità del lavoratore stesso. Il danno da dequalificazione professionale, difatti, non si identifica con il danno derivante dalla mancata corresponsione del trattamento retributivo ma può consistere semplicemente nel mancato aggiornamento e nella mancata pratica della propria professione, la qualcosa avviene in ogni struttura sanitaria e servizio, allorquando i collaboratori professionali sanitari sono costretti a svolgere, continuativamente e quotidianamente, funzioni che sono in capo al personale di supporto. Invece, nell’ASL Salerno, sin assiste a finte cerimonie inaugurali di ulteriori posti letto, come è accaduto nel reparto di ostetricia e ginecologia del Plesso di Battipaglia, nel mentre i lavoratori denunciano un carico di lavoro non più sostenibile, con l’aggravio di sobbarcarsi di ore di lavoro straordinario. E proprio da Battipaglia parte il “rigurgito di orgoglio” del personale infermieristico il quale minaccia azioni legali, poiché allo stato nell’ASL Salerno è l’unica strada percorribile a tutela della dignità del lavoro e della propria indiscussa professionalità, ma soprattutto a tutela degli assistiti che sempre richiedono giustamente livelli assistenziali degni di una società civile.” (Pietro Antonacchio)