Le Biblioteche numeriche

Salvatore Ganci

Al di là delle fini distinzioni tra “biblioteca virtuale” e “biblioteca elettronica”, come leggo in un interessante articolo di Riccardo Ridi pubblicato sul bollettino AIB, vol. 44 del 2004, per chi possiede un notebook o un tablet, “biblioteca numerica” è sinonimo di avere sempre pronte on-line, liberamente scaricabili e archiviabili su una adeguata memoria, milioni di pagine di milioni di libri, come se fossimo presenti in una grande biblioteca, con pronto accesso anche ai volumi ed alle edizioni più rare. Ricordo che fino alla fine degli anni ’80, la necessità di accesso e di riproduzione di un articolo sulle Philosophical Transactions richiedeva un viaggio a Genova, la gentilezza della compianta Bibliotecaria che religiosamente apriva una teca di vetro prelevando il volume richiesto e controllando con squisita discrezione che mi limitassi a fotografare le pagine senza uso di flash. Inammissibile pensare ad una semplice fotocopiatura. Oggi, l’emozione di accedere ai lavori pionieristici di Thomas Young sulle Philosophical Transactions è una operazione di pochi click di mouse, comodamente seduti alla scrivania o in poltrona. Pensare all’opera meritoria di avere reso accessibile il sapere a chiunque e senza spesa dà un poco di ottimismo anche nella nostra sciagurata penisola. Ma veniamo al concreto. Su http://gallica.bnf.fr chiunque può trovare milioni di pagine di libri completi e annate di riviste scientifiche. Nonostante le innovazioni portano sempre migliorie, il vecchio portale era forse più agevole dell’odierno. Pratico il motore di ricerca che ignora i fastidiosi accenti della Lingua Francese. Su https://www.google.it si può trovare su “Altro” Google Libri dove si ha accesso in anteprima per i libri coperti da Copyright, e integralmente per i libri per i quali i diritti sono decaduti. Per un rapido riferimento bibliografico esiste persino la “visualizzazione snippet” con l’unico difetto di non fornire solamente la città sede dell’editore. Su http://www.archive.org si trova praticamente tutto (in un senso difficile da definire ma che si intuisce facilmente). Persino vecchie tesi di Laurea di particolare rilevanza. Tutto sta nel sapere cercare con le parole chiave corrette. Tante le biblioteche libere e gratuite, altre come http://openlibrary.org/ richiedono registrazione e/o accesso a pagamento o http://ebooks.cambridge.org/ che vende a poco prezzo le sue edizioni scientifiche on demand. E in Italia? Nel mio settore di ricerca vorrei segnalare una bella Antologia de “Il Nuovo Cimento” curata da G. Giuliani dell’Università di Pavia. Sul sito: http://fisicavolta.unipv.it/percorsi/. Vi si accede liberamente tramite semplice registrazione. Un esempio concreto di salvaguardia dei nostri beni culturali. Per il semplice piacere di leggere, magari sostando in una sala d’aspetto potete collegarvi con un tablet su http://www.liberliber.it/libri/index.php . Ricordo di avervi letto quel piacevole ed istruttivo libriccino su Mastro Titta, boia nel regno pontificio tra il 1796 al 1864. Una carriera davvero invidiabile con 512 condanne eseguite tra impiccagioni semplici, con squarto, mazzolature e la ghigliottina introdotta benignamente dai Francesi. E visto che a Giovanbattista Bugatti (alias Mastro Titta) si è accennato, val la pena di leggere su Liberliber anche 200 sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli. Non è tutta l’opera, ma sono gratis.

Concludo con la percezione di avere detto argomenti ovvi a chi già conosce questa realtà, ma spero di avere suscitato curiosità in chi non ne era al corrente. A tutti: buona lettura.