Giuseppe Lembo

Da dove cominciare? Esistono concreti e positivi riferimenti da cui partire per redimere questo nostro Paese? Esistono elementi su cui basare la bonifica? Nonostante tutti i possibili sforzi di pensare positivo, purtroppo, nel nostro Paese non c’è niente, ma proprio niente, per potersi accorgere che abbiamo di fronte possibili ipotesi di futuro. Non ci sono concreti elementi che possano far pensare ad una redenzione possibile; non ci sono altrettanti concreti elementi per bonificare l’Italia, il nostro Paese, purtroppo, ammalato da tempi lontani ed immemorabili e per niente radicato nella crosta di un lontano federalismo; oggi diffusamente tradito é rappresentato da un asfissiante conformismo burocratico che soffoca la nostra società, cancellandone tutti quegli aspetti di popolo vivo, di popolo sano, di popolo vero e protagonista, saggiamente animato da quell’umana equità, ereditata da un lontano passato, ma sconosciuta ai più che, prevaricando, non sanno essere né giusti né saggi, ma ostinatamente nemici dei tanti più deboli. In Sicilia fu assassinato in tempi ormai lontani e dimenticati, il sindacalista Turiddu Carnevali, ma in Sicilia e non solo in Sicilia (condizione comune, a gran parte del Sud ed oltre), ogni giorno di Turiddu Carnevali se ne assassinano a migliaia, a decine di migliaia; si assassinano, purtroppo, lentamente gli uomini, facendoli morire da miseri, bisognosi di tutto e, tra l’altro, spogliati della dignità di uomini. Al Sud i miseri, da sempre banditi da ogni benessere materiale e morale, sono dei veri e propri “condannati a morte”. È convincimento comune in tutto il Sud che è meglio non immischiarsi nelle faccende che non gli appartengono; nelle faccende degli altri. È saggio, veramente saggio, secondo il pensiero comune, comportarsi così. Tutti devono capire che è meglio far finta di niente; è meglio non vedere né sentire. Così è! Così fanno i più, per cercare di sopravvivere nel contesto poco civile di realtà abbandonate del Paese, tutte da redimere e bonificare, per restituirle come si conviene, a nuova vita.