Salerno: Ance, alla manifestazione romana questioni edili

C’è chi vive la realtà e chi invece crede di viverla, come se si trovasse in una dimensione virtuale. Sembra proprio il caso dell’Ance, che si assume il merito di aver posto alcune questioni che riguardano il settore dell’edilizia, dimenticando le manifestazioni nazionali e locali, non ultima quella di Roma romana del 3 marzo scorso, con una presenza sindacale salernitana numerosa, rumorosa e qualificata, durante la quale sono stati posti i temi della grave crisi della categoria: Il blocco dei cantieri; I mancati pagamenti dei SAL e degli stati finali; Il dilagare d’imprese collegate, direttamente o indirettamente al malaffare; L’abbassamento dei diritti e delle tutele nei cantieri; La concorrenza sleale eccessiva e dannosa per le imprese sane; La mancata manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. In base a questi elementi, avevamo confermato la nostra disponibilità ad affrontare e risolvere le spinose questioni legate al comparto. A cominciare dall’annosa diatriba sulla sede che ospita l’associazione, fino al contratto integrativo. L’intesa era stata raggiunta su tutto: compresi aumenti salariali, Polo di Eccellenza (il Comune di Salerno ha messo a disposizione le aree), gestione degli enti e premialità per le imprese locali e sane. Tutto è venuto meno per la richiesta, incomprensibile e irricevibile, da parte dell’Ance di una quota aggiuntiva da caricare alle imprese.  Nonostante tutto, diamo la nostra disponibilità a un confronto, anche pubblico, sugli argomenti all’ordine del giorno. Dalla crisi, prima o poi, ne usciremo, ma dobbiamo contribuire tutti a superare questa congiuntura negativa cominciando con la sottoscrizione del contratto integrativo provinciale.