La saggezza del mondo

Giuseppe Lembo

Se vogliamo parlare ancora di Europa unita e salvare l’Europa dei popoli, la dobbiamo smettere con l’Europa dei banchieri. Nel libro “Il futuro dell’Occidente”, l’autore Rèmi Brague, parla di un modello romano per la salvezza dell’Europa. Noi siamo radicati in ciò che, come il cielo, non si può afferrare e come tale, sfugge ad ogni possesso. Dalla ricerca del bene, siamo passati a quella dei valori. Il pensiero dell’Europa è più esausto della sua stessa economia e della sua vita sociale. Per essere razionale, l’uomo ha, prima di tutto, bisogno di essere; per essere ha bisogno di esistere (ci torna con forza in mente l’essere parmenideo). L’esistenza dell’uomo dipende sempre più dalla sua libera decisione. Noi abbiamo la possibilità tecnica di distruggerci; rapidamente (armi nucleari) o lentamente (inquinamento). Sono possibilità tristi ma possibili di distruzioni di massa legate sempre più intimamente all’uomo del nostro tempo. Tra l’altro, si può distruggere la specie umana anche pacificamente e senza rumore; basta semplicemente cessare di riprodursi. L’Europa è paurosamente su questa strada; l’Italia della non riproduzione, ha un posto in prima fila; è un’attiva ed operosa protagonista. Ma perché si può essere presi dal furore violento dell’autodistruzione? Perché, per continuare ad esistere, l’umanità ha bisogno di buone ragioni. In tante parti del mondo e soprattutto in Occidente, queste buone ragioni di vita, stanno venendo sempre più meno. Una buona ragione può essere il possesso della verità. È importante riscoprire il bello; ma non solo questo; con il bello è altrettanto importante, salvare anche il vero, il bene. Sono i predicati dell’essere. E da lì, ci dice Brague, che bisogna ripartire. È importante la condivisione; bisogna far dialogare gli uomini sulla base della ragione. Solo i fanatici sono sempre sicuri di loro stessi; con la forza della ragione, l’uomo sa anche mettersi in discussione. Oggi per il bene dell’uomo sulla Terra, è assolutamente necessario promuovere il dialogo, sulla base della ragione comune. La violenza chiama violenza e non altro. È importante incamminarsi sulla via della pace, un percorso di vita sicuro per tutti gli uomini della Terra. La storia umana cambia spesso; e così cambiando, anche le sue conquiste rischiano di andare perdute. Bisogna saper essere tolleranti; questo, soprattutto oggi. La tolleranza, per l’uomo del nostro tempo, è un’importante guida. Serve e non poco, al nostro inquieto presente e soprattutto all’avvenire fortemente incerto. Serve all’uomo della Terra ed al suo futuro legato ad un filo pronto a spezzarsi, se viene meno la saggezza del mondo e se l’uomo sempre più solo e smarrito, non sa più ritrovarsi nella condivisione delle esperienze umane di cui è fatta la ricca storia dell’universo con al centro l’uomo protagonista.