Salerno: Carabinieri Ros, arrestata banda rapinatori
I carabinieri del Ro.s., unitamente ai militari del comando provinciale di Salerno, nelle nottata odierna hanno eseguito Nr. 8 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, e numerose perquisizioni, emessi dalla direzione distrettuale antimafia di Salerno, nei confronti dei componenti di una banda di rapinatori specializzata in assalti a furgoni portavalori. il gruppo, composto da soggetti originari di pagani ed Acerno, gia’ noti alle F.pp., disponeva di un gran numero di armi da guerra e clandestine, nonche’ di una riserva cospicua di munizionamento. L’emissione dei provvedimenti o di fermo si e’ resa necessaria in quanto il gruppo era ormai nelle fasi finali di esecuzione di un ulteriore assalto ad un furgone blindato portavalori destinato a trasportare le pensioni presso gli uffici postali di alcuni comuni della valle dell’Irno della provincia di Salerno. Le indagini sono durate alcuni mesi e, in tale ambito, era gia’ scaturita la perquisizione presso un garage di pagani, all’interno del quale i carabinieri, nella serata del 10 gennaio scorso, avevano rinvenuto e sequestrato un fucile d’assalto fn fal calibro 5.56 nato, un fucile a pompa calibro 12 Spas, una pistola beretta 9×21, tutti con matricola abrasa, migliaia di cartucce di vario calibro nonche’ passamontagna, maschere, radio trasmittenti, guanti e tute da lavoro. Nella circostanza veniva tratto in arresto il paganese Sassolino Pietro, ritenuto un componente del gruppo. lo stesso e’ figlio di un noto esponente della criminalita’ organizzata dell’agro nocerino-sarnese. Un ulteriore riscontro della disponibilita’ di armi da parte del pericoloso sodalizio, i carabinieri lo avevano nella giornata dell’11.02.2012 quando, nel corso di una perquisizione eseguita all’interno di un noto bar di cava dei tirreni, i militari rinvenivano e sequestravano un’altra pistola beretta calibro 9×21, sempre con matricola abrasa. L’arma era servita per intimorire alcuni avventori molesti da parte di due degli odierni arrestati, di cui uno cura anche la gestione della citata attivita’, e da tre giovani in loro stretto contatto. Sono in corso accertamenti ed approfondimenti investigativi finalizzati ad acclarare eventuali responsabilita’ degli odierni fermati in relazione a simili violente azioni delittuose, compiute con modalita’ analoghe nel territorio campano e nazionale nel corso degli ultimi tre anni.