L’Italia meridionale peninsulare nella storiografia bizantina di Gennaro Tedesco

Il testo , in versione elettronica , che qui si recensisce , parte da una tesi centrale e essenziale , secondo cui la politica occidentale dell’Impero Romano d’Oriente o Bisanzio, è una politica interna e estera allo stesso tempo , assolutamente determinante nella storia non solo europea , suffragata da una enorme mole di fonti storiografiche e cronachistiche dal VI al XIV secolo, tutte raccolte in numerosi e difficili  anni di ricerca , quando la bizantinistica non possedeva tutti gli strumentici critici di cui dispone ora , censite  , rivisitate e analizzate con certosina attenzione. L’Italia meridionale peninsulare , come Venezia , non solo è il fulcro della politica occidentale mediterranea , ma essa rientra a pieno titolo nella dimensione globale della politica imperiale romano orientale o bizantina . E l’Impero d’Oriente si sentiva perfettamente a suo agio , più e meglio che a Venezia , quando concretizzava tale politica attraverso i suoi strateghi residenti nella penisola . Essendo la popolazione della provincia italo- bizantina massicciamente e maggioritariamente  greco-ortodossa , l’Impero ortodosso  si percepiva completamente integrato nel complesso contesto locale . La presenza di Bisanzio sul suolo italico per tanti secoli ha consentito di consolidare  la presenza bizantina , ma anche la difesa non solo dell’Italia , ma di tutta l’Europa  dall’assalto arabo , lasciando in eredità non solo all’Europa un rilevante accumulo di fonti manoscritte , ma anche di tecniche e tecnologie che spesso , per ignoranza , sono ricondotte ad altri popoli , ma non a Bisanzio Nel testo , che si caratterizza anche per il ricorso e il recupero di fonti molto spesso ignote o mal note o comunque sottovalutate in approcci storici e storiografici assolutamente settoriali e non globali , si sottolinea il contributo decisamente negativo dei Normanni nella penisola . Essi , con l’appoggio considerevole della Chiesa occidentale , instaurarono e imposero ai contadini del Sud il pesante e in precedenza sconosciuto fardello dei rapporti feudali che sconvolsero una intera società, quella italo-bizantina , avvezza alle millenarie tradizioni della piccola e libera proprietà contadina salvaguardata attentamente e gelosamente da un Impero  storicamente e politicamente  consapevole dell’indissolubile e strategico  intreccio di libera proprietà contadina e mentalità ortodossa . E fu proprio  da parte dei Normanni la violenta cancellazione della comunità proprietaria contadina , insieme all’elemento religioso greco-ortodosso che , rispetto all’approccio ecclesiastico latino , si caratterizzava per una profonda e convinta partecipazione popolare alla olistica , transazionale e coinvolgente dimensione mistica e estetica del rito liturgico greco-bizantino , a introdurre le prime e più devastanti crepe all’interno del solido mondo economico e religioso bizantino e greco-ortodosso .Da questo momento in poi  si impone e si propone il problema ancora irrisolto del post-colonialismo meridionale .

Gennaro Tedesco  , L’Italia meridionale peninsulare nella storiografia bizantina ( secc.VI-XIV ) , Spolia , Roma , 2010 , pp.164 , euro 21 .