Sala Consilina: il nostro logo, la nostra forza

Due mani che raccolgono acqua limpida e chiara, quanto più possibile per potersene approvvigionare, rappresenta  la metafora di chi  è costretto a custodire, sempre e comunque, la Verità su questo nostro bene primario, che oggi più che mai necessita di innumerevoli mani capaci di tutelarlo. Nell’attesa del giudizio della commissione comunale legittimata a giudicare l’ammissibilità dei quesiti referendari, proposti dal Comitato Acqua Bene Comune per consentire ai cittadini salesi di pronunciarsi sul trasferimento della gestione del servizio idrico integrato al Consac spa, si continua a lavorare quotidianamente nell’opera  di informazione e sensibilizzazione sul tema oggetto della consultazione popolare richiesta ai sensi dello statuto comunale. Capita così di imbattersi costantemente in lamentele, richieste d’aiuto, sollecitazioni a proseguire nel nostro cammino e a non abbandonarlo per strade più comode. Questo forte consenso, supportato dagli innumerevoli contatti presenti sul nostro profilo facebook, ci gratifica ed onora nel contempo, inducendoci a profondere sempre nuove energie nell’impegno a favore della difesa dell’acqua pubblica. Così facendo ci siamo imbattuti nella lettera pervenuta nelle nostre abitazioni e nel “comunicato” obbligo all’anticipo fornitura, richiesto nuovamente dal Consac  spa, seppur da noi stessi ottemperato, così come previsto dal contratto che ogni utente ha sottoscritto con il Comune di Sala Consilina all’atto di richiedere la fornitura del servizio idrico integrato. Dispiace, quindi, ascoltare le affermazioni dell’ing. Caputo, dirigente di suddetta società, allorchè  ribadisce che tale anticipo è dovuto perché così succede in città come Milano, Napoli e Roma. E chi sostiene il contrario? Noi siamo qui solo ed esclusivamente per ribadire che quell’obbligo lo abbiamo già onorato con il Comune e che la cessione dei contratti dei cittadini salesi non comporti  di dover corrispondere un nuovo anticipo, perché così è previsto dalla normativa vigente. Dovrebbe, quindi, essere chiaro che i cittadini non siglano un nuovo contratto con il Consac spa. E’ la gestione delle loro utenze che è ceduta dal Comune alla suddetta società per azioni per i prossimi quarant’anni. Il contratto di fornitura ai singoli utenti – indipendentemente dal gestore – resta valido.  A tale proposito, visto che occorre precisarlo, ribadiamo che il Consac (abbreviazione di Consorzio acquedotti cilentani) non è un ente pubblico solo perché i  suoi soci azionisti sono enti pubblici, come ad esempio il Comune di Sala Consilina. Rimane, infatti, sempre e comunque una società che deve capitalizzare i profitti, cioè guadagnare sull’erogazione del servizio offerto (cosa, per altro, prevista nello stesso statuto della società) ragione per cui consigliamo all’ing. Caputo di essere corretto nella divulgazione mediatica di quelle che, allo stato attuale, appaiono solo sue opinioni, non suffragate da alcuna certezza giuridica. Crediamo che un Ente Pubblico sia cosa diversa da una s.p.a, seppur a capitale pubblico. Indipendentemente dalla libera interpretazione del diritto societario del dirigente Consac. Il Comitato Acqua Bene Comune è rispettoso del ruolo di ognuno in questa che , indubbiamente, è una contesa che va oltre i limiti territoriali della cittadina valdianese, come dimostra l’attenzione a noi dedicata dal Forum nazionale Acqua bene comune. Ci preme, però, richiamare tutte le parti in causa  ad un alto senso di responsabilità che, partendo dal rispetto reciproco, non induca ad agire scorrettamente. Ora è il momento di rispondere alle nostre giuste rivendicazioni, ossia valutare positivamente o no le richieste referendarie. Dopo potremo pure fare campagna elettorale, ma al momento ognuno senta forte in sé il dovere di rispettare i propri ruoli, senza travalicare i limiti di una discussione deontologicamente corretta. Il nostro senso civico ci spinge ad agire per tutelare gli interessi di un’interra comunità, che vorremmo fosse chiamata a decidere le sorti della propria acqua pubblica. Il Consac spa, invece, prova a difendere le proprie ragioni di società per azioni, che ha avuto bisogno di veder acquistate le quote azionarie da parte del Comune di Sala Consilina per poter aver accesso al nostro bene primario ed al correlato servizio idrico integrato. Si abbia, conseguentemente, l’onestà intellettuale di non dire che “l’acqua in questa cittadina è e rimane pubblica”, perché allo stato attuale è del Consac spa dal 19 dicembre 2011. La Verità è questa ed è da essa che partiamo ogni giorno per rinnovare in noi stessi la forza delle idee e delle ragioni che saranno alla base dei nostri prossimi impegni a venire.

Comitato ABC – Acqua Bene Comune