Vergognati Europa!

Giuseppe Lembo

Europa, cosiddetta unita, se ancora credi di esistere, devi saperti vergognare per lo spettacolo indecente di disunità umana, di povertà diffusa, di disumanità e di egoismi finanziari che hanno ridotto alcuni tuoi paesi in condizioni comatose di grave e diffusa  miseria. Il più grave esempio di immoralità europea è dato nei comportamenti con la Grecia, un grande e civile paese, una grande e nobile civiltà, oggi ridotta in ginocchio da quattro banchieri sanguisughe che fanno della finanza il solo dio europeo da venerare, con la gente genuflessa e con la lingua a leccarsi le pietre, in mancanza di cibo. Cara Europa, così proprio non va! Non è questa l’Europa solidale che sognavano i tanti europeisti convinti, italiani compresi, quando hanno pensato di mettersi insieme, per costruire un progetto comune basato prima di tutto, sulla solidarietà, sull’amicizia vera, sui valori di uno stare insieme di un solo popolo, fortemente unito nella difesa assolutamente prioritaria dei valori umani, senza i quali non si va da nessuna parte. Le parole violente delle diavolerie finanziarie, quali “spread” e “ default”, hanno sostituito in tutto, le nobili parole di “democrazia”, di “uomo”, di “popolo”, di “pensiero” e di saperi di cui la grande Atene è madre ed educatrice intramontabile per tutti noi, barbari banchieri compresi. Governatori europei d’assalto e senz’anima, come pensate di poter guarire le recenti ferite sanguinanti di Atene in fuoco e fiamme? Come pensate di poter dare l’unità umana tradita a quell’esercito di cittadini greci che oggi sopravvivono grazie al solo piatto di lenticchie che viene loro garantito dalla pubblica solidarietà? Sono, purtroppo, delle ferite laceranti, assolutamente inguaribili. La vostra disumanità è sotto gli occhi di tutti; non siete riusciti, perché vi è mancata la volontà, ma soprattutto, la capacità del fare, delle “diversità” europee, una grande ricchezza d’insieme. Su questo progetto di unità solidale, non è fallito il popolo d’Europa, un popolo fermo al primo stadio, ma di fatto mai nato, perché abortito prima di nascere. Cari banchieri, cara anima egoistica di una finanza, avete in testa il solo progetto di una vita avara per soli popoli privilegiati; i vostri egoismi contingenti ed immediati, vi portano ad azioni inconcludenti e dal respiro corto. Sapendo guardare ad obiettivi di lungo respiro, in Europa, nella vecchia e malandata Europa, sarebbero stati possibili anche percorsi di ricchezza oggi assolutamente impensabili. Purtroppo la fretta, la vostra cieca fretta del tutto e subito, è stata una cattiva maestra; voi meno ricchi ed i popoli europei, la maggior parte, disperatamente bisognosi d’aiuto, con il culo per terra. Bel risultato! A vergognarci di questo fallimento siamo tutti, ma non è assolutamente possibile sottacere le vere e gravi responsabilità di chi (finanzieri, banchieri d’assalto e politici) hanno di fatto mal remato, portando la nave alla deriva e quindi costretta ad affondare, portandosi con sé i sogni di quell’Europa pensata unita per il grande obiettivo di una lunga storia; civilmente solidale dei suoi popoli, protagonisti e non disperati sudditi del niente, se non di quella moneta (l’euro) che rischia di affondare, insabbiandosi con tutta la sua gente; tanto, solo per le colpe gravi di chi non ha creduto, né voluto l’Europa dei popoli, ma solo un insieme confuso e disumano, fatto di soli compromessi monetari e di ricatti degli uni nei confronti degli altri.I poteri forti dell’economia tedesca, seguiti a ruota da quelli francesi, hanno dimostrato di non avere orizzonti da prospettive allargate! Egoisticamente hanno pensato solo a se stessi nel breve periodo e così la Germania in testa, hanno costruito percorsi di default, di fallimenti che affonderanno parte di un’umanità europea che doveva invece saper camminare insieme, per realizzare insieme quel sogno di civiltà dalle radici e dai saperi lontani, come quelli ateniesi per la Grecia e di Roma per l’Italia. La Merckel seguita a ruota da Sarkozy, ha cercato di monetizzare subito i risultati di un’Europa improvvisata da, inevitabile default finale e di garantirsi rendite di posizioni, indifferenti dei percorsi comuni e delle diverse capacità umane e di sviluppo degli uni rispetto agli altri. Ma è, soprattutto, la Germania che si prepara con le proprie mani, il suo default finale. Dopo la sconfitta della Prima e Seconda Guerra Mondiale, oggi con a capo una donna, va inevitabilmente verso la terza grave sconfitta mondiale; è una sconfitta economica senza spargimento di sangue, ma con conseguenze catastrofiche per la sua economia di Paese da più tempo inopportunamente messo sul piedistallo, come Paese geneticamente superiore. Credo che in tutto questo ci siano troppe responsabilità umane; responsabilità di ieri, che continuano ancora oggi a fare guai, facendosi male. Così non si deve, né si può andare avanti. Il mondo è cambiato; mentre facciamo fallire il nostro progetto di Europa unita, il mondo presenta il suo progetto di un insieme Terra-Stato, da Società-Mondo. Di fronte a queste prospettive da sballo, da europei traditi, che facciamo? Ci dobbiamo fermare a riflettere e tentare di riprendere quel cammino identitario che ci unisce nelle diversità.  La nostra unità delle diversità europee è necessaria; è sempre più necessaria. È, tra l’altro, urgente ed importante per quel progetto di civiltà globale che non deve assolutamente fallire, perché riguarda non questo o quell’uomo delle diverse parti del mondo, ma riguarda l’uomo, l’uomo della Terra e quindi anche noi europei che abbiamo il dovere di portare agli altri, il dono delle nostre diversità, il dono della nostra ricchezza di pensiero, il dono dei nostri saperi e di quel sogno antico della democrazia per l’uomo che ha infiammato Atene, il suo popolo, i suoi uomini, un riferimento incancellabile anche per il mondo che verrà. Per tutto questo, per le prospettive che attendono l’uomo della Terra, i cui valori prevalenti non saranno solo quelli della ricchezza e del possesso, noi alta identità umana d’Europa, fuori dal coro  dei potenti-prepotenti del tutto fare e del tutto decidere, dobbiamo saper dire la nostra e dare il nostro forte contributo al progetto uomo del mondo, centrale al futuro destino della Terra nel corso del Terzo Millennio, un tempo nuovo e rivoluzionario, rispetto al passato ed alla sua storia particolare dei popoli in cammino verso la civiltà, la cui tappa odierna porta a quel grande inatteso traguardo mondo per l’uomo della Terra, portatore di diversità che uniscono e spingono, sulla via della pace, ad un mondo nuovo, con una sua casa nel mondo, dove ciascuno deve poter civilmente vivere e non solo sopravvivere, violentato com’è dai potenti che ancora pensano di poter togliere agli altri, quando lo vogliano, anche l’aria che si respira. Non è così che si fa! Non è questo che vuole il mondo! Il nostro obiettivo è e deve essere solo quello di saper vivere insieme agli altri, riducendo l’egoismo assassino che produce solo una finanza che uccide e banchieri indifferenti al mondo se e quando non uccidono per gli interessi del loro mondo teso all’arricchimento, con conseguenti ed inevitabili condizioni di morte, di disperazione e di povertà diffusa per i tanti della Terra, impegnati a sopravvivere, non avendo niente né dei bene materiali, né dei beni immateriali, quali la libertà, il diritto alla vita, ad una vita sana e strumenti di conoscenza per capire come stare da uomini veri nel mondo. Cara Europa noi ti vogliamo come insieme di civiltà, di progresso e di umanità; non è per niente gradito, ai tanti europei, eredi di saperi e civiltà antiche, il tuo volto disumano che egoisticamente agisce negativamente, facendo male, fino alle estreme conseguenze, a tanti nostri fratelli, parte di quell’unità umana che non sai costruire, perché alcuni tuoi poteri forti non vogliono che si costruisca. Per tornare ad essere l’Europa che tanti hanno sognato, devi cambiare; occorrono atteggiamenti e scelte sagge, più umane, più finalizzate al mondo degli uomini, oggi sempre più soffocati dal mondo delle cose, di quelle cose che rincorrono le tue banche, i tuoi banchieri, i tuoi economisti e tutti i tuoi poteri lobbistici, egoisticamente interessati al proprio bene ed assolutamente indifferenti al bene comune della gente che sta, purtroppo, morendo per colpa dei tuoi progetti assassini. Cambia, perché così deve essere; perché così vuole la gente; perché così è nel cammino dell’uomo mondo del Terzo Millennio, dove il nostro ruolo è quello di un faro di civiltà e non certamente di un oscurantismo violento che tende a far morire la civiltà dei popoli della Terra.