Ladri, per fame!

di Rita Occidente Lupo

Nel decennale dell’euro, tintinnanti ricordi! Non solo per le monetine, che rispolveravano il bisunto porta-spiccioli del nonno a soffietto, ma anche per la fatica acrobatica, affidata ai convertitori. La corsa in quel Natale rigido, 2011, verso le pelletterie accorsate di capienti portamonete, come strenna innovativa per tutte le fogge e per ogni età. Per le trousse ingioiellate e per i borselli in sky. Per i monospalla in tela e per gli zainetti griffati. Ed i fantastici gruzzoletti bancari, con le varie pezzature, tra luccicanti centesimi: kit al modico costo di 25€! E poi, la doppia circolazione monetaria, per far sì che ci si abituasse a raddoppiare quasi l’importo in lire. Lasciando invariati pensioni e stipendi: ed il serrato controllo nei supermercati principalmente, a caccia dei “furbi”, captanti l’ indecisione nell’acquisto dei prodotti per il costo variegato! Amarcord, tra rimpianti e recriminazioni! Tra brindisi di un ingresso nell’Unione, col piede giusto, anche se con tanti problemi economici. Col tempo, ancora ulteriormente rinverdenti le crepe del Paese, gravate sui ceti medio-bassi e sulle fasce deboli. Sui pensionati, sempre più raggrinziti, malgrado l’allungamento della vita, da emolumenti non corrispondenti all’attuale costo della vita. E così, incrociando le braccia della disoccupazione o sollevando lo sguardo al cielo per il rosso mensile, nei giorni scorsi, più di qualcuno, malgrado gli anta, presso in flagranza di reato. Furto per fame! Nel Padovano, un uomo quasi ottantenne, trovato a rubare tre bistecche dal banco frigo di un supermarket. Denunciato come la cinquantenne sudamericana a Treviso, addetta alle pulizie di un supermercato. S’arriva a delinquere per necessità! Dinanzi a tale bisogno primario, alimentarsi, la lotta all’illegalità, quale alibi fornisce?

 

 

Un pensiero su “Ladri, per fame!

  1. Effettivamente, gentile Dottoressa N.D. Rita Occidente Lupo, dopo solo dieci anni , pare che ci siamo completamente dimenticati della nostra LIRA che sin dal 1861 e fino al 2002 diede all’Italia grandissime soddisfazioni. Ma devo anche dire che fino all’ultima data corrispondente al 2002 la “cento lire” aveva ancora un valore commerciale indiscusso; circolava ancora la dieci e la venti lire, oltre alla cinquecento lire , sia di carta che di metallo..
    A quell’epoca, cioè dieci anni fa, percepivo un milione al mese, poi, quella modesta somma si trasformò in Euro con il cambio di valuta. Fummo invasi dai centesimi , i due e i cinque centesimi che assumevano lo stesso valore delle suddette monetine della lira , poi, pian pianino , le monetine dell’euro persero valore , tanto è vero che oggi non se ne vedono quasi più in giro, “fra qualche anno non vedremo neppure il venti centesimi” , vuol dire che il carovita è aumentato ,in dieci anni , di parecchie volte. Ma la mia pensione è rimasta quasi ferma in tanti anni di svalutazione. percepisco, infatti, solo 624 Euro al mese. Anche gli stipendi sono rimasti più o meno fermi per tanti anni, Allora, come s’intende salvare la nostra economia se si è tolto il valore di acquisto nelle “tasche “degli italiani che si è totalmente ridotto al massimo?
    Credo che, per salvare l’economia di tutti noi bisognerebbe mettere più soldi nelle tasche degli italiani onde stabilire quella equità tra entrata ed uscita .
    Cordialità . Alfredo

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