UdS Campania, campagna trasparenza contributi scolastici

Gli studenti e le loro famiglie hanno tempo fino alla fine di febbraio per pagare le tasse necessarie all’iscrizione per l’anno scolastico successivo. Attenderà molti di loro, come ormai di consuetudine, la richiesta, spesso tacitamente fatta intendere come obbligatoria, dei contributi facoltativi, ormai linfa ineludibile per la vita di istituti e licei. Un contributo, che spesso ammonta intorno ai 100 euro (varia dai 90 ai 120) e che molte famiglie non riescono a pagare. E’ per questo che l’UDS Campania ha lanciato una campagna trasparenza in tutti gli istituti e i licei campani per informare gli studenti della non obbligatorietà dei contributi scolastici, per sensibilizzare dirigenti e professori sulle gravi difficoltà cui devono far fronte molti studenti e le loro famiglie per versare tali oneri e per rivendicare una maggiore partecipazione ai bilanci scolastici. “Non chiediamo agli studenti di non versare i contributi – afferma Stefano Kenji Iannillo, coordinatore regionale UDS Campania – ma non possiamo accettare che gli effetti della crisi e dei tagli lineari siano scaricati sulle famiglie”. “Non sono poche le segnalazioni che ci sono giunte da parte di studenti che, per reali difficoltà economiche, hanno chiesto ai propri dirigenti scolastici un modo per venire incontro alle esigenze familiari: rateizzare il contributo, annullarlo, avere “sconti” per chi ha più di un figlio iscritto nella stessa scuola o in età scolare”.“La risposta a questa richiesta è stata purtroppo, però, sempre la stessa: un rifiuto secco e implacabile”. “Invitiamo i dirigenti scolastici a sostenerci nella battaglia per il diritto allo studio che non può essere messo in discussione dalla crisi” continua Iannillo. “L’istruzione obbligatoria in Italia è gratuita – aggiunge – e proprio in ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro). Unica eccezione ammessa: i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie (assicurazione individuale degli studenti, libretto delle assenze, gite scolastiche, carta per le pagelle e tutte le cose che restino allo studente) che, messe insieme, costituiscono una spesa che non supera i 20-25 euro”.“Ci rendiamo ben conto – conclude – che spesso le scuole impongono il pagamento dei contributi per delle reali difficoltà economiche. Consigliamo quindi agli studenti di versare, dove non ci siano reali problemi economici familiari, i contributi richiesti dalle scuole ma li invitiamo a specificare sempre la causale dei versamenti e a monitorare, attraverso i rappresentanti di studenti e genitori al Consiglio di Istituto, i bilanci che potrebbero essere discussi in assemblea studentesca d’istituto e nei comitati”. A tal scopo, stiamo elaborando una scheda tecnica da distribuire tra gli studenti per informarli su come leggere il bilancio scolastico.

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