Salerno: “Primavera Einaudi 2012”, a Maurizio De Giovanni l’anteprima

  «E invece eccomi qui, riflettè. Di nuovo sulla breccia, come se nulla fosse accaduto. Come se non fossi morto un altro po’, come ogni volta che scopro quanto nera può essere un’anima. Come se fossi ancora vivo». Sabato 11 febbraio, alle ore 19.00, presso il Punto Einaudi di Salerno (sito in Corso Vittorio Emanuele, n. 94 – piazzetta Barracano), Maurizio De Giovanni presenterà “Per mano mia” (Einaudi, 2011), il romanzo che inaugura il nuovo ciclo del commissario Ricciardi. Organizzato di concerto dall’Associazione culturale no profit di Cava de’ Tirreni “Koinè”, dal Comune di Salerno – Assessorato alla Cultura, dalla casa editrice Einaudi, dal Punto Einaudi di Salerno e dall’agenzia di comunicazione integrata cavese MTN Company, l’appuntamento farà da anteprima alla rassegna culturale “Primavera Einaudi 2012”, che prenderà il via venerdì 24 febbraio con la presentazione dell’ultimo lavoro editoriale di Valeria Parrella, “Lettera di dimissioni” (Einaudi, 2011).«L’iniziativa è di quelle interessanti – afferma Luca Badiali, presidente in pectore di “Koinè” – L’Associazione sostiene la cultura ed in questo è forte l’impegno profuso dall’agenzia MTN Company, compagna di viaggio dell’organizzazione. La possibilità, poi, di unire le nostre forze e la volontà di veicolare il “sapere” con prestigiosi partner, quali il Comune di Salerno, la casa editrice Giulio Einaudi ed il Punto Einaudi di Salerno, è per noi motivo di ulteriore orgoglio». «Ma la soddisfazione ancor più grande – aggiunge Badiali – è quella di inaugurare con l’amico Maurizio De Giovanni la rassegna che contempla nomi di grosso calibro della letteratura italiana, tra cui Diego De Silva, Valeria Parrella, Antonello Caporale, Mariolina Venezia e Mario Avagliano. Con Maurizio c’è un forte legame caratterizzato da profonda stima e reciproco apprezzamento». In “Per mano mia”, Maurizio De Giovanni presenta il commissario Ricciardi che, in attesa del Natale ed in una Napoli dove si gela di freddo e si muore di fame, è alle prese con la ricerca delle ragioni e delle menzogne di un’intera città, quella partenopea, che si stende davanti a lui come un «immenso Presepe», dove bisogna parlare la lingua dei morti per scoprire ricchezze e miserie della vita. La storia è ambientata nel Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di “Natale in casa Cupiello”, dietro l’immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista, infieriscono povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino alla spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull’ingresso, mentre l’uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate. Colpi inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere più di uno. La figlia si è salvata perché era a scuola. La statuina di San Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Sulla scena del delitto Ricciardi, che ha l’amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il commissario dovrà girare a lungo, e sempre più in corsa contro il tempo, per le strade di Napoli per arrivare alla verità. In compagnia del fidato, ma non privo di ombre, brigadiere Raffaele Maione, che in questo romanzo conquista un deciso ruolo di comprimario. Ed insidiato nella sua solitudine da una altrettanta inaspettata rivalità tra due giovani donne che più diverse non si potrebbe. Tra le casupole dei pescatori immiseriti e gli ambienti all’avanguardia della Milizia fascista, una città sempre più doppia ed in conflitto avvolge Ricciardi e Maione in spire sempre più strette. Fino allo scioglimento, in una magnifica lunga sequenza ricolma di voci, sapori, odori. E sangue.