Cisl: ASL Salerno sempre piu’ nel caos

Sempre più caotica la situazione all’ASL Salerno. Bisogna rilevare, anche se timidamente, che il consigliere regionale Baldi della maggioranza ha evidenziato la condizione di confusione e la necessità di arrivare a breve alla nomina di un Direttore Generale, atteso che anche se si rinnova il contratto con il vecchio commissario, lo scenario non può che ulteriormente peggiorare lo stato di crisi del settore sanitario. Ormai appare evidente a tutti che non si tratta più di prorogare un incarico, ma da come si sono messe le cose, anche la nomina di Bortoletti equivale a un nuovo incarico, poiché non sembrano più sussistere i margini per parlare di una proroga. Ma questo è un aspetto irrilevante, rispetto alla condizione in cui versa l’azienda sanitaria salernitana. Mancato rinnovo dei contratti CIPE con interruzione di pubblico servizio per quanto attengono la riabilitazione psichiatrica e le cure domiciliari per malati terminali; sospensione della mobilità regionale con conseguente grave crisi di organico per quanto attengono le dotazioni organiche in tutte le strutture sanitarie dell’ente; mancata riorganizzazione della riabilitazione che si riflette gravemente su alcune particolari patologie che non vengono più trattate poiché scelleratamente non si pianificano e progettano modalità atte a garantire l’espletamento ordinato del servizio; mancate rimesse economiche alle strutture private e ai fornitori con conseguenti mancati pagamenti ai lavoratori del settore da circa tre mesi nella migliore delle situazioni, poiché in alcune strutture le mensilità arretrate da percepire da parte degli operatori raggiungono addirittura le sei/sette mensilità; enormi carichi di lavoro che vengono garantiti oltre l’ordinario con migliaia di ore di straordinario per i dipendenti del comparto e migliaia di ore in attività libero professionale dei medici, in spregio ai dettami contrattuali e normativi che regolamentano tali istituti; mancanza di predisposizione di atti di routinaria amministrazione che rischiano di creare oltre al disagio anche gravi danni ai lavoratori interessati dagli eventuali provvedimenti. Per fortuna però tra tante brutte notizie, sembra aleggiare la presunta soluzione del problema delle attività progettuali da espletare con i fondi CIPE, poiché entro lunedì saranno predisposti progetti finalizzati alla continuità delle attività al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. Troppi ritardi e troppa poca attenzione al sistema ne stanno decretando lo smantellamento e il degrado. Forse sarebbe ora che si faccia sul serio. Forse sarebbe ora che si cominci a fidare poco di quanti hanno determinato lo sfascio e che ora sono chiamati a contenere disavanzo e mantenere i livelli assistenziali, poiché sicuramente incapaci. E’ ora che qualche vecchio dirigente venga messo da parte per fare spazio a quanti hanno a cuore veramente il risanamento del settore che passa obbligatoriamente per la razionalizzazione, riprogettazione, riprogrammazione ed integrazione di tutto il comparto pubblico e privato. Al di fuori di tale logica, potremo solo assistere ad un ulteriore quanto inesorabile degrado del sistema e del nostro territorio. Pietro Antonacchio