Salerno: Popolari per il Sud salutano ingresso di Nocera. Mastella “Mai più alleati di Cirielli!”

Rita Occidente Lupo

Chi lascia la strada vecchia per la nuova…detto calzante per Luigi Nocera, già assessore regionale che, dopo la militanza partitica tra le file mastelliane, approdato tra i casiniani tra alterne vicende, che lo avevano anche visto nell’occhio giudiziario, è rientrato alla base. Per Nocera, al tavolo delle trattative provinciali, nel momento in cui il Pdl, incardinava il suo successo provinciale, a Palazzo Sant’Agostino, equilibri da mediare e candidati da posizionare. La sua querelle per la vicepresidenza e poi i continui smottamenti che avevano segnato la presenza dello scudo crociato, nella nuova amministrazione Cirielli, tra gli alleati della coalizione, in bilico tra maggioranza ed opposizione. Fuoriusciti, dichiarazioni di fedeltà all’egida cirielliana…Acqua sotto i ponti, prima che l’Udc, con Salvatore Gagliano, potesse prendere anche un orientamento diverso a Palazzo di Città, nel day after amministrativo, con il plebiscitario consenso al sindaco Vincenzo De Luca, per il secondo mandato da primo cittadino “europeo”. Di tante storie, di cui le pagine della politica sono intrise ogni giorno, per i mille risvolti che le alleanze comportano, talvolta osando anche il salto della quaglia, se questo utile alla causa, Nocera nutrito assertore. Ed ora, dopo un’intesa con i Popolari, alle scorse amministrative, il suo rientro alla casa madre: il suo rimettersi in gioco, ricoverandosi sotto il Campanile, che l’europarlamentare Clemente Mastella, non cessa d’indicare come solutivo ad un sistema bipolare, che fa acqua da ogni parte. E che registrerà, il prolasso di entrambi gli schieramenti, a favore d’un centro spartiacque. All’assise presso il bar Moka, i vertici Popolari, per il riassetto dello schieramento. Accanto al segretario provinciale Pasquale D’Acunzi, quello regionale Giulio Di Donato, il vice nazionale Paolo Del Mese: l’on. Clemente Mastella s’è mostrato ben lieto d’aver riportato all’ovile “la pecorella smarrita.” “Ritorno con Mastella perchè trovo nel suo partito cià che deficita altrove: dialogo col territorio e coi cittadini, rapporto personale con gli elettori, chiarezza d’idee.” Questo il tratto di Nocera, ampiamente plaudito da Del Mese, vicino a Mastella non dall’ultim’ora. “Il nostro partito si rafforza sempre ulteriormente- ha rimarcato Del Mese- e l’ingresso di Nocera, come vice segretario regionale, ci fa comprendere la linea che perseguiamo, come vincente. Ci stiamo riorganizzando territorialmente, consapevoli della delicata stagione politica che stiamo vivendo. Prima o Seconda Repubblica non importa: sono gli uomini che fanno la politica, con le loro idee costruttive e non con le chiacchiere, di cui sono poco amante. Le speculazioni dialogiche hanno stancato, la gente chiede risposte concrete alle esigenze quotidiane, che interrogano le coscienze dei singoli.” “Non possiamo dirci soddisfatti dell’attuale scenario nazionale- ha concluso Mastella- e di come anche a livello locale stiano evolvendo le trattative politiche. Noi per primi, non abbiam ancora avuto modo di ragionare con tranquillità col presidente regionale Stefano Caldoro, pur facendo parte della coalizione. Anzi, il governatore, come tanti, sembra ricusare i partiti: ultimamente la tendenza ad usare gli schieramenti solo per raggiungere la meta. Ognuno s’appropria d’uno sgabello politico che, dopo il consenso, scarica senza mezzi termini. Son stanco di trattative scritte, puntualmente non rispettate. A livello provinciale, il presidente Edmondo Cirielli, ultima persona con la quale mi rialleerei. Il suo comportamento, nei nostri confronti, pessimo. Si sente il primatista, arrogante, si frega i nostri candidati: molto distanti da lui per la sua scorrettezza politica! Noi viviamo tutt’altro: la nostra mission, costruire con i cittadini, ormai stanchi di fallaci promesse. La grossa fetta assenteista elettorale, l’attesta: la gente è stufa di proclami. Noi andremo a pescare i consensi proprio tra tali demotivati. Inutile ricoprire cariche se manca la base per esercitarle. Pertanto, tra noi, rimboccarsi le maniche d’uopo ancora una volta, per continuare con quella dignità che abbiam palesato in più occasioni: io stesso, con le mie dimissioni anche da ministro, in passato ho dimostrato che la dignità, bene supremo!”