Vietri Sul Mare: il direttore Rita Occidente Lupo inaugura salotti letterari con Francesco Terrone

Presso l’Art Cafè Russo di Vietri Sul Mare, il direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo,  ha aperto gl’incontri culturali tematici, che il nostro giornale porterà avanti per l’intero 2012. Il primo ospite, a tagliare il nastro di partenza, l’ing. Francesco Terrone, autore di numerose sillogi poetiche, che stanno riscuotendo ampio plauso della critica. Nel corso della serata, Terrone è stato intervistato pubblicamente dal direttore ed ha raccontato la sua esperienza, da Dirigente fondatore della Sidelmed, a Poeta. Grazie all’accompagnamento musicale di Pino del Prete al mandolino e di Lello Sepe alla chitarra classica, tra melanconiche note  della tradizione partenopea, un’atmosfera suggestiva, a preludio di un San Silvestro carico di speranze. Svariate liriche, declamate da Albina Di Domenico,  hanno conferito alla serata un particolare carattere familiare e culturale.  “Scrivo per diletto, quando capita e come capita- ha dichiarato Terrone– senza la pretesa di rincarnare poeti che hanno lasciato tracce autorevoli delle loro opere. Non mi monto la testa, il caso di dirlo, perchè credo che il poeta o, meglio, colui che scrive, debba continuare ad eserciate quanto il cuore gli suggerisce spontaneamente, senza inseguire divismi di sorta. Certamente i miei tempi corrono troppo in fretta, per cui cerco di ritagliarmi degli spaccati quando capita e dove capita, per gettar giù in modo estemporaneo ciò che avverto al momento. Su carta prima, su cellulare oggi, anche di sera o di notte, asssecondo il mio sentire: ciò che vien fuori, sotto lo sguardo critico di quanti mi leggono!” “Poeti si nasce o si diventa- ha commentato la Lupo– l’interrogativo al quale ancora mancano risposte esaurienti. La linfa emotiva, quella che corrobora quanti si cimentano col verso o con la prosa, mettendo fuori il proprio senire, alligna nella sensibilità, che arranca nel nostro tempo. A caccia più di pragmatismo, che di fantasie. Più di costrutti logici, che di evanescenti lacerti sentimentali. Terrone riesce a coagulare consensi per il suo parlare senza orpelli, per giungere al nocciolo dell’affettività, talvolta altalenante tra la maturità e la fanciullezza, il ricordo e l’onirismo. Costruisce le sue liriche senza la pretesa di volerle imporre: in un dolce refrain, riesce a lasciarsi andare, obnubilando le algebriche equazioni sentimentali, che spesso rischiano di naufragare nell’asettica quotidianità!” Al termine , sulle dolci note dell’intramontabile “Champagne” cin cin per tutti con l’augurio di uno spumeggiante 2012 ed appuntamento al salotto letterario del nuovo anno!