Vallo di Diano: Codacons bollette a quattro cifre

Dopo la sentenza n. 176/11 del Giudice di Pace di Sala Consilina sul caro-bolletta dell’acqua distribuita dalla ditta CONSAC S. p. A di Vallo della Lucania riceviamo, grazie alla pubblicazione della notizia, segnalazioni anche di bollette a quattro cifre. È il caso di un cittadino di Vallo della Lucania, il quale, complimentandosi per le nostre azioni a difesa dei diritti degli utenti, ci segnala una bolletta (che riportiamo in un allegato) di ben 3875,22 EUR. Ad ascoltare il cittadino di Vallo della Lucania, sembra di ripercorrere, indietro nel tempo, quanto raccontato da un utente del Vallo di Diano in una raccomandata n. 0527, spedita al CONSAC nel lontano 14 giugno 1988 (in un precedente comunicato la data era stata posticipata di dieci anni per errore). In questa missiva si lamentava una frequenza biennale della lettura del contatore e si rilevava quanto segue: “la seconda eccedenza in mc risulta essere più onerosa della prima eccedenza del 100% (il doppio), ritendendo che l’importo delle fatture a conguaglio non viene equamente distribuito nel corso degli anni, venendosi così a verificare l’inconveniente (per l’utente) di dover pagare una somma di danaro non corrispondente al suo effettivo consumo, si chiede che le eccedenze vengano distribuite equamente nei trimestri precedenti alla fattura a conguaglio in modo da evitare l’accumulo di svariati mc sotto la voce “II eccedenza””. In pratica, se la ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania manda bollette leggere per un anno o più, il cittadino non deve esultare, perché, a conguaglio, se non viene effettuata la cosiddetta “spalmatura” della lettura (in genere unica) su tutto l’arco dell’anno, allora il rischio è che la bolletta finale arrivi molto più “pesante”. La ditta CONSAC S. p.A. di Vallo della Lucania nel 1988 rispondeva, in pratica, che tutto era regolare (ehm!). Nel caso del ricorso dell’utente difeso da un legale CODACONS (Avv. Silvana Viola)  della nostra sede, nella sentenza n. 176/11 emessa dal Giudice di Pace si legge: “il sistema di fatturazione adottato dal consorzio convenuto era irregolare in quanto le somme richieste erano calcolate con il criterio delle eccedenze, che consiste nell’applicare tariffe maggiori per ogni soglia di consumo superiore al limite stabilito per il trimestre”. Nel caso dell’utente di Vallo della Lucania – per quanto illustratoci – si è avuto un lungo periodo di bollette “leggere”, fino a ricevere nella cassetta delle lettere una sostanziosa bolletta con scadenza a ridosso del Natale 2011, quasi come fosse un bel regalo (3875,22 EUR è una bella cifra!). Non siamo tuttavia sicuri del fatto che i due ultimi casi (accaduti in ordine temporale) possano essere simili. Ci interessa però riflettere su questi avvenimenti e invitare la Società per Azioni CONSAC a battere un colpo per cercare di farci comprendere come si possa, a fronte di precedenti emissioni di bollette a due cifre (non superiori ai 20 EUR), arrivare poi ad emettere una fattura a ben quattro cifre per un’abitazione, a quanto ci dice l’utente, disabitata e di poco più di 50 mq. Ci interesserebbe capire come vanno queste cose; tutto qua. E ciò dovrebbe essere di interesse anche per i politici e per le istituzioni locali; ma in questo nostro Paese, purtroppo, dell’acqua (anche di quella versata nel pianto) dei cittadini sembra ci si interessi molto poco da ultimo. Quando lo si fa, è per ottenere “risultati politici” importanti, cedendo intere reti comunali alle stesse società per azioni che a ridosso del Santo Natale regalano bollette agli utenti come quella riportata in allegato.

Il Responsabile della Sede

dott. Roberto De Luca