Una nuova costituzione contro la paralisi della Nazione

Angelo Cennamo

L’uomo della provvidenza, il preside del consiglio, il professore sobrio e credibile, chiamatelo come vi pare, non è bastato a frenare la speculazione. Ad oltre un mese dalla sua investitura, infatti, il governo Monti non ha saputo o potuto ridurre lo spread che ci separa dai titoli tedeschi. Il paese si ritrova così in piena recessione, con la pressione fiscale più alta in Europa e con la soglia delle libertà personali dei suoi cittadini ridotta da una serie di misure tributarie, che non si addicono affatto ad una democrazia liberale ( sempre ammesso che l’Italia lo sia). Il tutto sta avvenendo in un quadro istituzionale di progressivo disfacimento delle regole più elementari della democrazia e di depauperamento del ruolo nobile della politica. Abbiamo un governo “finto” tecnico non eletto, dei parlamentari non eletti che di notte inciuciano nei tunnel con il manovratore, e di giorno simulano una pietosa opposizione ai provvedimenti che però approvano regolarmente in aula. Ed un groviglio di apparati tecnocratici e burocratici, nazionali ed internazionali, che dominano le scelte e gli orientamenti dell’esecutivo, alle prese con riforme pressochè impossibili. Di fronte a tutto questo, gli italiani, da sempre refrattari alla società aperta di popperiana memoria, ma, al contrario, infatuati dello Stato paternalista ed assistenzialista di ispirazione dossettiana, restano a guardare, silenti e rassegnati alla loro sudditanza di creature secondarie rispetto alla centralità dell’apparato amministrativo che li sovrasta. Assecondati da una stampa anch’essa ossequiosa ed appiattita sullo stile rigido e pervasivo adottato dal governo. Chi si aspettava che l’uscita di scena di Berlusconi, della sua figura imbarazzante ed ingombrante, sarebbe servita a rilanciare il paese e la sua economia ha così dovuto ricredersi. Sì, perchè sono altre le cause che espongono l’Italia alla speculazione. La prima è senza dubbio il suo elevato debito pubblico, che sfiora i 2.000 miliardi di euro. Ma ad agevolare certe impennate sono anche la totale paralisi della sua vita pubblica ed amministrativa, l’incapacità del paese di autorigenerarsi ed evolversi in una democrazia funzionante. E il gattopardismo foraggiato ed imposto dalla sua enorme macchina burocratica fatta di mille funzionari, sottofunzionari, passacarte, dirigenti, quadri, le cui competenze, spesso, sono sconosciute pure agli stessi addetti. In un ginepraio così inestricabile è davvero complicato, se non impossibile, trovare il bandolo della governabilità. E allora i partiti, approfittando di questo anno sabbatico, fatto di pedinamenti virtuali e di massacri tributari, tra un inciucio e l’altro, potrebbero trovare il tempo di dare vita all’unico progetto salvifico per il paese, quello cioè di immaginare una nuova costituzione che liberi la nazione dalla falsa democrazia del parlamentarismo, rendendola più simile agli altri stati europei. Solo questo potrebbe consolarci dal clima tetro e poco rassicurante che ci è piombato addosso con il governo Monti.  

Un pensiero su “Una nuova costituzione contro la paralisi della Nazione

  1. che il nuovo anno ti sia lieve e gioioso e per noi, cittadini, sia invece meno pesante e più leggero. meno ansioso, magari basato su una contrapposizione vera, non ideologica, e su una maggiore predisposizione alla comprensione delle ragioni degli altri.
    da questa premessa una domanda semplice: ma tu angelo che cosa hai fatto e scritto negli ultimi due anni? ….” Il tutto sta avvenendo in un quadro istituzionale di progressivo disfacimento delle regole più elementari della democrazia e di depauperamento del ruolo nobile della politica.” guarda che questo è già successo, c’è già stato. e non ti ha impedito di tapparti, come le tre scimmie, occhi, orecchie e la bocca.
    quindi che il nuovo anno ti comporti una reale trasfomazione in liberale, liberista e libertario senza se e senza ma, e senza infatuazioni brianzole.
    trovo molto sbagliato, anche da un punto di vista strategico, addossare alla costituzione il “fallimento” della repubblica italiana. e trovo prematuro e un poco esagerato attaccare il monti e i suoi boys, chiedendo conto a meno di un mese di miracoli mai promessi. questo governo è una scelta del presidente della repubblica insieme, e per primo l’accordo con il berlusconi, a tutti i partiti del parlamento con le sole eccezioni della lega e dell’idv.
    il berlusconi ha accettato questa soluzione per mettersi in sicurezza, da una sicura sconfitta elettorale, e per guardarsi intorno, aspettare momenti migliori e per quanto mi riguarda sono sicuro che appena cambierà il vento questo governo cadrà in un minuto e appena il nostro falotico tornerà al governo fara sempre le solite cose che sa fare e tu, purtroppo ci farai le solite zolfe di liberismo, libertario etc….

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