Giorgio Bocca: il coraggio della libertà!

di Rita Occidente Lupo

Scriver la verità, sempre, a qualunque costo. Giorgio Bocca, deceduto a 91 anni nella sua casa di Milano, un’autorevole testimonianza del giornalismo libero nel nostro tempo. Dalle vis partigiane, Giustizia e Libertà, fino alle ultime vicende di una seconda Repubblica. Spesso rivolta indietro, nel rimandare alle storie che l’accomunano alla Prima. Bocca, senza politica o, meglio, l’apostolo di un giornalismo non asservito al potere. La libertà dell’informazione, non barattata da incarichi prestigiosi. Circa 60 anni dell’Italia tra i suoi scritti, le sue opinioni, le sue righe gettate in pasto al foglio bianco. Da Repubblica all’Espresso, esperienze giornalistiche senza battute d’arresto. Oggi, la sua eredità, ancora sparsa tra media a caccia non di scoop tiracopie: l’equilibrio, la capacità di mediare, senza infingimenti di sorta. Da ex partigiano, in un’Italia rivisitata dalle vestigia di un passato risorgimentale, un cursore di fatti, anche disdicenti per un Paese, ancora grondante sangue risorgimentale. Il suo, un accorato appello a trasmettere, registrare, dichiarare notizie, eventi, vicende…dai grandi, ai piccoli uomini, alle masse, che continuano a fare la storia di tutti i giorni. Addio Giorgio!

4 pensieri su “Giorgio Bocca: il coraggio della libertà!

  1. “Apostolo di un giornalismo non asservito al potere”, condivido questa definizione: quasi un missionario laico in un’Italietta confusa, martoriata e lacerata dalla sua endemica “questione morale” e dalla indegnità (salvo eccezioni ed esempi eroici di virtù) della sua classe dirigente. Con Giorgio Bocca scompare una voce dell’Italia migliore, appunto uno dei rari esempi di giornalista libero e non asservito ai “poteri forti” (non per niente inviso ai pubblicisti-cortigiani). E tuttavia continua a parlarci con i suoi scritti, tra i quali vorrei ricordare la”Storia dell’Italia partigiana” , “Metropolis”, “Il dio denaro”, “Piccolo Cesare”, “Annus horribilis”…No, la sua voce non si è del tutto spenta.

  2. La scomparsa del RAZZISTA antimeridionale Giorgio Bocca e’ da ieri in PRIMA PAGINA sulla homepage del sito ANSA.it, ed e’ di qualche ora fa il messaggio del Capo dello stato Napolitano che lo OMAGGIA addirittura! Onoriamo il Santo Natale e risparmiamoci le bestemmie.
    Gino Cuoco

  3. Giorgio Bocca, pace alla sua anima, è nato nel 1920 ?

    Anche il mio caro e compianto papà era nato nel 1920, mio nonno e i suoi 10 fratelli e sorelle, non è mai stato FASCISTA, loro, l’intera famiglia non hanno mai preso la tessera, neanche per “convenienza”, del Partito Nazionale Fascista.
    A 19 anni ha avuto la cartolina precetto ed è partito in guerra come tantissimi altri giovani italiani.
    Ha fatto tutto il suo dovere non di fascista, ma di cittadino italiano “chiamato” dalla Patria:Prima la Grecia, Corfù Zante, dopo in Africa ad El Alamein, 5 anni di prigionia nei campi di concentramento inglesi i più terribili.

    Il giornalista e partigiano Bocca, figlio della borghesia piemontese, FASCISTISSIMO nella sua GIOVENTù per tutti gli anni che ha frequentato l’università…………………
    Quando gli è arrivato la “cartolina di precetto” cosa ha fatto ?????????
    in bocca al lupo

  4. E’ stato un maestro di giornalismo, ma non per tutti; un vero protagonista del suo tempo, libero di dare sfogo anche alle sue ossessioni. Raramente ho condiviso quanto ha scritto e poche volte ho tollerato la sua sana protervia. Che Dio lo abbia in gloria. Non lo rimpiangerò.

    Angelo Cennamo

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