Una stagione finita

Angelo Cennamo

Con il voto favorevole al decreto “salva Italia” la stagione del berlusconismo può dirsi definitivamente archiviata, e nel peggiore dei modi. Il Cavaliere aveva ufficializzato la sua uscita da palazzo Chigi tra l’8 e il 12 novembre scorso, a seguito dell’approvazione del maxiemendamento contenente le misure urgenti imposte all’Italia dalla Bce e dal direttorio franco-tedesco. Da allora il leader del Pdl si era defilato in una silenziosa ed ossequiosa approvazione del nuovo governo, sia pure intervallata da talune manifestazioni di incertezza o di perplessità, dovute evidentemente solo a ragioni tattiche e non a reali motivazioni di contrasto. E’ ancora presto per tracciare un quadro preciso sul significato e la rilevanza storica del personaggio, ma le ultime mosse del Cavaliere non costituiscono, certamente, il migliore epilogo di una stagione innovativa e fuori dall’ordinario durata ben 17 anni e iniziata per ricostruire uno Stato obsoleto ed ancora vincolato agli schemi organizzativi del dopoguerra. Il Pdl che vota la manovra lacrime e sangue del prof. Monti con il Pd di Bersani è un fatto insolito e contraddittorio rispetto alla filosofia politica berlusconiana e ai suoi messaggi elettorali. Chi ha seguito fin dall’inizio la parabola del “polo delle libertà”, poi “casa delle libertà, e per finire del “popolo della libertà”, lo ha fatto nel solco di una promessa chiara ed inequivocabile, quella di ridurre il peso della burocrazia ed alleggerire la pressione fiscale : “Meno tasse per tutti, via lacci e lacciuoli”. Così, nel dopo tangentopoli, milioni di partite iva avevano individuato in Berlusconi e nel suo movimento quella terra promessa negata dagli altri schieramenti politici, da sempre poco attenti alle problematiche dei liberi professionisti e al mondo della piccola e media imprenditoria, vero motore dell’economia nazionale. Il Cavaliere era riuscito a dare voce e spessore politico ad un pezzo d’Italia vissuto per decenni nel pieno anonimato e nel totale abbandono. Prima di lui, infatti, la politica aveva raccolto le istanze della sola classe operaia, con le sue propaggini sindacali, del mondo impiegatizio statale e parastatale, e dell’universo scolastico-universitario. Chi non apparteneva a simili contesti professionali veniva di fatto escluso da qualunque forma di rappresentanza politica di tipo collettivo ed aggregativo. Con Berlusconi la partita iva diventa categoria sociale a tutti gli effetti, ed assume un ruolo decisivo nella governance della nazione. Cosa resta  di quell’esperienza modernizzatrice e rivoluzionaria? Molto poco. Vedere il Cavaliere votare a favore della reintroduzione dell’Ici ( la sua abolizione era stato il cavallo di battaglia del Pdl nell’elezioni vincenti del 2008), dell’inasprimento dell’Irpef, dell’aumento dell’Iva e delle accise sulla benzina, del grande fratello fiscale – lui che aveva condannato lo stato di polizia tributario della sinistra – disorienta e avvilisce. In prossimità della votazione del decreto, Stefania Craxi ha annunciato il passaggio dal Pdl al gruppo misto. “Si è concluso un ciclo”, questa la motivazione amara e polemica della deputata socialista che in Berlusconi aveva visto la naturale prosecuzione di quella terza via riformista e liberale negata a suo padre dall’inchiesta di mani pulite. Come sarà il nuovo centro destra post montiano è difficile immaginarlo ora. Ma dopo aver visto la  triplice di ABC inciuciare nel tunnel, e il “tomo tomo” Alfano invitare gli imprenditori italiani trasferitisi all’estero a rilocalizzare le loro imprese in Italia ( con questi chiari di luna), è facile prefigurare scenari molto diversi da quelli attuali. E forse non sarà un male.

 

7 pensieri su “Una stagione finita

  1. niente di quello che hai scritto trovo condivisibile. e soprattutto la lettura nostalgica e tollerante sulla vicenda politica del “rattuso e falotico” di arcore. è prematuro tirare le somme, mi ci metto anch’io, e lasciare il tempo alla decantazione per poi dare il compito agli storici di tirare le somme. csei troppo indulgente e nostalgico, e penso pure precipitoso perchè io sono convinto il il nostro “rattuso e falotico”, dal culo flaccido, si è solo nascosto, si è messo a riparo, e appena vedrà la possibilità di riconfermarsi lui e tutta la sua corte allora tornerà a calcare il palcoscenico e a spargere polvere magica e a illudere i poveracci con il solo scopo di farsi, come ha fatto negli ultimi 17 anni, gli affaracci suoi delle sue famiglie, delle sue imprese e delle sue amiche.
    ma davvero credi che alfano conti qualcosa e che non sia una faccia presentabile?

  2. @michele zecca:

    ho visto Alfano varie volte in televisione e devo dire che se Berlusconi mi preoccupava perché non era un politico serio e credibile, Alfano mi preoccupa (per modo di dire, eh) per la ragione opposta. Per quanto giovane, Alfano appare come un politico navigato che sa dare delle risposte e sa dialogare con gli avversari. Non alza quasi mai la voce e non induce l’avversario all’aggressione perché, al contrario di moltissimi suoi amici di partito, non provoca in nessuna occasione, nemmeno se provocato. Se saprà giocare bene le sue carte, Alfano è senza nessun dubbio il PDL del futuro.

  3. Alfano, Scagliola,Pisanu, Casini…..tremate italiani…..ecco il vecchio che ritorna.
    in bocca al lupo

  4. Questo governo, però,fatto di molti discutibili contabili che vivono oltre le possibilità dei comuni mortali, che sembra esistere, finora, solo per aver reintrodotto l’ICI prima casa (Imu .. sic!)ha fatto i suoi conti: fatto cento il reddito catastale, aumentato del 5%, moltiplicando per 105 e poi si aumenta ancora del 60 % , moltiplicando per 160… ma, sballati dilettanti dei numeri non bastava dire che il reddito catastale è stato aumentato (non si capisce bene in base a quale ordinamento giuridico vigente) del 168% o, cosa ancora più semplice che l’Imu applicata sulla prima casa è lo 0,67% e non certamente lo 0,4 come si va propagandando. Siamo ancora al pesante sfruttamento dell’uomo sull’uomo, in cui è vietato avere un tetto.

  5. @Giulio Caso:

    più che altro mi chiedo: molte abitazioni sono di proprietà per modo di dire, nel senso che sono state acquistate con un mutuo, dunque per prassi il bene è stato ipotecato. Ha senso pagare una ulteriore tassa su un bene ipotecato?

    Comunque, per quanto concerne la rendita catastale, si può dire che l’abbiano aggiornata perché negli ultimi anni non è stata mai aggiornata. Ci sono, ad esempio, palazzi signorili in quartieri della Roma-bene che risultano aggregati di case popolari. Certo, aumentare a tutti non ha tanto senso, ma evidentemente non hanno gli strumenti tecnici per poter andare a regolare in tempi rapidi queste situazioni.

  6. Certo, cari amici, le “stagioni passano”, ma sarebbe davvero assurdo pensare che ,in futuro , cambi anche il “clima”.
    Credo che dovremmo ringraziare , in un certo modo, anche il presidente Berlusconi per essersi messo da parte,in una posizione di accondiscendenza verso questo governo , nato anche per l’appoggio del partito maggioritario.Non sono di partito preso, ma credo che non sarebbe stato possibile per Berlusconi fare approvare leggi antipopolari , senza l’aiuto di altri partiti pur di salvare questa nostra economia alquanto flaggellata.Dobbiamo anche ammettere che la mossa del nostro presidente della Repubblica abbia fatto una mossa abbastanza decisiva per scegliere , audacemente, personaggi al di fuori della politica, ai quali è stato possibile avere consensi unanimi.anche perchè si profilavano elezioni anticipate.che al momento, secondo me, non sarebbero state utili
    Il mio auspicio è che questo nuovo governo sappia fare approvare leggi che non siano esclusivamente a discapito della povera gente, ma facciano sborsare chi, effettivamente, ne ha approfittato per arricchirsi a discapito della povera gente.
    Buon natale a tutti.

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