Regione: Petrone e Bernabò incontrano assessore D’Angelo

 Tavola  rotonda organizzata da Impegno Sociale “Enti Locali, Il ruolo del Terzo Settore”, esperti ed istituzioni a confronto, sono intervenuti, Gennaro Fiume, Antonio Taglialatela (Caserta), Epifania Gimmelli (Avellino), Carmen Guarino (Salerno), Giovanni Minucci (Napoli), On .Peppe Russo (Capogruppo PD Regione Campania). Secondo Bernabò, dopo questa lunga crisi che da tempo affligge la nostra economia e la nostra società, nulla sarà più come prima. E nello scenario che andrà a delinearsi anche il Terzo Settore necessiterà di un riposizionamento, voluto e dovuto, andando a ricoprire un ruolo centrale nel cambiamento. Proprio per questo, quindi, è necessario che Terzo Settore ed enti locali inizino a costruire percorsi condivisi sfruttando quegli strumenti che sul nostro territorio già esistono ma che possono essere migliorati – come ad es. i piani di zona – per definire una scala di priorità sulla quale impegnare le risorse disponibili, concordando scelte ed interventi nell’ottica di un impegno congiunto, è importante che partendo dai budget 2012 gli Enti locali sostengano le fasce più deboli della popolazione tenendo conto dei redditi e delle situazioni economiche delle famiglie. Dato per scontato che per la crescita corrente sarà impossibile sostenere il modello di welfare attuale, occorrerà quindi ragionare insieme su quali sono le alternative possibili e come promuovere l’impegno sociale nella sussidiarietà, senza cedere alla supplenza, senza essere appendice del pubblico e senza depauperare il lavoro degli operatori del sociale, sviluppando progetti dove il pubblico non arretra, ma lascia il giusto spazio ad una rete complessa di più soggetti finalizzati a produrre sicurezza e benessere per le persone più fragili e bisognose dei nostri territori. Al centro di questi progetti non solo il servizio, ma anche la relazione, pietra su cui costruire coesione ed inclusione sociale. Quindi, è necessario innovare quegli strumenti che sui nostri territori già esistono – dal piano per la salute ed il benessere e dai percorsi partecipativi per la compilazione dei piani di zona – ma le cui potenzialità non si sono ancora espresse al meglio, soprattutto ora che gli spazi economici a questi dedicati sono sempre più esigui. Una sfida, un’innovazione non certo semplice, ma dalla quale non si astengono le Fondazioni bancarie del territorio che, affrancandosi da ruolo di sponsor, si fanno parte attiva, vivendo il mondo del Terzo Settore in prima persona.