Vallo di Diano: Codacons, lettera aperta a Maresca della DDA

Invio lettera aperta spedita al dott. Maresca della DDA di Napoli,  che sta lottando con successo e abnegazione contro la camorra nella nostra Regione. Come si può leggere dalla lettera aperta, chiediamo al dott. Maresca di riflettere su eventuali offerte di cittadinanza onoraria da parte dei Comuni del Vallo di Diano, almeno fino a quando non saranno chiariti alcuni aspetti riguardanti vicende che sono attualmente all’attenzione della Magistratura. Cordiali saluti,  

 Ill.mo dott. Catello Maresca, si apprende da notizie di stampa che presto Le verrà conferita la cittadinanza onoraria di un Comune del Vallo di Diano. In verità siamo convinti che, a Lei ed a tutti i suoi colleghi e forze dell’ordine, oltre a doverle indistintamente – tutti – riconoscenza, gratitudine e stima per il lavoro quotidiano che svolge nella lotta alla camorra ed alle organizzazioni criminali in genere, si debba riconoscere ben altro che una inappuntabile medaglia, seppur sottoforma di “premio” civico. Tuttavia, apprendere che i sacrificati risultati quotidiani della lotta alla criminalità possano essere lo spunto per l’organizzazione di poco sobrie passerelle mediatiche crea – in coloro i quali Le scrivono ed anche in tutti quei cittadini che quotidianamente si impegnano chiedendo trasparenza e rispetto della legge, alla pubblica amministrazione in particolare, e alla collettività in generale – un senso di inquietudine e anche preoccupazione. Come Ella ben sa il Vallo di Diano è stato individuato come una delle aree di sversamento di rifiuti speciali, così come documentato dall’inchiesta denominata Chernobyl, portata a compimento dal dott. Donato Ceglie della Procura di Santa Maria Capua Vetere. A noi consta che solo il Codacons si è costituito parte civile a tutela del territorio nel processo in corso. Il Vallo di Diano è anche un’area cui i clan guardano con particolare attenzione, così come documentato dallo stesso “Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità”. Inoltre, nello stesso comune che si appresta a proporla per la cittadinanza, hanno lavorato aziende provenienti dall’area di Casal di Principe, usufruendo di appalti pubblici per realizzare infrastrutture, qualitativamente poco pregevoli che si sono deteriorate dopo pochi mesi dalla consegna, su di un’area riconosciuta “di elevato pregio ambientale”. Sono stati così distrutti circa 2000 mq di area boschiva, così come documentato da un rapporto della Guardia Forestale dello Stato. Su questa vicenda stiamo cercando di fare chiarezza. Su questa vicenda si spera che i Suoi colleghi della procura di Sala Consilina, e non solo, possano presto far piena luce. In questa vicenda, infine, mentre vi era chi si sacrificava quotidianamente per capire cosa stesse succedendo in quell’area grigia della quale Ella è ben più consapevole di noi, qualcun altro, proprio in Parlamento, si attivava per far ritirare interrogazioni presentate per evitare lo scempio dell’area boschiva e chiedere chiarezza su questi fatti. Per tutte questi ragioni, e sino a quando non sarà fatta piena luce su quanto accennato e sui responsabili, Le chiediamo umilmente di riflettere con attenzione prima di accettare gli inviti che potrebbero esserLe sottoposti in futuro e provenienti da questo territorio. Non potendolo fare per mezzo di una conoscenza personale, facciamo ciò servendoci di uno strumento meno visibile ma, auspichiamo, non meno comunicativo quale la presente.

 Roberto De Luca
Responsabile Sede CODACONS Vallo di Diano