Salerno: Celano su dietrofront De Luca su logo

Con grande soddisfazione apprendiamo del parziale “dietrofront” del Sindaco di Salerno in riferimento ai rilievi che da più parti (in primis dall’opposizione) erano stati mossi al lavoro del noto designer Vignelli  che, di fatto, finiva per cancellare dai simboli di Salerno qualsivoglia riferimento all’identità ed alla storia della città. Reintrodurre la scritta Hippocratica civitas, come finalmente richiesto anche dal Sindaco, dopo aver cercato di difendere “strenuamente” e in modo “maldestro” l’operato dell’artista, fino a degenerare in invettive volgari ed ingenerose nei confronti dei salernitani che dichiaravano il proprio dissenso,  è certamente indispensabile ed opportuno, in quanto reintroduce nello “stemma” di Salerno uno dei principali elementi distintivi del glorioso passato della nostra città. Le ragioni dei “plebei”, “cafoni” e di tutti i “figli delle chiancarelle”, che giammai si sono vergognati di Salerno, essendo da sempre orgogliosi della città, hanno per una volta prevalso su prese di posizioni precostituite, irragionevoli ed antistoriche…… Sarebbe sempre il caso di riflettere prima di dar fiato all’arroganza!           

2 pensieri su “Salerno: Celano su dietrofront De Luca su logo

  1. anche tu dovresti pentirti per aver chiuso la segreteria e fino ad oggi non lo hai fatto, lascinado tanti vecchietti al freddo, come stasera. Celano prima di criticare gli altri, guarda quanto fai tu.

  2. A De Luca non importa una cippa di Vignelli, del logo, né dei duecentomila euro buttati al vento (tanto, mica sono i suoi). L’operazione gli è già andata bene così. Pensate: per giorni e giorni i salernitani si sono concentrati sul brand e hanno rimosso tutte le altre sconcezze dell’amministrazione comunale. Dal bilancio rattoppato alla devastazione urbanistica, dalla svendita (andata male) del patrimonio comunale all’inquietante ruolo di Labonia. Il logo come elemento diversivo? Forse. E, comunque, è paradossale che i salernitani si indignino per un disegnino brutto e strapagato, ma che si può sempre buttare nel cesso, e non battano ciglio per la colata di cemento che sta investendo Santa Teresa e l’intera litoranea orientale, che rimarrà lì. Per sempre.

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