Salerno: PdL, cons. Ferrazzano e Celano al Sindaco De Luca

PREMESSO: che i recenti eventi alluvionali che hanno funestato il nostro Paese richiamano fortemente l’attenzione, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, sulla importanza di contrastare il dissesto idrogeologico che da sempre è piaga dell’intero nostro territorio provinciale e di garantire, prima che accadano eventi tragici, tutte le necessarie misure preventive di messa in sicurezza a tutela dell’incolumità pubblica; che è sempre viva nella memoria collettiva la tragedia dell’alluvione del 1954, che solo a Salerno città causò ben 107 morti e fu determinata in particolare dall’esondazione dei torrenti Rafastia e Fusandola; che i suddetti torrenti possono costituire ancora una minaccia per la città di Salerno, dal momento che attraversano il centro cittadino, sfociando il Rafastia sul LungomareTrieste in prossimità della fontana a mare ed il Fusandola sulla spiaggia di S. Teresa in prossimità del porto commerciale; che tale minaccia potrebbe essere particolarmente concreta nel caso del torrente Fusandola, il cui corso è stato deviato nell’ambito degli interventi programmati e in parte già attuati dall’Amministrazione comunale per la realizzazione già in corso di piazza della Libertà e di quello che dovrà essere il complesso mastodontico del “Crescent”; che dalla dettagliata documentazione presentata da Italia Nostra e Comitato No Crescent nel ricorso contro il Comune di Salerno si evince chiaramente che su suddetto intervento, relativo al torrente Fusandola, non risulta il parere da parte della competente Autorità di Bacino (destra Sele), la quale non si è ad oggi espressa sulle singole opere effettuate o da effettuarsi, quali appunto la deviazione del Fusandola, ma anche la palificazione delle fondamenta del Crescent e gli studi sulle dinamiche meteo marine dell’area di S. Teresa che è interessata dal massiccio intervento per la realizzazione di piazza della Libertà e del Crescent; che, in sostanza, dai documenti prodotti dal Comune di Salerno  si evince che il progetto Crescent non ha alcun parere favorevole della detta autorità di Bacino e che soprattutto, illegittimamente, manca l’autorizzazione della medesima Autorità in ordine allo studio di compatibilità dell’intervento con il deflusso della falda, imposto dalla Regione Campania e mai attuato, né tantomeno approvato; che tali illegittimità diventano gravissime in considerazione della circostanza che il mega edificio verrà letteralmente costruito sull’originario alveo del torrente Fusandola da cui, tra l’altro, sembra che il progetto del Crescent non rispetti affatto la distanza di 10 metri prevista dal Puc; che pare si stiano riscontrando particolari difficoltà nell’avvio dell’edificazione del Crescent proprio per la grande presenza di acqua nel cantiere; che gravissime ulteriori illegittimità riguardano le problematiche di ordine geologico- geotecnico  e sismico dal momento che non v’è un quadro definitivo, circa il comportamento meccanico e dinamico nell’area interessata dall’intervento, area influenzata direttamente o indirettamente dalla costruzione di tali manufatti ed in particolare dalle strutture fondali,  specie del parcheggio interrato multipiano ( sottoposto al livello del mare di circa  2 metri); che, in conclusione, non essendo state ancora definite il dimensionamento e la profondità delle strutture di fondazione  (palificate e paratie  di contenimento ), ad oggi non è possibile valutarne gli effetti sulla ricaduta geologica, anche per la presenza e preesistenza di falde sotterranee ed alvei superficiali (ivi compreso il Torrente Fusandola) ed ancora, da un punto di vista sismico, senza uno studio specifico e definitivo di tale aspetto, non può essere valutato alcun elemento sismico e pertanto l’intervento  è considerabile ad alto rischio  per l’antropizzazione futura  e per quella presente;

CHIEDONO PER SAPERE: se e come sia stato valutato e definito precisamente dall’Amministrazione comunale il rischio idrogeologico ed ambientale complessivo  che deriva dalla costruzione, nell’area del torrente Fusandola, di piazza della Libertà e soprattutto dell’immenso edificio del Crescent e, specificamente, perché si sia ritenuto di procedere anche in mancanza del parere specifico dell’Autorità di Bacino sulle singole opere effettuate o da effettuarsi, quali la deviazione del Fusandola, la palificazione delle fondamenta del Crescent e gli studi sulle dinamiche meteo marine dell’area; se è vero che il progetto Crescent non rispetta la distanza di 10 metri dall’alveo del Fusandola secondo la previsione del Puc; se sia fondato il timore, espresso anche dai comitati ambientalisti che hanno presentato ricorso al Tar contro la realizzazione del Crescent, che l’elevazione di detto edificio, oltre a porre in pericolo l’edificio stesso, venendo a limitare con le sue fondazioni il deflusso delle acque, finisca per comportare forti rischi per gli edifici a monte, tra cui una scuola elementare con annesso istituto nautico e la villa comunale; se è vero infine che, come affermato da Italia Nostra in uno dei suoi ricorsi (sui quali tra l’altro il Tar non si è espresso nel merito, limitandosi ad una bocciatura per questioni di forma), le superfici delle particelle catastali dell’area non corrisponderebbero con quelle autorizzate nel permesso a costruire il Crescent che includerebbero 3.000mq di spiaggia ed addirittura 1.700mq di mare che non possono certo esprimere diritti edificatori.

I Consiglieri Comunali                                                                                                            Avv. Anna Ferrazzano – Dott. Roberto Celano