Salerno: Cisl a proposito di Sanità…

“La situazione ormai sta degenerando e la cosa più grave è che le responsabilità sono tutte in capo al Presidente della Giunta Regionale ed alle sue scelte tutt’altro che coincidenti con quanto afferma e dice. Inoltre è il caso di ricordare che le nomine dei commissari sono tutte responsabilità in capo a chi li sceglie e li giudica. Altrettanto indecoroso è l’atteggiamento che Caldoro usa nei confronti del territorio salernitano, messo a stecchetto, nonostante le paventate aperture di credito manifestate al Commissario Bortoletti. Ad oggi è evidente che le dichiarazioni rese alla stampa in più manifestazioni sono solo “scoop virtuali”, sulla falsa riga di quelle rese dallo stesso governo centrale, il quale invece di affrontare i problemi reali del paese, non perde l’occasione per evidenziare tutta la sua pochezza e pressappochismo. La situazione del privato accreditato è caratterizzata dal fatto che da una parte la regione non manda le rimesse mensili che a regime avrebbero potuto ancora garantire almeno il pagamento delle spettanze correnti ai lavoratori interessati, dall’altra tutti i debiti per gli anni addietro sono insoluti e pertanto le strutture private stanno crollando sotto la mannaia delle certificazioni ricevute per gli anni di riferimento e non onorate, con consequenziale perdita di credibilità e di nuovo credito da parte degli istituti finanziari. Alcune di queste strutture come appunto la casa di Cura Villa Chiarugi vanta ben 17 mensilità arretrate e in tutte le strutture private la norma è non pagare gli stipendi per arretrati che vanno dal mese corrente, a quattro mensilità per il Centro Juventus di Vibonati e a ben 6 mensilità come per la casa di Cura la Quiete. Anche per il settore pubblico si cominciano ad avere le prime avvisaglie del cedimento, atteso che il Commissario Bortoletti ha pagato le spettanze senza versare i contributi previdenziali, la qualcosa ha del paradossale nell’ipotesi che la ASL dovrebbe assurgere a massima garanzia di liceità e di correttezza. Purtroppo Caldoro farebbe bene ad inviare immediatamente la rimessa relativa ad ottobre, pari ai 117 milioni mensili previsti, al fine di mettere in regola anche i conti dell’ASL pena il fallimento dell’Azienda Sanitaria di Salerno. Come presto deve il Presidente comunicare l’avvenuto finanziamento dell’assistenza domiciliare, poiché è da oltre sette giorni che è stata sospesa agli utenti sul territorio salernitano, determinando di fatto una sospensione di pubblico servizio, cosa che anche nelle precedenti peggiori gestioni dell’ASL non era mai accaduta. Rincresce inoltre dover appurare che il Commissario Bortoletti, a distanza di circa otto mesi dal suo mandato ha dovuto con rammarico constatare la sua inadeguatezza ad elaborare il Piano Attuativo Aziendale, chiedendo a Caldoro di fargli il piacere di nominare il sub commissario sanitario per raccogliere il contributo di colui che sarà, il principale “motore “ attuativo. La sanità ai sanitari, quindi e i conti ai ragionieri. Allora è proprio vero che, come si dice: è “gghiuta a carna a sotta e i maccarun acopp”. Ora o mai più è il momento di ipotizzare il cambio della ragione sociale delle ASL da sanitarie a socio-sanitarie, per chiudere una storia fatta di debiti incolmabili dalle attuali gestioni e rilanciare un riordino del sistema sanitario e socio assistenziale con risorse certe e finalizzate alla riorganizzazione e razionalizzazione del settore in un sistema integrato tra sociale ed assistenziale con l’imperativo obbligo del pareggio di bilancio ogni anno.(Pietro Antonacchio e Angelo Di Giacomo)