Siamo alla fine del progresso?

Giuseppe Lembo

 

L’idea di usare abusandone, la natura, per soddisfare tutte le necessità dell’uomo, è un’idea sempre meno sostenibile, sempre meno compatibile. Nata come idea della modernità, l’uomo pensando di potere tutto per i propri fini, ha preteso di gestire, secondo le sue volontà, la natura, assoggettandola a suo piacimento, al controllo, ad una progettazione e ad una programmazione, sempre più spesso, con caratteristiche innaturali ed abusate. L’equilibrio di sempre, basato sul rapporto umano-naturale, con la modernità è stato messo da parte; l’uomo, indifferente alle leggi di natura, ha egoisticamente pensato di poter dominare il mondo naturale che andava necessariamente rispettato. Ma così non è stato; l’arroganza dell’uomo-padrone, rotti gli equilibri di sempre, ha ben pensato di usare la natura a proprio piacimento e per obiettivi assolutamente incompatibili e quindi come tali, non sostenibili, per cui causa di gravi danni per la vita sul pianeta Terra. È sotto gli occhi di tutti quello che è successo in pochi decenni; l’uomo, quasi impazzito, non ha saputo rispettare più la Natura, continuamente e gravemente violentata. La Natura in modo sempre più innaturale, è stata piegata alle necessità dell’uomo che non ha saputo contenersi, né rispettare quel che andava rispettato. Un pensiero deviante ha prodotto azioni follemente devianti contro la Natura abusata, inquinata, violentata e sempre più ripiegata su se stessa, manifestando così l’incapacità di reagire e di rigenerarsi. La grande pretesa dell’uomo di dominare la Natura, anche in questo nostro tempo di modernità si è rilevata un’illusione; una pericolosa illusione umana, con soccombente l’uomo, che è ormai in una condizione di non ritorno. Aveva proprio ragione Francesco Bacone, quando affermava che, per comandare la natura bisogna obbedire. Ma così non è stato; nessuno ha saputo e voluto capire che fare; come una grande voce di spicco del pensiero moderno, capire che fa, e così i guai si sono abbattuti inesorabilmente sul povero ed illuso uomo, convinto di potere tutto anche nei confronti della Natura. Ah, la follia, la follia umana che è capace di fare!   Scrive  Zygmunt Bauman, rivisitando Bacone che, “gli uomini possono solo comandare alla Natura obbedendo alle sue leggi”. Ma questo proprio non l’hanno saputo fare! Questo proprio non l’hanno voluto fare! L’inevitabile conseguenza è l’attuale, crescente condizione di malessere e sofferenza umana che cresce con il crescere delle violenze dell’uomo nei confronti della Natura. Il danno più grave è stato determinato dai comportamenti umani poco virtuosi, perché poco attenti alla cultura. L’aver osato oltre il lecito ed il possibile, ha portato l’uomo ormai vicino alla linea di arrivo dei progressi possibili e sostenibili. Siamo ormai al capolinea; dopo le tante battaglie vinte, ci attende la grave prospettiva di perdere la guerra. Siamo ormai ad un punto di non ritorno, con conseguenze gravi ed irreparabili per il povero uomo, illuso di potere tutto. Rotto e per sempre l’equilibrio alla base dell’epoca geologica, a ragione sostiene Bauman, siamo entrati in un’epoca della storia nella quale le condizioni planetarie sono plasmate dalle attività di origine culturale della specie umana; la forza naturale è sempre più marginale e secondaria. Siamo all’epoca dell’uomo con una sofferenza naturale che ha ormai superato i limiti del possibile (negli ultimi due secoli l’uomo ha rilasciato nell’atmosfera un volume di carbon fossile che la Natura aveva impegnato centinai di milioni di anni per legare e ammassare). Da quando è iniziato tutto questo? Secondo Paul Crutzen e Eugene Stoermer due chimici di spicco dell’atmosfera, l’avvio di tutto questo, è iniziato a partire dall’ultima parte del XVIII secolo. È negli ultimi due secoli, infatti, che per gli effetti globali delle attività umane, sono divenuti notevoli e per molti versi devastanti. Tale data coincide anche con l’invenzione del motore a scoppio da parte di James Watt nel 1784. Oggi per evitare il peggio, bisogna usare i nuovi saperi e le nuove tecnologie per innalzare, invece di diminuire, la qualità della vita. Bisogna fare in modo che la saggezza vinca contro la pazzia. L’agire umano deve diventare un agire positivo e determinare un nuovo corso, fatto di comportamenti virtuosi, per un futuro diverso; per un futuro possibile. Per prevenire le condizioni di vita sul pianeta Terra, è necessario un agire umano virtuoso, culturalmente connotato. Ma siamo quasi a tempo scaduto! Bisogna fare presto! Occorre cambiare; occorrono comportamenti virtuosi e responsabili e culturalmente connotati per raddrizzare le negatività umane che sono causa di gravi sofferenze per un mondo naturale che va salvato, per salvare il mondo, il cui precipizio è dietro l’angolo, ossia vicino a tutti noi, uomini poco saggi della madre Terra.

                                                                                               

 

 

 

 

Un pensiero su “Siamo alla fine del progresso?

  1. E’ proprio quello che ha affermato il 15 Agosto 2011 la Vergine Maria apparsa a Fatima, nel Messaggio pubblicato in: http://www.gabrielearcangelo.it
    La prima e urgente trasformazione che deve vedere implicato l’uomo, è quella di riconoscersi figlio di DIO e iniziare a rivolgersi al Papà Celeste nell’ unico modo a LUI gradito.
    Con un atteggiamento di sincera umiltà, dopo aver chiesto un sincero perdono per non essere stati in grado di ascoltare la benevola voce che parla nella coscienza di tutti e lasciando così aperte le porte a Satana, credo che sia giunto il momento di pregare e invocare l’ aiuto del nostro amato Creatore Il Quale non bada se per 2000 anni lo abbiamo relegato nella massima indifferenza.
    Il Suo Amore incondizionato per ciascuno di noi Lo porta, oggi, a presentarsi in veste Spirituale a tutti noi, con la Sua Nuova e Santa PAROLA per una salvezza Universale.

    Lode a Dio Padre in eterno, Gloria a Cristo Signore, salga allo Spirito Santo, l’ inno di Fede e di Amore.

    Cordiali saluti
    marialuisa.cavaliere@libero.it

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