Baronissi: il Convento “Monumento per la pace”

Anna Maria Noia

È ufficiale: il trecentesco complesso religioso del convento della SS. Trinità di Baronissi è stato dichiarato di recente “patrimonio testimone di una cultura di pace”, un riconoscimento conferito – secondo quanto si apprende da Marialuisa Stringa, responsabile per l’Italia del programma omonimo dell’Unesco, nato nel 2000 – per il fatto che il bene in questione “risponde alle idealità a cui il programma si ispira e al significato del dialogo e dell’incontro per costruire la pace”; il sito monumentale baroniense, che si staglia su una ridente collinetta, è stato insignito del titolo di “monumento messaggero di pace” in quanto latore di promozione culturale, oltre che religiosa, svolta nei secoli dal convento francescano verso la popolazione irnina. Lo comunica anche Umberto Landi, presidente del club Unesco di Baronissi. Il convento è situato al centro della Valle dell’Irno, ed è stata ed è la meta di pellegrini in cerca di ristoro dalle contingenze dell’esistenza. La chiesa di questo luogo insiste nella parrocchia della frazione Sava, e risulta essere sempre molto frequentata. Nel corso della millenaria e gloriosa sua storia, il bene architettonico ha visto alternarsi personaggi famosi e santi confratelli, come padre Diego Campanile (1574-1642) e padre Felice di Saragnano, nativi del luogo e celebri missionari. Ancora oggi, però, la struttura funge da fiore all’occhiello per la intera comunità di Baronissi e non solo; il titolo di “monumento per la pace”, dunque, non fa che arricchire il “curriculum” di tutto rispetto del convento, sopravvissuto ad eventi lieti o tristi accaduti nella Valle dell’Irno.