Salerno: Consorzio Sa\2 lavoratori scrivono al presidente della Repubblica

Appello al Capo dello Stato. I lavoratori del Consorzio Sa2 hanno scritto un’accorata lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, raccontando la propria storia lavorativa e le preoccupazioni per il proprio futuro occupazionale e per il futuro delle proprie famiglie.“Le scriviamo, perché abbiamo fiducia nella sua alta figura di garante di tutti e perché confidiamo nelle sua attenzione. L’emergenza rifiuti in Campania non è stata solo caratterizzata da guasti e furberie tecnico-amministrative, ma anche dal lavoro onesto e faticoso di migliaia di lavoratori perbene, che con il loro impegno hanno cercato di tamponare le falle di un sistema da migliorare, ma non da distruggere. L’esperienza lavorativa di tutti noi è un valido bagaglio di competenza e professionalità non facilmente sostituibile con un’operazione estemporanea e fuori da ogni regola”. Così inizia la missiva inviata al Quirinale. Al Presidente Napolitano, lavoratori hanno raccontato il percorso operativo del Consorzio Sa2 e l’abnegazione dei dipendenti, per fronteggiare l’emergenza rifiuti nel corso di questi anni.“Tutto questo ora sembra inutile. Ecoambiente, la società provinciale indicata per legge a subentrare nella gestione dei rifiuti ai 4 consorzi della Provincia di Salerno ha atteggiamenti ambigui, e a poche settimane dal suo definitivo insediamento non ha ancora reso pubblico il suo piano industriale ed economico, ma senza alcuna remora ha preannunciato il taglio di lavoratori, proclamando l’esistenza di 164 esuberi all’interno del Consorzio Sa2 e di 330 esuberi nell’intera provincia di Salerno”. Richiamando la Legge 26, che delinea chiaramente il percorso di assorbimento nella società provinciale di tutti i dipendenti del consorzio, i lavoratori ribadiscono che fughe in avanti da parte di Ecoambiente non sono consentite. Anzi si richiede l’assoluta osservanza di tutti gli accordi presi tra le parti, come peraltro ribadito nei vari incontri sia in Prefettura, sia presso l’Amministrazione Provinciale. Con la richiesta del rispetto della legalità e della salvaguardia dei posti di lavoro si conclude l’appello al Capo dello Stato: Signor Presidente, affidandoci alla sua comprensione, non chiediamo altro che  il rispetto della Legge 26\2010 e la tutela occupazionale di tutte le maestranze”. Contemporaneamente, per evitare ulteriore malcontento e l’inasprirsi della protesta, i lavoratori hanno chiesto alla Prefettura e all’Amministrazione Provinciale un incontro tra le parti ad horas, per fare chiarezza sugli sviluppi della vertenza.

I Lavoratori