Salerno: Cammarota scrive al segretario politico Pdl Alfano

On.le avv. Angelino Alfano, Segretario Politico Popolo Della Libertà

 Vivo del mio lavoro di avvocato e, dopo il secondo posto alle comunali del 2006 e l’incarico di coordinatore cittadino di AN, alle provinciali del 2009 son risultato il più votato nella mia città, poi quest’anno ancora consigliere comunale, e quindi capogruppo in Provincia, incarico da cui mi sono dimesso per poter liberamente dire, anche alla luce della svolta nazionale del Partito. Ed ho detto che il Partito salernitano è degenerato in sistema di potere e trasformismo esasperato, impone nomine e candidature dall’alto e ignora la questione morale, nonostante il vice coordinatore regionale e primo eletto sia stato arrestato con l’accusa di camorra ed ora sia agli arresti domiciliari per concussione e voto di scambio; e così perde inesorabilmente il consenso, come le ultime, troppe, sconfitte elettorali hanno dimostrato. Ma, anzicchè risposte politiche, ho ricevuto solo fango e veleno: e così sarei un “Celentano della politica” – Iannone -, un “nominato senza consenso ora fuori dal partito” –Russo, Iannone -, “in approdo ad altri lidi” – Cirielli -. Alle provinciali del 2009 nella città di De Luca ho avuto 3207 voti, tutti presenti al Grand Hotel Salerno nel corso della grande riunione da me organizzata e presieduta da Cirielli, e con il 24% su 40 candidati son stato unico eletto del centro destra con il maggior consenso di sempre in città; e alle ultime  comunali del maggio scorso quasi 1000 cittadini hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale. E questo dovrebbe bastare ad Antonio Russo e ad Antonio Iannone, noti a tutti per la loro forza elettorale, e dovrebbe bastare a Russo, per essere l’attuale coordinatore Provinciale del Partito sol perché nominato da Cirielli in dispetto alla precedente nomina del ministro Carfagna, ed il cui acume politico si esprime tutto nella ultima parte di un suo comunicato laddove pretende che l’arresto di uno dei maggiori esponenti del Partito come Gambino possa essere trattato come faccenda privata, alla stregua dell’arresto dell’ultimo camorrista e, dunque, non essere oggetto di attenzione da parte degli organi del Partito, che per l’appunto egli di proposito non ha convocato. Ma, quel che preoccupa è lo stato in cui è precipitato il Partito. Io – quel che non ha capito nemmeno Cirielli – con il mio comunicato del 24.9 avevo inteso aprire un dibattito sulla mala gestio del Partito arroccato in un sistema di potere, tentando di far capire a Cirielli che le sue nomine dall’alto non erano suffragate da alcun consenso, come dimostravano le sconfitte elettorali di Bellacosa a Nocera, Ferrazzano a Salerno –io avevo chiesto le primarie ricevendo solo spocchiosi sorrisi-, Squillante ad Angri, Torre ad Amalfi, Miano a Roccadaspide, o la presenza accanto a lui di gente senza voti e senza titolo, come Ferrazzano, Russo, Iannone, e che pertanto esse avrebbero portato alla sconfitta anche alle prossime elezioni provinciali, e non solo. E in questa logica avevo convocato il gruppo consiliare per mercoledì 28, all’o.d.g. l’esame della situazione del partito e, quindi, le mie dimissioni irrevocabili da capogruppo. Di contro, al mio tentativo di aprire un dibattito per far chiarezza e, dunque, per dar  forza al Partito, dapprima la mala risposta dei Russo, degli Aliberti e degli Iannone, quindi la mia destituzione da capogruppo (308 sono state le telefonate di solidarietà ricevute in due giorni da esponenti PDL, anche da parte di qualche consigliere provinciale e l’entusiasmo in città è pari a quello del Grand Hotel Salerno del 2009), ed infine l’uso della diffamazione come arma dell’attacco politico. Per Cirielli, secondo il quale – è il suo modo di dire “vattene dal Partito”, come ha fatto con il consigliere comunale Roberto Celano, con il Sindaco di Mercato San Severino Giovanni Romano, con il consigliere regionale Salvatore Gagliano, con l’avv. Michele Sarno, con Gerardo Motta a Battipaglia, con l’avv. Del Vecchio a Cava dei Tirreni e tantissimi altri– io sarei infatti in trattative con altri partiti per lasciare il prestigioso posto di capogruppo alla Provincia del PDL in cambio di non si sa bene che cosa. Una brutta vicenda, dunque, che conforta solo il buon fondamento delle mie critiche (il PDL a Salerno è solo il partito di Cirielli) e che di conseguenza induce a riflettere se il partito degli Iannone, dei Russo, della Ferrazzano e dei Cirielli possa essere, anzicchè il partito del potere, ancora il partito degli onesti e della partecipazione democratica, il partito in cui ho sempre profondamente creduto e per il quale, da uomo libero, ho speso sempre tutte le mie energie e la mia passione politica.

Con profonda stima.

 

Avv. Antonio Cammarota

Consigliere Comunale Città di Salerno

Consigliere Provinciale Salerno