Rol

Stasera, folla in preghiera nella frazione di Carpineto, alle falde del Monte San Michele, per pregare l’Arcangelo che, da una Grotta, illumina con la potenza della Sua spada, le tenebre del male. Infatti, grazie alla recente apertura del complesso monastico di San Michele di Mezzo, nonostante la strada erta e buia, ancora sfornita del manto d’asfalto, già dai giorni scorsi una gran mole di fedeli s’è ritrovata intorno alla celebrazione eucaristica, delle ore 18,30 ed all’altare della Grotta, per recitare la novena e preghiera angelica. Il polso d’una spiritualità che regge il tempo e che sembra rasentare l’infinito, nel momento in cui il silenzio la fa da padrone. Perchè lì, tra i monti, laddove non solo l’aria, rinnega gli smog metropolitani, ma anche i rumori della fretta urbana, sembrano sedare il proprio ruggito, naturale tuffarsi nella spiritualità rigenerante, emanata anche dalle pareti ancora affrescate dell’antico complesso medievale. Tutto essenziale invita  alla semplice preghiera del cuore: tra candele smozzicate, ai piedi dell’altare all’Arcangelo Michele e le grate ai tre pozzi. Le scarse immagini, caricano il presente, quasi sospeso. E, nel silenzio, il cielo sfiora la terra, per recepire quelle preghiere che spesso restano inchiodate in cuore, tra lacrime e suppliche. San Michele, protettore non solo della Valle dell’Irno, ma anche di altri comuni Picentini. Alfiere instancabile, contro ogni forza del maligno, a Lui fin dall’antichità suppliche e devozione. Il recente complesso monastico, ha pertanto registrato nei giorni precedenti la  Sua Festività, una serrata animazione liturgica, grazie al Rettore padre Luigi Aversa. Il clou, nella mattinata della ricorrenza con la presenza all’Eucarestia dell’Arcivescovo Mons Luigi Moretti, mentre in serata, del vicario Mons. Marcello De Maio. Tra il pendolino delle navette, all’uopo intente a far la spola dal Santuario a Carpineto, la scarsa illuminazione della strada e l’assenza di distrazioni; a chiusura, anche la rappresentazione sacra dell’angelo col diavolo. Riproposto un dialogo tra la forza del bene e del male: tra un fanciullo, con le sue ali azzurre da angioletto ed il rosso diavolo, armato di fuoco e tridente. Il tutto, in un’atmosfera riscaldata anche dai fuochi pirotecnici, che hanno inetso in tal modo concludere un periodo d’intensa devozione micheliana: ma il Santuario non chiude battenti. Don Luigi, infatti, che col suo fervore spirituale, come ricordato anche da don De Maio a fine celebrazione eucaristica, non cessa di scuotere le coscienze e d’entusiasmare i giovani, attende tutti per ritiri spirituali o per momenti di riflessione durante il corso dell’anno. Ovviamente, resta fissa la celebrazione eucaristica domenicale vespertina, alle ore 16,30 al termine dell’ora legale, ancora per qualche giorno alle ore 18,30, insieme ad un calendario di momenti invitanti alla riflessione ed alla preghiera!