Vallo di Diano: Graziano, comitato per referendum su legge elettorale
Dopo essere partita in sordina, la raccolta per le firme a sostegno del referendum per cambiare la legge elettorale ha subita una rapida accelerazione attraverso iniziative in tutta Italia portate avanti da ogni parte politica. La novità del Vallo di Diano è che a sostenere apertamente il referendum siano appartenenti al centro destra, quella parte politica che ufficialmente non vede di buon occhio la sostituzione dell’attuale legge elettorale per via referendaria. Dopo l’uscita del consigliere comunale di San Pietro al Tanagro Giuseppe Procaccio, cui è seguita la chiara presa di posizione del Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, ad aderire ufficialmente al comitato referendario è Giovanni Graziano, dirigente comprensoriale del PDL e Presidente del Patto Territoriale Bussento e Vallo di Diano.“Le critiche rispetto all’attuale sistema elettorale – spiega Giovanni Graziano – sono diffuse e generalizzate, a partire dal suo ispiratore, il che significa che bisogna necessariamente cambiare. Attraverso i quesiti referendari è possibile farlo intanto facendo pressione sul Parlamento, che resta la via preferenziale, ma in ultima istanza chiamando i cittadini ad esprimersi attraverso il voto”.L’uscita di Graziano sono di quelle che pesano e potrebbero creare problemi all’interno dello stesso Popolo della Libertà ma il diretto interessato si dice tranquillo e sereno per l’essersi messo al servizio di una giusta causa nell’interesse del territorio.“La mia adesione al referendum – riprende il Presidente del Patto Territoriale – non impegna né il partito né l’Istituzione che presiedo ma interpreta semplicemente la volontà popolare del Vallo di Diano che pretende il ripristino di un accettabile stato di democrazia partecipata, scegliendo chi mandare in Parlamento e, attraverso i collegi uninominali, garantendosi il sacrosanto collegamento tra territorio e rappresentanze istituzionali”.Sulla questione Graziano lancia la sfida a tutte le rappresentanze politiche del territorio, in particolare al partito democratico, ritenuto del tutto disinteressato rispetto ad una opportunità che la comunità del Vallo di Diano deve assolutamente cogliere.“Abbiamo già costituito un comitato referendario a livello comprensoriale – argomento Graziano – e contemporaneamente abbiamo preso contatti con il comitato nazionale, lo abbiamo fatto non per mettere. In un silenzio assordante intorno alla raccolta di firme a sostegno del referendum per cambiare la legge elettorale, inaspettatamente a rompere gli indugi é Giuseppe Procaccio, consigliere comunale di San Pietro al Tanagro e storico dirigente comprensoriale della destra prima di approdare al Popolo della Libertà. La vera notizia è che, in netta controtendenza con il proprio partito, l’esponente pidiellino annuncia voler sostenere un referendum promosso da gran parte del centro sinistra a partire dall’Italia dei Valori di Di Pietro. E lui stesso a spiegarne le ragioni: “Per inquadrare bene la mia iniziativa – argomenta Procaccio – occorre partire dalla considerazione che la ragione profonda del mio impegno pubblico è il territorio che viene di gran lunga prima del partito e dei miei riferimenti politici. Siccome l’attuale legge elettorale, tra l’altro criticata da tutti, stando alle cose non consentirà mai un’adeguata rappresentanza politica ed istituzionale al Vallo di Diano mi pare opportuno sostenere una iniziativa che, a prescindere da chi la proponga, vada nella direzione di ripristinare un’accettabile stato di democrazia soprattutto per le comunità periferiche come la nostra che più soffrono il centralismo decisionale”. L’uscita di Procaccio di certo non piacerà ai vertici del partito di Berlusconi ma il diretto interessato non mostra timori di sorta. “Militare in un partito – è il pensiero di Giuseppe Procaccio – non significa di certo declinare la propria autonomia di pensiero e perdere il giusto senso critico in un confronto aperto e in ogni caso la mia è una posizione prettamente personale. Tra l’altro il mio auspicio rimane sempre quello che il Parlamento si decida a cambiare questa legge elettorale anche se dopo aver ascoltato l’intervento del segretario nazionale Alfano alla festa dell’API di Rutelli francamente ho persa ogni fiducia ed allora il mio sostegno al referendum significa anche voler esercitare pressione sull’organo legislativo affinché si determini”. I moduli per la raccolta firme a sostegno del referendum sono già disponibili presso ogni comune e la sottoscrizione deve concludersi entro il 25 settembre anche se di fatto la scadenza è anticipata di una settimana per l’assolvimento di prassi burocratiche. L’invito di Procaccio, rivolto a tutti i cittadini del Vallo di Diano, è quello di recarsi in massa presso i rispettivi comuni ed apporre la propria firma a sostegno del quesito referendario che mira a ripristinare, attraverso la reintroduzione dei collegi uninominali, il necessario contatto tra eletti ed elettori. “Sostenere questo referendum – riprende il consigliere Procaccio – è un atto di autonomia e di libertà per l’intera comunità del Vallo di Diano che manifesta la volontà di riscattarsi intanto pretendendo di scegliersi i propri rappresentanti al Parlamento anziché subire le imposizioni dalle oligarchie dei partiti. Qui non è in gioco la linea politica di un partito ma la sopravvivenza di un territorio per questo mi fa specie l’apatia soprattutto del centro sinistra locale, a partire dal mio sindaco, che non si rende conto dell’importanza della posta in gioco e si disinteressa di una buona iniziativa intrapresa dalla sua stessa parte politica. Siamo davvero al paradosso!”Nel frattempo, insieme a Giuseppe Procaccio si sono schierati diversi esponenti politici locali di ogni estrazione ed hanno costituito un comitato spontaneo a sostegno del referendum. E’ stato fatto anche un invito ai big nazionali, tra cui Veltroni e Parisi, a venire sul territorio per spiegare le ragioni referendarie.