Sos, cercasi occupazione!

di Rita Occidente Lupo

Ed il lavoro sembra sempre più fuggire dal dizionario italiano: in quanto ad occupazione! Infatti, alla luce di recenti statistiche, un autunno non facile sotto il profilo occupazionale, augure di sonni inquieti: 88.000 posti in uscita, per un calo dello 0,7%. A pagarne maggiormente le spese, piccole e medie imprese, specialmente del Sud. Cifre a parte, sotto gli occhi di tutti, incertezze delle coppie giovani, nel dar vita a nuovi nuclei familiari, senza nemmeno la stabilità d’un tetto autonomo. Fitti alle stelle, precarietà occupazionale, non rendono lieta “la capanna”. Amarcord, dolci salvadanai: quelli in cui le tintinnanti monetine rallegravano la terracotta! Oggi, i risparmi, nel cannocchiale onirico! Soltanto in casi eccezionali, adulti sotto gli anta riescono a raggranellare qualche piccolo “tesoro”, 28,6% , giacchè i nuclei più in erba, a stento decollano a fine mese. A tutto ciò s’aggiunge l’inevitabile caro vita inflazionistico, che continua a martellare anche i più parsimoniosi: si tenta di tutto, pur di far quadrare i conti e di non sfiorare il rosso! Una crisi, dunque, che il Paese vive costantemente, senza riuscire ancora ad intravedere, i segnali di ripresa, che possono far guardare lontano!  

Un pensiero su “Sos, cercasi occupazione!

  1. Cara Direttrice,
    è abitudine consolidata delle varie coalizioni che si succedono alla guida del nostro Paese voler far credere alla gente che abbattendo i diritti dei lavoratori e facilitando i licenziamenti, i datori si possANO sentire più incentivati ad assumere – seppure in forma part/time – nuovi giovani.
    L’esperienza, invece, ha sempre dimostrato il contrario. Questo provvedimento alla fine non è risultato più nemmeno una panacea ai mali della crisi economica e della disoccupazione, semplicemente un regalo alla classe padronale per sfruttare il sangue dei lavoratori e speculare sugli incentivi governativi.
    E ,poi, qual’è oggi l’alternativa a questa nuova marea di licenziamenti da parte dei privati se anche nel pubblico impiego, nelle Amm.ni e servizi pubblici questo Governo procede con tagli ai trasferimenti finanziari, blocca assunzioni e concorsi, privatizza immobili,beni demaniali e servizi pubblici, accorpa i servizi esistenti, elimina Comuni e Province, tagli ad assistenza ed ammortizzatori sociali, trasferisce finanziamenti ed incentivi dalle piccole e medie imprese alle grandi imprese, dal piccolo artigianato e dall’agricoltura tipica e biologica, collinare ecc. alle grandi imprese artigianali ed agricole ( il disegno di legge Mercecagli sull’agricoltura di filiera sotenuto dall’attuale Governo qualche anno fa va proprio in questa direzione!) con un accdentuazione dei rischi di spopolamento ulteriore di zone montuose, collinari ed interne soprattutto della nostra Provincia?
    Se lo scenario è questo, l’unico risultato che possiamo aspettarci è solo una precarietà accentuata e di lunga durata.
    Ma non è questo che vuole questa oalizzazione di buontemponi – più di altre asservita ai grandi poteri economici e finanziari naz.li e non solo – che oggi ci governa?
    Se analizziamo attentamente che manovra finanziaria e le modifiche recentemente apportate alla Costituzione Italiana appare chiaro l’uso strumentale che Questo Governo e i Pariti che lo sostengono fanno della crisi economica e di questa manovra lo strumento per una deriva dittsatoriale di questo nostro Paese e per ridisegnare le classi sociali.
    Onofrio Infantile
    Ven. 09 settembre 2011

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