Nasce il partito Fiat

Angelo Cennamo

Sull’asse Cortina-Rimini prende finalmente corpo il progetto politico di cui si è tanto favoleggiato sui giornali negli ultimi mesi. Luca Cordero di Montezemolo, al di là dell’aspetto fisico fresco e curato: capello lungo e volto tirato come una pelle di daino, non è proprio un ragazzino e, tra un pò, neppure un uomo di mezza età. Al suo cospetto, vecchi arnesi della prima Repubblica come Casini e Fini, rischiano di apparire degli attempati giovanotti. Eppure il manager del cavallino rampante sembra deciso a tuffarsi nella mischia e a mettere in gioco la sua reputazione di uomo del fare ( vi ricorda qualcosa?) per dare una svolta al belpaese e rilanciarlo tra le economie che contano di più. Intervistato nella kermesse di “Cortinaincontra”, il figlioccio di Gianni Agnelli ha, infatti, snocciolato una serie di rimedi miracolosi che dovrebbero servire allo Stato italiano per evitare il default e riallinearsi ai parametri della Ue, lasciando intendere che la sua definitiva discesa in campo ha oramai i giorni contati : tra un un anno o poco più si presenterà ai blocchi di partenza con il suo partito nuovo di zecca, il cui nome è ancora top secret, ma non è escluso che possa chiamarsi come la fondazione culturale che ne sta anticipando il debutto : “Italia futura”, e proverà a sbaragliare i navigati avversari, di destra, sinistra e centro. L’intervento di Montezemolo, che ha subito suscitato tanto clamore, come è ovvio che sia, è particolarmente piaciuto, manco a dirlo, ad un altro supermanager dell’automobilismo torinese : Sergio Marchionne. Il quale, dal Meeting di Rimini, ha subito colto la palla al balzo per lanciare un perfetto assist al collega : “Montezemolo? Mi piace; se si candidasse, lo voterei”. Il triangolo dei Saranno Faziosi si chiude infine con John Elkann, presidente del medesimo gruppo, che, sempre al Meeting, nel solco di Marchionne, saluta l’ingresso di Montezemolo in politica come un evento positivo benchè da lui sconsigliato. Le parole di Elkann a molti saranno sembrate il copia incolla di Confalonieri con il Berlusconi del ’94 : “Silvio, lascia perdere : ti distruggeranno!”. Mah, Corsi e ricorsi storici, direbbe Vico. Ma le assonanze e le contiguità tra il Cavaliere di ieri e il Montezemolo di oggi non si riducono a questo. L’aspirante Principe, infatti, ha elencato nel suo discorso anticipatorio le medesime proposte inserite nel programma di esordio di Forza Italia : meno tasse, meno burocrazia, meno Stato, liberalizzazioni e privatizzazioni. Qual è la differenza? Che il Cavaliere quel programma lo ha realizzato solo in minima parte, a Montezemolo gli si può concedere quanto meno il beneficio del dubbio. E se tra il dire e il fare c’è di mezzo un oceano di impedimenti : i veti dei possibili alleati, le opposizioni, i sindacati, le corporazioni, i media e tanta altra roba, il debuttante Montezemolo avrà di certo tenuto in considerazione un fattore nuovo, cioè : la disaffezione di molti elettori moderati e liberali alla casta degli attuali governanti, sempre disponibili alle promesse, un po’ meno al rispetto dei patti. Cosa dire : di spazio ce n’è. Auguri.