Castellabbate: Cilento, lotta per la libertà

Si è tenuta ieri sera, nel suggestivo scenario del Cortile del Castello dell’Abate la riflessione sul ruolo del Cilento nella lotta per la libertà, organizzata dall’Associazione “Identità Mediterranee”, presieduta dall’Arch. Carla Maurano. La serata è iniziata con la lettura di testimonianze di scrittori e letterati francesi e tedeschi sulle condizioni della penisola antecedentemente ai moti del 1828 ed è proseguita con la recitazione di brani tratti dal testamento politico di Carlo Pisacane e dalle “Ricordanze della mia vita” di Luigi Settembrini, scrittore e patriota napoletano, condannato dalla Gran Corte criminale di Napoli alla pena di morte poi commutata nel carcere a vita per aver pubblicato la Protesta del Popolo delle due Sicilie nel 1847 ed aver preso parte ai al movimento per il ripristino della Costituzione, dapprima giurata e poi rinnegata da Ferdinando II. Le letture e le musiche hanno fatto da sfondo alla conferenza dell’avv. Franco Maldonato che ha evidenziato il ruolo decisivo del Cilento nella lotta per la libertà, prima, e per l’unita d’Italia,  poi, ricordando il contributo specifico conferito alla Rivoluzione nazionale ed europea attraverso: gli eventi del 1828 (insurrezione dei Filadelfi con a capo il Canonico De Luca, giustiziato a Salerno dopo essersi costituito spontaneamente per evitare che Celle di Bulgheria subisse la stessa sorte di Bosco, rasa al suolo e deprivata della municipalità da Francesco Saverio Del Carretto, che farà decapitare anche i tre fratelli Capozzoli, esponendo le relative teste davanti alle loro case ove rimarranno fino al 1860; gli eventi del 1848 (con la insurrezione guidata da Costabile Carducci che costrinse Ferdinando II a concedere la Costituzione, primo monarca fra tutte le Case regnanti europee e che, dopo averla denunciata, farà barbaramente uccidere il Carducci per mano del suo manutengolo, il sacerdote Vincenzo PEluso di Sapri, che gli fece recidere il capo portandolo in dono a Ferdinando e ricevendone un lauto vitalizio e l’ammissione agli onori della Corte); gli eventi del 1857 (con la spedizione di Carlo Pisacane sbarcato a Sapri per tentare, attraverso la sollevazione del Cilento di ribaltare l’ordine monarchico, così anticipando l’impresa di Garibaldi; gli eventi del 1860, (con la spedizione di Giuseppe Garibaldi che, dopo aver espugnato Reggio Calabria, risalirà il Mezzogiorno fino a Napoli senza sparare un colpo di fucile, potendo anche contare sulla divisazione del comando delle truppe borboniche che una resistenza nel Cilento sarebbe rimasta soccombente attesa la tradizionale ostilità delle genti cilentane al regime borbonico. Il vicesindaco di Castellabate, Luisa Maiuri, a conclusione dei lavori, ha annunciato la intenzione della amministrazione comunale di istituzionalizzare i processi alla storia come modalità di educazione permanente al senso della storia e di sensibilizzazione dei giovani alla necessità della scoperta delle proprie radici.