Salerno: Anffas-Onlus, manovra anticrisi contro tagli

“Dopo i provvedimenti iniqui approvati nel giugno scorso dalla Regione Campania relativamente all’aumento di ticket per la farmaceutica e la diagnostica anche per le fasce deboli e l’ulteriore riduzione dell’assistenza per i servizi socio-sanitari, una nuova scure si abbatte sui cittadini con disabilità e le famiglie che li assistono. La manovra anticrisi è da ritenersi un autentico attacco al cuore del welfare del nostro Paese e, di conseguenza, del nostro territorio provinciale già in perenne stato di crisi e precarietà in materia di politiche socio-assistenziali. Gli aspetti che più peseranno sul sociale sono sostanzialmente due: le restrizioni agli enti locali e l’anticipo della riforma fiscale e assistenziale. Il primo risiede nei tagli, anche strutturali e quindi non di emergenza, dei bilanci delle autonomie locali. La misura era già prevista dalla Manovra di luglio, ma nel nuovo decreto il tagli imposti sono ancora più severi. In totale, già nel 2012 Regioni, Province e Comuni dovranno risparmiare 6 miliardi che diventeranno, 6,4 nel 2013, e 6,4 dal 2014 in poi. Per l’esattezza 3,6 dovranno essere recuperati dalle Regioni, 1,7 miliardi dai Comuni (2 miliardi dal 2013) e 700 milioni dalle Province (800 dal 2013 in poi). Il meccanismo è quello del patto di stabilità fra Stato e Autonomie locali cioè un assieme di regole che impedisce agli enti locali di gestire i propri bilanci oltre certi limiti (qualitativi e quantitativi di spesa).  Una restrizione di tale entità incide profondamente nei servizi erogati ai cittadini, in particolare il trasporto pubblico, l’assistenza sociale (cioè i servizi sociali a bambini, disabili, anziani) e, ancora una volta, sulla sanità oltre che su molti altri servizi che oggi vengono garantiti ai cittadini. Ovviamente agli enti locali rimangono tre possibilità: diminuire la quantità e la qualità dei servizi; aumentare la partecipazione alla spesa da parte dei cittadini, oppure aumentare le imposte locali. Ed ancora. La manovra “lacrime e sangue” di luglio, all’articolo 40, individua le modalità per recuperare alle casse dell’erario 24 miliardi: 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Il Decreto di ferragosto, non fa altro che anticipare quelle misure al 2012 e al 2014. Sembra un’operazione semplice, se non si ricorda quali sono i meccanismi di questo recupero. L’articolo 40 del Decreto di luglio prevede un taglio lineare della quasi totalità delle agevolazioni fiscali per la maggioranza dei contribuenti. Per l’esattezza la diminuzione sarà pari al 5% dal 2013 (ora è diventato il 2012) e al 20% nel 2014 (ora, 2013). Cosa significa? Se fino ad oggi, ad esempio, si detraevano 1000 euro di spese sanitarie, dal 2012 se ne detrarranno il 5% quindi 950 e 800 nel 2013. Se sembra poco, va rammentato che quel taglio riguarda anche altre detrazioni, come quelli per i carichi di famiglia, o per il mutuo per la prima casa, o per la bandante/colf o per gli ausili, per i veicoli adattati oppure le detrazioni per lavoro dipendente. Insomma questo intervento fiscale colpisce ancora una volta e una volta di più i nuclei in cui è presente una persona disabile o un anziano non autosufficiente, poiché le spese detraibili (che spesso comunque contribuiscono ad impoverire la famiglia) sono mediamente più onerose. Per questa ragione l’Anffas-Onlus di Salerno e l’Anffas Campania, unitamente alla sede nazionale e alle altri sigle che tutelano i cittadini con disabilità come la FISH e la FAND, parteciperà agli Stati Generali della Disabilità a Roma e al presidio permanente che in queste ore si sta promuovendo dinanzi al Senato. La politica ha perso l’ennesima buona occasione per servire il Paese e le comunità cittadine”.