Dov’è la Destra?

Angelo Cennamo

Sulle origini della crisi che sta tempestando i mercati internazionali e sulle ricette miracolose che possono contribuire a risolverla, i giornali versano ogni giorno fiumi di inchiostro, alimentando, così, discussioni, forum, e le rispettive tirature. L’argomento è ostico; discettare di economia maneggiando con disinvoltura termini tecnici quali : spread, bond, rating e roba simile, non è da tutti. Ma l’interesse per la materia è grande, anche perchè i tempi che stiamo vivendo sono difficili, ed in gioco non c’è soltanto il futuro del nostro Paese, ma quello dell’intero globo terrestre, fatte salve poche eccezioni. E allora, come sempre, ci si divide e si finisce per cavalcare la crisi, talvolta per ancorarsi ancora di più ai propri principi e alle proprie idee, in altri casi mostrando insofferenza o peggio disorientamento per il marasma generale che rimescola e confonde tutto e tutti. Gli elettori di sinistra attribuiscono la colpa del crollo delle borse all’odiato capitalismo e, manco a dirlo, ad uno dei suoi simbolici esponenti : Silvio Berlusconi. Per Bersani e compagni basterebbe eliminare il Cavaliere dalla scena politica – magari attraverso un ribaltone di salute pubblica che mandi al governo una coalizione mista, composta da politici navigati ( gli stessi, per intenderci, che ci hanno portato ad un passo dal baratro) e da supertecnici, ovvero da quei professoroni che, di tanto in tanto, quando soffia aria di crisi, salgono in cattedra e dalle colonne dei giornaloni pontificano sui rimedi da applicare – e tutto si risolverebbe in quattro e quattr’otto.  Gli altri, invece, i simpatizzanti del centro destra, tra i quali ogni tanto fa capolino anche qualche liberale, lanciano strali a tutta la casta dei politici ( compresi i loro beniamini), colpevoli di non aver affamato, negli ultimi decenni, la bestia ( alias lo Stato), bensì di averla cavalcata e viziata con esborsi pubblici e benefit di ogni genere, pur di conquistare voti e conservare le proprie rendite di posizione. Su molti organi di informazione (su “Libero”, in particolare) gli elettori di destra si sono dati appuntamento per manifestare contro la manovra del “socialista” Tremonti : una sorta di rivisitazione delle vecchie leggi finanziarie varate dall’Ulivo di Prodi, che ha poco da spartire con il verbo berlusconiano della prima ora. Così nel Pdl aumentano i malumori e già si paventa la nascita di una fronda di dissidenti, capeggiati da Crosetto e Martino, intenzionati a contrastare i punti salienti del provvedimento e a riscriverli in chiave più liberal. Insomma siamo nel caos più profondo : una sinistra che non rinsavisce neppure di fronte alla tragica evidenza della fine del socialismo, ed una destra che, non riuscendo ad approfittare del nuovo clima, scimmiotta i propri avversari attuando quegli stessi interventi che per anni aveva fronteggiato. Berlusconi, se ci sei, batti un colpo!

12 pensieri su “Dov’è la Destra?

  1. la locomotiva mondiale, la nazione che sta sbaragliando tutto e tutti ed è in possesso di oltre la metà dell’intero debito pubblico americano, il primo debito del mondo, si definisce ancora repubblica popolare ed è governata da tanto di comitato centrale ed ha un partito comunista che fa il bello e il cattivo tempo. è che il comunismo, quello vero, noi non lo vediamo quando ci conviene fare finta che non esiste.
    quindi tornando al tema dov’è la destra? io aggiungerei un’altra domanda: ma in Italia è mai esistita una destra? (almeno negli ultimi vent’anni?). a mio parere, ma non solo, anche il tuo ammirato corriere con tanto di firme prestigiose, in Italia non esiste una destra, non è mai esistita, almeno come la descrivi tu, ma è stata sempre un’insieme di persone, spesso con la puza sotto il naso, di varia provenienza che innanzitutto si oppongono alla “sinistra” (chiamata a volte comunista,frocia, assassina, sfaticata e senza arte e ne parte) ed è in questa contrapposizione assurda e surreale che ha campato e pensa di campare la destra Italiana. per la verità ogni qualvolta qualcuno, in quell’insieme, ha cercato di porre dei paletti è stato cacciato fuori. è mia impressione che a forza di turarsi il naso alla fine la destra italiana ha perso la bussola. altrimenti come mi spieghi la tolleranza verso tutti quegli scandali che hanno sommerso questo governo? o la nientezza riformistica e la ricerca di personali soluzioni a problemi del “nostro” petit premier? ed è un problema veramente grande specialmente in campania dove un’intera classe politica, la meglio gioventù liberale lerbetaria e liberista (insomma del pdl,) ha fatto un bruttissima fine. quindi semplicemente la mia risposta è che non c’è una destra e non è mai esistita, anzi non sanno nemmeno cosa vuole dire e che bisogna fare per essere di destra.
    proprio questo tuo articolo conferma quello che dico, nel rileggerlo emerge chiaramente, il solito rafrain o meglio mantra, la filosofia qua le cose non le stiamo facendo bene però se ci fossero stati quegl’altri sarebbe stato peggio.
    secondo me questa specie di destra non sa assumersi delle responsabilità ed oggi non sa leggere gli umori e la volontà della maggioranza degli italiani. basta vedere come sono cambiati gli umori nei confronti del tremonti, francamente anche tu ha fatto lo stesso, che in giro di tre anni è passato dalle stelle alle stalle, da genio a cretino.
    io credo, caro angelo (cennamo), che non sia una questione di liberismo e di socialismo, e ribadisco che è una questione cretina e fuorviante perchè se cerchi puoi trovare, da tutte e due le parti, buoni e cattivi esempi e poi la verità è – come potrenno spiegartelo tutti gli economisti del mondo, anche quelli del corriere- che sono modelli teorici mai applicati e quindi mai verificati! esistono, invece dei modelli, reali più o meno liberali, insomma in alcune nazioni prevale la libertà a spregio dell’uguaglianza e viceversa; però oggi con la caduta del muro di berlino i modelli a prevalenza capitalistica hanno perso la trebisonda perchè sono senza nemico, insomma si sono sbracati.
    tornando allo stivale questa manovra che vorrebbero fare, ma la maggioranza ancora non sa come, è già fallita perchè l’obiettivo della riduzione del debito è ancora lontano a mio parere, purtroppo, è neccesario raddoppiare l’entità e francamente per liberale che uno vuole essere qua dalla piccola borghesia e dai prestatori d’opera c’è poco da grattare. certo rimangono i patrimoni.
    ultimissima cosina il piccolotrombatoredipollastrellegiovanieforseancheminorenni è un problema per la destra, cioè se non ti sei ancora accorto che è proprio lui che vi tiene, a voi liberisti, le ali tappate, mica e colpa mia! se bisogna rinsavire tutti quanti!
    sempre cordiale.

  2. Angelo, il problema è che Berlusconi di colpi ne ha battuti pure troppi e a questo punto, se prima a qualcuno non era chiaro, è evidente che ha fallito per venti anni e su tutta la linea. Poi che se ne vada o meno, chi se ne frega, oramai il danno è fatto (ovviamente il danno fatto da lui personalmente perché su quelli non attribuibili a lui non vedo perché prendersela con lui: non mi pare proprio che Bersani faccia così).

    Personalmente, ho fatto cenno al Capitalismo (sì, da elettore di centrosinistra) perché volevo dire che questo tipo di situazione si può produrre esclusivamente in un sistema che è a base capitalistica. Il socialismo, che come dici tu è morto (e non si può fare altro che convenire, ma non certo da adesso!), adesso non c’entra nulla: in un sistema mondiale a base socialista (inesistente adesso e mai esistito prima) tutto questo non sarebbe successo. Ma cosa facciano gli Stati moderni per regolarsi rispetto ad una economia capitalista è un problema delle società capitaliste!

    Mi fa ridere “Libero” che ancora riesce a prendersela col centrosinistra e mi fa ridere Bersani che ancora riesce a farsi prendere in giro da “Libero”…

    AH! A me i professoroni del centrosinistra mancano parecchio: almeno, a modo loro e secondo il proprio “credo”, avevano idea di cosa fare, quando e come intervenire (e con quali risultati: risultati che si sono sempre visti). Adesso con tutti nel centrodestra che sanno come si fa una manovra e lo vogliono a forza dire non si capisce più niente, altro che socialisti (poi arrivare a dare del socialista a Tremonti credo sia il giusto epilogo della nullità del PDL come partito: non oso immaginare dove saranno quelli di “Libero” quando Silvio li lascerà).

  3. Michele ha ragione : la destra in Italia non è (quasi) mai esistita. E’ nata con il risorgimento, è sopravvisuta nella stagione giolittiana, ed è morta nel 1922, quando Vitt. Emanuele diede incarico a Benito Mussolini di governare il Paese. Da allora abbiamo avuto un regime nazionalsocialista ( il fascismo), e poi sono venuti il Pci e la Dc, ovvero : marxismo e cattolicesimo sociale. Dunque l’Italia è stata ( ed è ancora) una nazione con una forte vocazione moderata e socialista. Con Berlusconi è riemersa la destra storica ( Forza Italia). Il Cav aveva pensato di fondare il partito liberale di massa : il partito c’era, mancava la massa. Quanti elettori di Berlusconi ( e una volta di Fini e Casini) sono davvero liberali? Quattro o cinque : Antonio Martino, Guido Crosetto, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro e Giuliano Ferrara. Gli altri votano centro destra, ma non vogliono rinunciare allo statalismo che li ha preceduti.
    Capitalismo e socialismo non sono in contraddizione, come scrive Billy. Il capitalismo è ovunque, anche in Cina. Ma le politiche che i governi occidentali ( quasi tutti) hanno attuato fino all’indebitamento di oggi sono di tipo keinesiano. Può non piacere, ma è così.

    cennamo.angelo@tiscali.it

  4. Ho scritto già “cento” volte su questo tema.
    La DESTRA non era “Vodka” non è “Coca cola”….ma è solo il buon “Vino” nostrano.

    Caro Angelo Cennamo, non mi spiego perchè continui a confondere il mondo LIBERALE con la DESTRA.
    Spero solo che sia un mezzo per scrivere qualche corsivo e darci un po di “colore”, in altro luogo sarebbe …….. IGNORANZA.
    …..contento te???????????????
    in bocca al lupo

  5. Caro Lupo, non sarai forse tu a fare confusione? Credi davvero che la destra sia quella ereditata da Mussolini, uomo di sinistra (socialista e direttore de L’Avanti?). La destra storica alla quale faccio riferimento è quella di Cavour e dei suoi discendenti. Quella destra non può che essere liberale e laica.

    cennamo.angelo@tiscali.it

  6. @Cennamo:

    Angelo, io sono di centrosinistra, ma la Destra italiana, dal dopoguerra in poi, è SEMPRE stata quella rappresentata dal MSI-DN, che non avrà avuto tantissimi elettori nella sua storia, ma è sempre stata identificata con la destra nel Parlamento.

    Il problema si è posto semmai dopo, quando è entrato in scena Berlusconi, che difficilmente poteva essere collocato nel centrosinistra: mi fa un poco sorridere questo fatto che Mussolini (come Tremonti) sia diventato di recente improvvisamente “socialista” come suo tratto principale, mentre Berlusconi che era craxiano e ha fondato un partito in cui praticamente di destra non c’è quasi nessuno, debba essere preso per la destra italiana.

    Alla fondazione di Forza Italia hanno contribuito soprattutto ex-democristiani, ex-socialisti, una trentina di liberali (http://it.wikipedia.org/wiki/Provenienza_dei_politici_appartenenti_a_Forza_Italia#Ex-Liberali), una quindicina tra persone di sinistra ed estrema sinistra (ricordo Bondi, Micciché, Frattini, Ferrara, Maiolo…) e SEI DI NUMERO ex-missini. E che c’è di destra in tutto questo? Forza Italia e il PDL prendono il posto della DC e del PLI, non certo del MSI-DN.

    Il fatto che nel PDL ci sia una corrente di liberali non vuol dire né che il partito sia di destra, né che sia liberale: è una accozzaglia di personalità differenti comandata da sempre fondamentalmente da una sola persona, a fini che a me sono sempre apparsi del tutto personali, considerato il fatto che nel 1994 era il quinto imprenditore italiano subissato dai debiti e oggi è il primo e le sue aziende, al contrario di molte altre, godono relativamente di ottima salute.

    Si potrebbe obiettare che il PDL è di destra perché ha fatto una politica di destra: in realtà, non è stato né completamente di destra, né completamente liberale, ma non so cosa ci si potrebbe attendere da un partito costruito su misura per il proprio leader.

    La gente comune mi è sempre sembrata molto lontana dagli interessi di questo partito, che secondo me ha mirato sempre e solo a prendere decisioni populistiche, spacciandole semmai per “liberali” e quindi a rimettersi in sella, tralasciando tutto il resto. Ancora oggi, questa “destra” (?) ha pericolosamente in mano un paese intero e non fa altro che litigare di continuo: siamo al punto che la stampa del capo accusa il proprio ministro dell’economia di essere socialista. Che sconforto… Cavour si starà rivoltando nella tomba…

  7. Sottoscrivo quasi tutto, ad eccezione di due considerazioni: 1) che Mussolini fosse un politico di sinistra non lo dico io, ma la storia ( chiedilo a Pennacchi che di fasciocomunismo se ne intende più di ogni altro); 2) “La gente comune mi è sembrata molto lontana dagli interessi di questo partito” : a me sembra l’esatto contrario, lo dicono i numeri. Su Libero di oggi c’è un’intervista molto interessante a Giuliano Urbani ( uno dei fondatori di Forza Italia), ti consiglio di leggerla. Urbani dice sostanzialmente questo : la rivoluzione liberale, che ere nel dna di FI, è stata bloccata dagli alleati di SB : Follini, Casini e Fini. Berlusconi ha avuto il merito di aver frenato l’ascesa e l’egemonia del Pci, poi ha peccato nella seconda parte del suo progetto. E’ la mia stessa convinzione.

    cennamo.angelo@tiscali.it

  8. Angelo, non conosco la tua età, ma quando Berlusconi è entrato in politica, il PCI non esisteva da almeno 3 anni e il muro di Berlino era caduto da 5! Dunque, come dire, Berlusconi non aveva di certo contro Togliatti, ma semmai quattro gatti spelacchiati ex-comunisti (alcuni dei quali mai stati nemmeno tali), che tentavano di mettere in piedi un partito socialdemocratico (di più: cosa poco nota è che più volte, poco prima di Tangentopoli, si è parlato -e seriamente- di unire il PSI e la sinistra di Occhetto e D’Alema). Comicamente, quando D’Alema fece il presidente del Consiglio, in un suo intervento fu costretto a dire mezzo ridendo a Berlusconi (che si era inventato questa ridicola linea anti-comunista da anni ’50) che lui era nato nel Dopoguerra e che non gli si potevano dare le colpe di cose che non aveva né commesso, né avrebbe eventualmente sostenuto.

    Questo fatto del Mussolini “politico di sinistra”, chiunque lo dica, è nella mia modesta opinione una forzatura: basti pensare a quanta gente (quasi tutta) di sinistra ebbe contro, a partire da Matteotti (che fece una brutta fine), a Gramsci, a Pertini, ecc.ecc.: se si fosse chiesto a questi signori se Mussolini era di sinistra non penso che avrebbero risposto di sentirlo come alleato, tanto più che Mussolini stesso non fu tenero con i “dissidenti” (che ERANO effettivamente socialisti e comunisti). Ora, che la formazione iniziale di Mussolini fosse socialista, non ci sono dubbi: ma da qui a dire che Mussolini durante tutta la sua vita fu socialista, sinceramente ce ne passa (si sarebbe alleato con l’URSS invece che con Hitler e dopo la guerra i missini si sarebbero seduti in Parlamento accanto ai socialisti).

    Oh! Se Urbani dice quello che dice è un passo avanti incredibile: vuol dire il PDL ha finito di fare Tafazzi e ricomincia a prendersela con gente esterna al PDL. Fermo restando che l’ipotesi di Urbani secondo me è fuori dalla realtà: solo che, messa così, danno idea di essere un partito coeso ostaggio per vent’anni di alcuni dei propri alleati. Angelo, ma ci hai fatto caso che hanno governato per un sacco di anni e se qualcosa non va (in questo caso addirittura una cosa fondamentale come la messa in pratica del proprio credo politico) è sempre colpa di qualcun altro o di bizzarre congiunture internazionali? Questo continuo alimentare l’idea che ci sia una congiura contro Berlusconi e contro il PDL nasconde l’incapacità di questo partito di fare contemporaneamente politica e gli interessi del capo.

  9. Cominciamo da Mussolini.

    Lo scontro tra il duce e Matteotti fu una “faida” tra due fazioni socialiste. Quella di Mussolini era di stampo nazionalistico, improntata all’ordine e al rigore. Quella della vittima Matteotti di tipo internazionalistico, apparentemente più libertario.

    ” Il PCI era già finito”

    Il Pci era già morto solo nella sua denominazione. Il Pds di Occhetto, i Ds di Fassino e D’Alema, e l’Ulivo di Prodi furono solo delle operazioni di cosmesi : la vicenda Penati docet.

    “Berlusconi e le colpe degli altri”.

    E’ vero : il Cavaliere è solito scaricare le sue deficienze sugli altri. Ma non ha sempre torto. La sua “incompiuta” ( chiamiamola così) è una sconfitta di tanti : lui è il primo. Ma non furono da meno : Follini ( suo ex vice…pensa un pò), Casini, Fini, Fini 2 con Bocchino, le procure, oggi la Lega. Così come non è da meno il suo elettorato che, almeno in parte, ha votato per “l’acqua pubblica”

    cennamo.angelo@tiscali.it

  10. Angelo, non sono d’accordo sulla faida tra socialisti: per esserci una faida si deve essere in due, mentre non risulta che Matteotti e i suoi abbiano mai messo su delle squadracce allo scopo di terrorizzare gli avversarsi politici (o anche imbrogliato alle elezioni). Ti informo che quello che stai usando -volontariamente o meno- è un vecchio argomento della propaganda fascista dell’epoca, che lo stesso Matteotti confutò in un libro pubblicato in Inghilterra. In tutti i casi, le violenze fasciste ebbero inizio prima dell’espulsione di Matteotti e dei riformisti dal partito socialista. Altra cosa da sottolineare è che Matteotti era anche a modo suo anti-comunista, nel senso più democratico (per l’epoca) del termine, dunque alla “libertà” che citi teneva molto, non solo nelle apparenze.

    Ti confermo che il PCI era proprio morto, ma di brutto, e con difficoltà riuscì a creare un nuovo soggetto politico socialdemocratico (a cui non tutti internamente vollero aderire): non per niente ci fu la divisione da Rifondazione Comunista (partito poi ulteriormente scisso) e non per niente poi è nato il PD dall’unione con gli ex-DC del Partito Popolare: non credo minimamente che questa armata brancaleone (la macchina da guerra di Occhetto) potesse portare il paese verso un regime di tipo comunista (mi pare una cosa talmente ridicola che mentre scrivo rido di me che l’ho scritta e di chi può credere a questa corbelleria) a 5 anni dalla caduta del muro di Berlino!

    L’Ulivo di Prodi, inoltre, non c’entra praticamente nulla con il comunismo, considerato anche che Prodi era ed è un cattolico, ex-ministro-tecnico di un antico governo Andreotti (DC).

    Penati non so proprio cosa c’entri e spero tanto che, se colpevole, faccia la fine che merita, lui e chi è coinvolto in quella vicenda.

    Poi, se vuoi sapere la mia (ma la saprai già), io penso che negli ultimi 3 anni un governo Prodi avrebbe fatto in economia molto meglio e con maggiore decisione di questi del PDL a cui, parafrasando il vignettista satirico Altan, quando si tratta di prendere decisioni, “trema la mano”. 🙂

    Io non ho detto che ha sempre torto, Silvio: qualche volta qualche ragione ce l’avrà pure lui. Però è attorniato da yesmen di ogni estrazione politica che continuano a fare questo tipo di propaganda, che non serve né a lui, né ai suoi elettori (né, aggiungerei, a calmare i suoi oppositori).

  11. Caro Billy, nel Pci c’erano D’Alema, Veltroni, Fassino, Bersani, Penati, Finocchiaro…..io, questi qui, li vedo ancora in giro. Purtroppo.

    Faida forse è una parola impropria, ma il senso è quello. Il duce toglieva le terre ai ricchi e le dava ai poveri : se non è di sinistra uno così?

    Mettiamola così : la destra di SB si sta comportando come la sinistra di Prodi. Dunque sta sbagliando due volte.

    La lettera della BCE è stata un’occasione più unica che rara. Eppure i nostri governanti, anzichè approfittarne : liberalizzazioni, cessioni, innalzamento dell’età pensionabile, sanità con costi satndard, fanno orecchio da mercante.

  12. ‘Ammazza, e D’Alema, Veltroni e Fassino ti sembrano “comunisti”? Dovresti confrontarti con qualcuno di Rifondazione, ne avrebbe di belle da raccontarti. Il “comunismo” italiano, specie da Berlinguer in poi, è stato qualcosa di molto differente da quello degli altri paesi (all’epoca si parlò di “Eurocomunismo”, qualcosa di molto diverso da quello che era stato instaurato in URSS, e comunque molto malvisto dall’URSS). Questi qui sono i figli della generazione di Berlinguer (morto all’inizio degli anni Ottanta), non i contemporanei della generazione di Togliatti. Erroneamente, Silvio li definì “i nipotini di Stalin”, ma fu una trovata propagandistica: tra quelli che nomini, considerato che Penati fino a qualche giorno fa non sapevo nemmeno chi fosse, solo la Finocchiaro mi sembra una donna sì intelligente, ma pervicacemente attaccata alle proprie antiche idee. Tutti gli altri, a mio modesto avviso D’Alema compreso, sono effettivamente dei socialdemocratici (mi spingerei quasi a definire democristiano Veltroni).

    Non conosco il provvedimento di Mussolini di cui parli ma, pur essendo di centrosinistra, onestamente non lo approvo, per lo meno nella maniera in cui lo hai enunciato. Poi si deve vedere in che contesto è successo questo (e non confondiamo la sinistra con Robin Hood e nemmeno Keynes con Marx!). 🙂

    Comunque, tornando a cose attuali, ho letto un po’ della manovra e non mi pare questa gran manovra, anzi, mi pare un gran papocchio senza grandi principi ispiratori, né altro. Poi dimmi tu…

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