Chiusure mentali di “Apertis Verbis”, il tour notturno nel Parco della Reggia di Caserta

Arnaldo Amabile

(Bitter) Diversamente da quanto dichiarato al “Corriere del Mezzogiorno – Cultura” dal direttore artistico Casimiro Lieto (“Dal punto di vista tecnico ci sembra che alcune criticità rilevate nelle passate edizioni siano state corrette: c’è più ordine, meno ressa, orari certi (sic !) e ben definiti)” il buio della notte mostra in tutta evidenza il buio dell’inganno. Si arriva in quattro da Salerno poco dopo le ore 21 di venerdì, ma i biglietti per i due tour di 75 minuti, con soste negli spazi più suggestivi, non sono disponibili perché erano da acquistare… in prevendita. Unica possibilità rimasta il tour veloce di 25 minuti, senza soste, alle ore 24. Arrivati fin lì non resta che aspettare mezzanotte. Ma la partenza del bus turistico avverrà non dopo 5 o 10 minuti, mentre cominciano proteste e contestazioni, bensì dopo mezz’ora. E c’è l’urgenza di riprendere l’auto entro l’orario di chiusura del parcheggio Pollio, all’una. Alla poetica frase di Rita Levi Montalcini, proiettata sulla facciata interna della Reggia: “Guarda la luce e l’ombra ti cadrà alle spalle” si contrappone la notte in ombra degli organizzatori del tour notturno del Parco della Reggia. Alla funzionaria, in servizio all’uscita dello straordinario complesso vanvitelliano, che chiede un giudizio sul tour, la risposta è lapidaria: “Bellissimo lo spettacolo di luci e di acqua; bruttissimo il disservizio”. Intanto il cancello del parcheggio è chiuso e solo all’una e trenta è possibile recuperare l’auto per il velocissimo rientro a Salerno.