Nocera Superiore: AssoConsum e parcheggio a pagamento scalo ferroviario

Grazie all’impegno e ad approfondite verifiche fatte presso la Federservizi, società delle FF.SS., l’AssoConsum, associazione dei consumatori, rappresentata dal dott. Giovanni Maria Cuofano,  è andata in fondo alla vicenda del parcheggio a pagamento dello scalo ferroviario di Nocera Superiore. Infatti, i cittadini di Nocera Superiore avranno, a breve, una buona notizia: è illegittima la richiesta di pagamento del parcheggio nella  suddetta area. E’ illegittima perché l’amministrazione comunale non può esercitare alcun diritto su quell’area visto che il contratto di comodato d’uso dell’area, concesso dalle ferrovie al Comune è scaduto nel mese di dicembre 2009 e, conseguenzialmente, il Comune avrebbe dovuto restituirla alle Ferrovie. Cosa che non è avvenuta…..anzi… si è deciso di affidare il servizio di gestione della sosta a pagamento alla società “Urbania” tramite una concessione. I pendolari  di Nocera Superiore sono stati, quindi, costretti per alcuni anni a pagare il parcheggio per servirsi del treno, o – in alternativa – ad essere multati per il mancato pagamento della sosta nelle strisce blu. Il dott. Giovanni Maria Cuofano ha scoperto che nel 2004 l’amministrazione comunale di Nocera Superiore aveva stipulato con le Ferrovie dello Stato s.p.a. un contratto quinquennale di comodato d’uso per un’area di 1400 metri quadri antistante la stazione ferroviaria, con l’obbligo di migliorare e aver cura di tale spazio, fruito dai pendolari di Nocera Superiore. Trascorsi i cinque anni, però, non solo non fu apportata alcuna migliorìa, ma furono allestite strisce blu per la sosta a pagamento, gestita dalla società Urbania per conto del Comune. “Un atto assolutamente illegittimo, dal momento che il contratto di comodato non solo non consentiva di lucrare sull’area”– afferma il dott. Cuofano- “ma era anche scaduto e non era stato rinnovato per iscritto, come previsto dalle clausole del contratto stesso”. Tutto ciò sa di arbitrio, a cui si  aggiunge il danno economico per i lavoratori pendolari che per almeno un anno non hanno avuto alternative di parcheggio se non quella di doverlo pagare. Ma non è tutto: la società che gestisce gli scali ferroviari, la RFI, ha avviato un’ indagine interna sulla gestione dell’area in questione, sollecitandone la restituzione  e intimando  il ripristino dello stato dei luoghi che ci si augura avvenga al più presto, per non danneggiare ulteriormente chi è costretto ad affrontare tante difficoltà quotidiane.