Giornalismo senza frontiere!

di Rita Occidente Lupo

In un momento in cui l’informazione paga lo scotto della tv spazzatura, la notizia vola sempre più rapida della verità ed i giornalisti pungolano gossip, il bavaglio mediatico sempre troppo stretto, per non restare appiccicato al potere. Per non servire il potere! Nel nostro Paese, così a caccia di novelli Buffalo Bill, capaci anche per un’ora soltanto, di sparare in pasto alla cronaca le vicende personali di Fini, con il potere delle “chiavi”, davvero occorre epurare, espungere, direbbero gli antichi copisti, il vero dal falso. Ed il giornalismo, quello autentico, che in termini di carta e penna, di Olivetti ed inchiostro, vide notti insonni, non sempre detiene lo scalpo della vittoria. Martiri dell’informazione, autentici talenti consegnati al tempo, accanto agli storici, quanti hanno graffiato la loro esistenza con la continua tensione anche idealistica, a voler non passare la mano della notizia. A non delegare ai posteri, la lettura d’un presente anche antistorico, per eccezione! Indro Montanelli, tra storicità e sipario. Dietro le cortine d’un impegno sempre in prima persona, passeggiando sul possesso d’una penna! Un giornalista senza compromessi, per tanti, alla luce anche delle sue rinunce a titoli che potessero imbavagliarlo, quali la nomina di senatore a vita! Gambizzato, per le sue lotte politiche! La sua fama, anche oltr’Alpe! Le sue conquiste dello spirito, di pari passo con quelle sociali! Pronto a combattere il regime ed ogni forma di schiavitù, nella sua vita costanti e frequenti transiti politici, senza asservirsi al regime. Al di là della fertile produzione mediatica e letteraria, notevoli accenti anche teatrali, con un possesso comunicativo ad ampia gittata. Montanelli, a lungo stimato un’orma autorevole di giornalismo non relegato ad un determinato spaccato temporale, oggi ancora con tanti scoppiettanti aforismi, da spargere generosamente qua e là, come perle di saggezza contemporanee. Dieci anni fa, la sua mente, cedeva il passo a nuovi proseliti di un giornalismo senza frontiere…o, almeno, a quanti ogni giorno tentano di cimentarsi in un’informazione, spesso imbastita di veline o intrisa di scoop dell’ultim’ora, inventandosi un ruolo sociale, per mero scatto ambizioso! Ma lui, il semplice Indro, che dal premier Berlusconi, alle stanze vaticane, riusciva a coniugare l’interpretazione politica del tempo, come esigenza d’incarnare un emblema, come necessità d’identità sociale, un simbol da emulare, al di là d’una testata da servire o d’un principe di fortuna!

Un pensiero su “Giornalismo senza frontiere!

  1. LA PAROLA, da Chiunque espressa, per il bene comune, è e rimane UNIVERSALE. Qualcuno ha mai riflettuto che il PRIMO ESSERE legale è stato Colui che, innocente, ha donato la SUA VITA per il Bene comune? Come se non bastasse, dopo duemila anni, ecco il PADRE, il Quale viene, oggi Terzo Millennio, a tenderci l’ ultima mano: http://www.gabrielearcangelo.it
    E’ urgentissimo che l’uomo, oggi, sappia: Chi è? Da dove viene? Perchè vive? Per Chi vive?

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